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Marino Marini: l’arcaico
In occasione di ART CITY il Museo Archeologico di Bologna ospita nelle proprie sale una selezione di opere di
Marino Marini (1901-1980), uno dei massimi scultori del Ventesimo Secolo. L’irriducibilità delle sue forme agli
stilemi delle Avanguardie consente oggi inesauribili riletture di una poetica non catalogabile nella prospettiva
storicistica e l’opportunità di osservare le relazioni con fondamentali archetipi dell’arte e della creatività umana.
La classicità diviene una sorta di strumento di lavoro e d’indagine, un paradigma per affrontare quella che è la
fonte primaria della sua arte: il linguaggio del corpo dell’uomo, il manifestarsi della figura umana come
elemento perenne, ossia come forma classica e imperitura nel tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione di ART CITY il Museo Archeologico di Bologna ospita nelle proprie sale una selezione di opere di
Marino Marini (1901-1980), uno dei massimi scultori del Ventesimo Secolo. L'irriducibilità delle sue forme agli
stilemi delle Avanguardie consente oggi inesauribili riletture di una poetica non catalogabile nella prospettiva
storicistica e l'opportunità di osservare le relazioni con fondamentali archetipi dell'arte e della creatività umana.
La classicità diviene una sorta di strumento di lavoro e d'indagine, un paradigma per affrontare quella che è la
fonte primaria della sua arte: il linguaggio del corpo dell’uomo, il manifestarsi della figura umana come
elemento perenne, ossia come forma classica e imperitura nel tempo. La verità della rappresentazione come
elemento fondante della scultura di Marino Marini e come tema cardine della grande tradizione della storia
dell’arte italiana del Novecento trova importanti radici in una classicità che vede nell’arte egizia e in quella
etrusca gli appigli più profondi. Su questo presupposto si danno le ragioni della presenza dell’artista toscano al
Museo Archeologico di Bologna. Le opere non alterano la disposizione della collezione permanente, ma in
essa trovano il proprio teatro ideale. Nel suo profondo amore per l’arte antica Marino Marini non ha tralasciato
gli studi di modelli imperiali romani riuscendo, in un continuo peregrinare dall’antico ai suoi contemporanei, a
leggere la grandezza del primo Martini secessionista, le esperienze formali dei francesi Despiau, Bourdelle e
Maillol e di tedeschi quali Kolbe e svizzeri come Haller. Di questo tratto è segnato il percorso di Marino Marini,
che nel recupero della forma, espressa in un linguaggio artistico oltre il tempo, ha creato una scultura
comunque radicata nella quotidianità grazie alla sua costante e attenta analisi del contingente. Rendere
immortale il presente è una delle maggiori qualità dell’arte classica e della passione per il senso dell'arcaico, di
ciò che è remota origine e, insieme, principio fondatore ineludibile.
In questa prospettiva si possono così osservare la Venere del 1942 con i suoi tratti delineati dalla elegante
figura che esprime tutta la sua evocazione mitologica nelle morbide fattezze, la Pomona del 1945 con la grazia
di un antica divinità che incede nel tempo presente, arrivando poi al Cavaliere del 1949 che ci immette nella
fase più matura della serie dei famosi cavalli e cavalieri. Marino Marini non mancava di frequentare gli artisti a
lui coevi e in molti casi – com’è successo per Kokoscha, Mies van der Rohe e altri grandi del ‘900 – ne realizzò
splendidi ritratti. Tra questi uno dei più importanti e precoci è quello dello scultore Fausto Melotti del 1937,
presente in mostra, elegantemente plasmato e dagli evidenti richiami a quell’idea di classicità che affonda nella
grande cultura figurativa italiana dal XV secolo, con riferimenti a Francesco Laurana e alla statuaria
rinascimentale tanto amata dall’artista toscano. Infine le forme geometriche di Composizione (1956) paiono
muovere verso una primitiva astrazione, quasi un geroglifico tridimensionale nell'immaginazione di un cavallo
che, nell'arte di Marino Marini, di lì a poco si disgregherà per sempre assumendo la più nota plastica di
composizioni di elementi e figure astratte.
Orari di apertura ART CITY Bologna Orari di apertura ordinari
venerdì 25 gennaio h 9.00 – 20.00 martedì – venerdì h 9.00 – 15.00
sabato 26 gennaio h 10.00 – 24.00 sabato e domenica h 10.00 – 18.30
domenica 27 gennaio h 10.00 – 20.00 lunedì chiuso
Ingresso
gratuito per i possessori del biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna)
intero € 5,00 - ridotto € 3,00
Sito web: http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico/
Marino Marini (1901-1980), uno dei massimi scultori del Ventesimo Secolo. L'irriducibilità delle sue forme agli
stilemi delle Avanguardie consente oggi inesauribili riletture di una poetica non catalogabile nella prospettiva
storicistica e l'opportunità di osservare le relazioni con fondamentali archetipi dell'arte e della creatività umana.
La classicità diviene una sorta di strumento di lavoro e d'indagine, un paradigma per affrontare quella che è la
fonte primaria della sua arte: il linguaggio del corpo dell’uomo, il manifestarsi della figura umana come
elemento perenne, ossia come forma classica e imperitura nel tempo. La verità della rappresentazione come
elemento fondante della scultura di Marino Marini e come tema cardine della grande tradizione della storia
dell’arte italiana del Novecento trova importanti radici in una classicità che vede nell’arte egizia e in quella
etrusca gli appigli più profondi. Su questo presupposto si danno le ragioni della presenza dell’artista toscano al
Museo Archeologico di Bologna. Le opere non alterano la disposizione della collezione permanente, ma in
essa trovano il proprio teatro ideale. Nel suo profondo amore per l’arte antica Marino Marini non ha tralasciato
gli studi di modelli imperiali romani riuscendo, in un continuo peregrinare dall’antico ai suoi contemporanei, a
leggere la grandezza del primo Martini secessionista, le esperienze formali dei francesi Despiau, Bourdelle e
Maillol e di tedeschi quali Kolbe e svizzeri come Haller. Di questo tratto è segnato il percorso di Marino Marini,
che nel recupero della forma, espressa in un linguaggio artistico oltre il tempo, ha creato una scultura
comunque radicata nella quotidianità grazie alla sua costante e attenta analisi del contingente. Rendere
immortale il presente è una delle maggiori qualità dell’arte classica e della passione per il senso dell'arcaico, di
ciò che è remota origine e, insieme, principio fondatore ineludibile.
In questa prospettiva si possono così osservare la Venere del 1942 con i suoi tratti delineati dalla elegante
figura che esprime tutta la sua evocazione mitologica nelle morbide fattezze, la Pomona del 1945 con la grazia
di un antica divinità che incede nel tempo presente, arrivando poi al Cavaliere del 1949 che ci immette nella
fase più matura della serie dei famosi cavalli e cavalieri. Marino Marini non mancava di frequentare gli artisti a
lui coevi e in molti casi – com’è successo per Kokoscha, Mies van der Rohe e altri grandi del ‘900 – ne realizzò
splendidi ritratti. Tra questi uno dei più importanti e precoci è quello dello scultore Fausto Melotti del 1937,
presente in mostra, elegantemente plasmato e dagli evidenti richiami a quell’idea di classicità che affonda nella
grande cultura figurativa italiana dal XV secolo, con riferimenti a Francesco Laurana e alla statuaria
rinascimentale tanto amata dall’artista toscano. Infine le forme geometriche di Composizione (1956) paiono
muovere verso una primitiva astrazione, quasi un geroglifico tridimensionale nell'immaginazione di un cavallo
che, nell'arte di Marino Marini, di lì a poco si disgregherà per sempre assumendo la più nota plastica di
composizioni di elementi e figure astratte.
Orari di apertura ART CITY Bologna Orari di apertura ordinari
venerdì 25 gennaio h 9.00 – 20.00 martedì – venerdì h 9.00 – 15.00
sabato 26 gennaio h 10.00 – 24.00 sabato e domenica h 10.00 – 18.30
domenica 27 gennaio h 10.00 – 20.00 lunedì chiuso
Ingresso
gratuito per i possessori del biglietto Arte Fiera (valido solo nei giorni di svolgimento di ART CITY Bologna)
intero € 5,00 - ridotto € 3,00
Sito web: http://www.comune.bologna.it/museoarcheologico/
18
gennaio 2013
Marino Marini: l’arcaico
Dal 18 gennaio al 10 febbraio 2013
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Bologna, Via Dell'archiginnasio, 2, (Bologna)
Bologna, Via Dell'archiginnasio, 2, (Bologna)
Vernissage
18 Gennaio 2013, h 17.30 - 20.00
Autore
Curatore