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Marina Paris – 62 + 3
Amplificare la percezione delle architetture è da tempo una prerogativa della ricerca di Marina Paris. In
particolare, la sua indagine si concentra sugli ambienti architettonici e sulle possibilità di superarli
attraverso la fotografia. In occasione della Giornata del Contemporaneo 09, Paris interviene nello spazio
della Galleria nazionale d’arte moderna movimentando la distribuzione delle sale del museo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Amplificare la percezione delle architetture è da tempo una prerogativa della ricerca di Marina Paris. In
particolare, la sua indagine si concentra sugli ambienti architettonici e sulle possibilità di superarli
attraverso la fotografia. In occasione della Giornata del Contemporaneo 09, Paris interviene nello spazio
della Galleria nazionale d'arte moderna movimentando la distribuzione delle sale del museo.
Le grandi cornici in travertino delle porte e dei corridoi sono le protagoniste di questo lavoro pensato
appositamente per la Gnam. In un verosimile ampliamento degli spazi, le installazioni fotografiche
ingrandiscono le già monumentali sale espositive inserendo vedute di alcuni archivi storici romani.
L’effetto di inganno ottico si accompagna a un’ipotetica ridistribuzione dello spazio che sembra
spostare fisicamente stanze, corridoi e spazi da un’altra parte del museo, in un gioco di rimandi con altri
luoghi storici come S’Ivo alla Sapienza, l’Oratorio dei Filippini e l’Archivio di Stato all’Eur che
dialogano con l’architettura del museo e con il percorso poetico dell’artista, ma soprattutto sono luoghi
che conservano , raccolgono, raccontano la storia e la memoria della città L’idea che l’architettura
possa disfarsi del peso di rispondere sempre a un’immagine di solidità e inamovibilità è in questo lavoro
affermata e amplificata dalla movimentazione degli spazi e da un nuovo percorso in un luogo
storicizzato e definito, in un gioco di rimandi e ambienti interscambiabili.
Alle sessantadue sale del museo l'artista ne aggiunge quindi idealmente altre tre e la loro distribuzione ,
non casuale, negli ambienti della Gnam contribuisce ad aumentare l'effetto straniante di queste nuove
ipotetiche stanze.
Le opere si presentano dunque apparentemente nascoste. Senza l'ausilio di una mappa il visitatore sarà
invitato a cercare le “nuove sale” e a riconoscere nuovi luoghi dall'identità fuorviante. Un luogo, già di
per sé enorme, viene così visivamente decuplicato e attraversato da passaggi e corridoi inaspettati,
favorendo un forte senso di spaesamento nello spettatore.Marina Paris vive e lavora a Roma. Negli ultimi anni di attività si è dedicata ai lavori fotografici di grande formato, attraverso i
quali indaga lo spazio e le architetture, sempre in dialogo con la presenza-assenza umana. Ha partecipato a mostre collettive sia in
Italia che all’estero, tra le quali: Nell'acqua capisco 55th International Art Exhibition la Biennale di Venezia, Procuratie Vecchie,
Venezia, Evento Collaterale; Ritratto di una città#2. Arte a Roma 1960-2001 Macro - Museo d'Arte Contemporanea Roma; I
Biennale di Poznan, Museo Narodowe, Poznan; Micro-narratives, 48th October Salon, Beograd; XV Quadriennale d’Arte di
Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Fragile. Terres d’empathie / Fields of Empathy, Musée d’Art Moderne de Saint-Étienne
Métropole, Saint-Étienne, France; Accademia d’Ungheria, Roma; Daejeon Museum of Art, Daejeon, South Korea. Tra le mostre
personali presso musei, fondazioni e gallerie ricordiamo: Other Spaces / Other Chances, al Metropole di Saint-Etienne in Francia,
Parco alla Fondazione Volume! Roma, Public Spaces alla Galleria Pack di Milano, Unreal space , Jiry Svestka Gallery , Praga.
particolare, la sua indagine si concentra sugli ambienti architettonici e sulle possibilità di superarli
attraverso la fotografia. In occasione della Giornata del Contemporaneo 09, Paris interviene nello spazio
della Galleria nazionale d'arte moderna movimentando la distribuzione delle sale del museo.
Le grandi cornici in travertino delle porte e dei corridoi sono le protagoniste di questo lavoro pensato
appositamente per la Gnam. In un verosimile ampliamento degli spazi, le installazioni fotografiche
ingrandiscono le già monumentali sale espositive inserendo vedute di alcuni archivi storici romani.
L’effetto di inganno ottico si accompagna a un’ipotetica ridistribuzione dello spazio che sembra
spostare fisicamente stanze, corridoi e spazi da un’altra parte del museo, in un gioco di rimandi con altri
luoghi storici come S’Ivo alla Sapienza, l’Oratorio dei Filippini e l’Archivio di Stato all’Eur che
dialogano con l’architettura del museo e con il percorso poetico dell’artista, ma soprattutto sono luoghi
che conservano , raccolgono, raccontano la storia e la memoria della città L’idea che l’architettura
possa disfarsi del peso di rispondere sempre a un’immagine di solidità e inamovibilità è in questo lavoro
affermata e amplificata dalla movimentazione degli spazi e da un nuovo percorso in un luogo
storicizzato e definito, in un gioco di rimandi e ambienti interscambiabili.
Alle sessantadue sale del museo l'artista ne aggiunge quindi idealmente altre tre e la loro distribuzione ,
non casuale, negli ambienti della Gnam contribuisce ad aumentare l'effetto straniante di queste nuove
ipotetiche stanze.
Le opere si presentano dunque apparentemente nascoste. Senza l'ausilio di una mappa il visitatore sarà
invitato a cercare le “nuove sale” e a riconoscere nuovi luoghi dall'identità fuorviante. Un luogo, già di
per sé enorme, viene così visivamente decuplicato e attraversato da passaggi e corridoi inaspettati,
favorendo un forte senso di spaesamento nello spettatore.Marina Paris vive e lavora a Roma. Negli ultimi anni di attività si è dedicata ai lavori fotografici di grande formato, attraverso i
quali indaga lo spazio e le architetture, sempre in dialogo con la presenza-assenza umana. Ha partecipato a mostre collettive sia in
Italia che all’estero, tra le quali: Nell'acqua capisco 55th International Art Exhibition la Biennale di Venezia, Procuratie Vecchie,
Venezia, Evento Collaterale; Ritratto di una città#2. Arte a Roma 1960-2001 Macro - Museo d'Arte Contemporanea Roma; I
Biennale di Poznan, Museo Narodowe, Poznan; Micro-narratives, 48th October Salon, Beograd; XV Quadriennale d’Arte di
Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Fragile. Terres d’empathie / Fields of Empathy, Musée d’Art Moderne de Saint-Étienne
Métropole, Saint-Étienne, France; Accademia d’Ungheria, Roma; Daejeon Museum of Art, Daejeon, South Korea. Tra le mostre
personali presso musei, fondazioni e gallerie ricordiamo: Other Spaces / Other Chances, al Metropole di Saint-Etienne in Francia,
Parco alla Fondazione Volume! Roma, Public Spaces alla Galleria Pack di Milano, Unreal space , Jiry Svestka Gallery , Praga.
05
ottobre 2013
Marina Paris – 62 + 3
Dal 05 ottobre al 06 dicembre 2013
arte contemporanea
Location
Biglietti
10 € intero – 8€ ridotto
4€ ridotto scuole
gratuito minori di 18 e maggiori di 65 anni
Orario di apertura
martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30
(la biglietteria chiude alle 18.45)
Chiusura il lunedì
Autore
Curatore