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Mario Addis – Pene
Alla sensibilità esacerbata di Addis, disegnatore abilissimo e immaginatore assolutamente geniale, non servono parole per affrontare e sviscerare il soggetto. Basta la punta veloce del suo calamo per stuzzicare la curiosità, vellicare i bassi istinti
Comunicato stampa
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DIVERTIMENTO PENOSO
Ferruccio Giromini
Affrontiamo il problema da uomo a uomo: il rapporto, piuttosto intimo, tra lui e noi. Sappiamo bene di cosa, o di chi, stiamo parlando. Lui sta lì, in basso, generalmente nascosto, e finge di starsene tranquillo. Ma noi, che lo conosciamo bene, abbiamo ben chiaro che del tutto calmo non è mai. Sta sempre sul chi vive, invece. Pronto a dare in escandescenze, alla sua maniera. E può essere pure imbarazzante, a volte. Dipende un po’ anche dal rapporto che ognuno di noi ha imparato ad instaurare, e a sostenere, con lui. Va detto che con la convivenza forzata, negli anni, dài e dài, alla fine è praticamente inevitabile che si arrivi a una certa dimestichezza. In molti casi si diventa amici, complici persino. Ma c’è anche chi proprio non riesce a trovare un accordo. E bisogna dire, in effetti, che lui ha un gran bel caratterino. Imprevedibile, come minimo. Capriccioso, fa sempre di testa sua (e non lo si può definire esattamente una testa d’uovo). È decisamente troppo irruento, sanguigno, insolente. A volte è del tutto incontrollabile. Quando da un momento all’altro gli monta il sangue in quella testaccia, non c’è verso di farlo ragionare. Cattivo compagno, spesso corruttore, può esercitare pessima influenza sui suoi ospiti, anche sugli individui in partenza più angelici. Insomma, c’è chi dice che andrebbe trattato sempre con i guanti. Anche se, così, si perderebbe la possibilità di gustare alcune delle sue qualità più genuine e produttive. L’argomento è quanto mai opinabile. Di certo, come in qualsiasi prolungata coabitazione, da una parte ci si affeziona e dall’altra, a volte, ci si stufa e si vorrebbe qualcosa di diverso. Siamo anche noi, però, confessiamolo, che non siamo mai contenti.
E provando invece ad affrontare il problema da un punto di vista femminile? Il rapporto – un po’ meno intimo, va detto – tra lui e loro? Come lo affrontano le donne? Beh, è completamente un’altra storia. Qui si svaria dalla curiosità più dilettantesca fino alla padronanza più professionale, con tutti i possibili stadi intermedi. Solitamente, improntati a un condiviso divertimento. Esiste pure il rifiuto assoluto e spaventato, ma in tal caso siamo nell’ambito della psicopatologia. All’altro estremo, può allarmare viceversa una certa insaziabilità, in grado di provocare pericolose crisi d’astinenza. Eventualità così sussistono, occorrono. Ma il comportamento medio è molto meno drammatico, talvolta persino prevedibile e quasi banale. In genere anche le donne si trovano, con la frequentazione, ad aumentare la confidenza col Nostro, in modi del tutto naturali. E finisce per sopravvenire una economica consuetudine di regolare do ut des, che con i suoi alti e bassi può andare avanti per vite intere. Anche qui, insomma, come in qualsiasi campo, delusione ed esaltazione si possono succedere in modi imprevisti; ma un certo gusto reciproco resta sempre – per fortuna.
A questo punto, non possiamo non tirare le somme valutando le conclusioni, ahi quanto intime, che ne trae, libero come solo un artista può essere, Mario Addis. Lui e lui, lui con lui, lui contro lui, lui per lui. Un confronto titanico. Una apologia appassionata, ma anche una denuncia esasperata. Una singolar tenzone senza esclusione di colpi, da cui non si capisce chi dei due esca alla fine vincitore. Alla sensibilità esacerbata di Addis, disegnatore abilissimo e immaginatore assolutamente geniale, non servono parole per affrontare e sviscerare il soggetto. Basta la punta veloce del suo calamo per stuzzicare la curiosità, vellicare i bassi istinti, penetrare l’argomento, affondare al cuore del problema, sverginare antichi tabù, conficcarsi nello scandalo, scorticare ipocrisie pelose, inondare d’inchiostro la madre di tutti i pudori. Gli straordinari, coraggiosi, disperati disegni che Addis dedica a tale tema, indubbiamente penoso non solo per lui, rappresentano altrettante piccole esplosioni di creatività repentina e inaspettata. Ogni volta parrebbe spossato dall’impresa – faticosa e alquanto acrobatica, diciamolo – eppure ogni volta appare pronto a ricominciare e a stupire. Spiattella quasi un reportage di guerra, molto eroico nel suo sprezzo del pericolo. Ma il pericolo c’è, eccome; tutti ne abbiamo la coscienza precisa, sempre in allerta. (E il pericolo non è solo lei, come potrebbe sembrare a un’analisi superficiale; è pure lui). Ciò giustifica lo sgomentante sentimento panico che pervade questa serie di visioni: né Apollo né Dioniso sono in grado di soprassedere a tali rituali tenebrosi: solo Pan, ferino e selvatico, può presiedere l’orgia itifallica nel suo corpo a corpo quotidiano. C’è qualcosa di magnificamente spaventoso e qualcosa di oscuramente esaltante, in tutto ciò. In un certo senso, può sembrare uno spasso. Ma in fondo, chiamiamola anche compassione, è pure una pena.
Ferruccio Giromini
Affrontiamo il problema da uomo a uomo: il rapporto, piuttosto intimo, tra lui e noi. Sappiamo bene di cosa, o di chi, stiamo parlando. Lui sta lì, in basso, generalmente nascosto, e finge di starsene tranquillo. Ma noi, che lo conosciamo bene, abbiamo ben chiaro che del tutto calmo non è mai. Sta sempre sul chi vive, invece. Pronto a dare in escandescenze, alla sua maniera. E può essere pure imbarazzante, a volte. Dipende un po’ anche dal rapporto che ognuno di noi ha imparato ad instaurare, e a sostenere, con lui. Va detto che con la convivenza forzata, negli anni, dài e dài, alla fine è praticamente inevitabile che si arrivi a una certa dimestichezza. In molti casi si diventa amici, complici persino. Ma c’è anche chi proprio non riesce a trovare un accordo. E bisogna dire, in effetti, che lui ha un gran bel caratterino. Imprevedibile, come minimo. Capriccioso, fa sempre di testa sua (e non lo si può definire esattamente una testa d’uovo). È decisamente troppo irruento, sanguigno, insolente. A volte è del tutto incontrollabile. Quando da un momento all’altro gli monta il sangue in quella testaccia, non c’è verso di farlo ragionare. Cattivo compagno, spesso corruttore, può esercitare pessima influenza sui suoi ospiti, anche sugli individui in partenza più angelici. Insomma, c’è chi dice che andrebbe trattato sempre con i guanti. Anche se, così, si perderebbe la possibilità di gustare alcune delle sue qualità più genuine e produttive. L’argomento è quanto mai opinabile. Di certo, come in qualsiasi prolungata coabitazione, da una parte ci si affeziona e dall’altra, a volte, ci si stufa e si vorrebbe qualcosa di diverso. Siamo anche noi, però, confessiamolo, che non siamo mai contenti.
E provando invece ad affrontare il problema da un punto di vista femminile? Il rapporto – un po’ meno intimo, va detto – tra lui e loro? Come lo affrontano le donne? Beh, è completamente un’altra storia. Qui si svaria dalla curiosità più dilettantesca fino alla padronanza più professionale, con tutti i possibili stadi intermedi. Solitamente, improntati a un condiviso divertimento. Esiste pure il rifiuto assoluto e spaventato, ma in tal caso siamo nell’ambito della psicopatologia. All’altro estremo, può allarmare viceversa una certa insaziabilità, in grado di provocare pericolose crisi d’astinenza. Eventualità così sussistono, occorrono. Ma il comportamento medio è molto meno drammatico, talvolta persino prevedibile e quasi banale. In genere anche le donne si trovano, con la frequentazione, ad aumentare la confidenza col Nostro, in modi del tutto naturali. E finisce per sopravvenire una economica consuetudine di regolare do ut des, che con i suoi alti e bassi può andare avanti per vite intere. Anche qui, insomma, come in qualsiasi campo, delusione ed esaltazione si possono succedere in modi imprevisti; ma un certo gusto reciproco resta sempre – per fortuna.
A questo punto, non possiamo non tirare le somme valutando le conclusioni, ahi quanto intime, che ne trae, libero come solo un artista può essere, Mario Addis. Lui e lui, lui con lui, lui contro lui, lui per lui. Un confronto titanico. Una apologia appassionata, ma anche una denuncia esasperata. Una singolar tenzone senza esclusione di colpi, da cui non si capisce chi dei due esca alla fine vincitore. Alla sensibilità esacerbata di Addis, disegnatore abilissimo e immaginatore assolutamente geniale, non servono parole per affrontare e sviscerare il soggetto. Basta la punta veloce del suo calamo per stuzzicare la curiosità, vellicare i bassi istinti, penetrare l’argomento, affondare al cuore del problema, sverginare antichi tabù, conficcarsi nello scandalo, scorticare ipocrisie pelose, inondare d’inchiostro la madre di tutti i pudori. Gli straordinari, coraggiosi, disperati disegni che Addis dedica a tale tema, indubbiamente penoso non solo per lui, rappresentano altrettante piccole esplosioni di creatività repentina e inaspettata. Ogni volta parrebbe spossato dall’impresa – faticosa e alquanto acrobatica, diciamolo – eppure ogni volta appare pronto a ricominciare e a stupire. Spiattella quasi un reportage di guerra, molto eroico nel suo sprezzo del pericolo. Ma il pericolo c’è, eccome; tutti ne abbiamo la coscienza precisa, sempre in allerta. (E il pericolo non è solo lei, come potrebbe sembrare a un’analisi superficiale; è pure lui). Ciò giustifica lo sgomentante sentimento panico che pervade questa serie di visioni: né Apollo né Dioniso sono in grado di soprassedere a tali rituali tenebrosi: solo Pan, ferino e selvatico, può presiedere l’orgia itifallica nel suo corpo a corpo quotidiano. C’è qualcosa di magnificamente spaventoso e qualcosa di oscuramente esaltante, in tutto ciò. In un certo senso, può sembrare uno spasso. Ma in fondo, chiamiamola anche compassione, è pure una pena.
11
dicembre 2004
Mario Addis – Pene
Dall'undici dicembre 2004 al 23 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bondeno, Piazza Giuseppe Garibaldi, 9, (Ferrara)
Bondeno, Piazza Giuseppe Garibaldi, 9, (Ferrara)
Vernissage
11 Dicembre 2004, alle 17.30
Autore