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Mario Bargiggia – L’essenza della pittura
personale
Comunicato stampa
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MARIO BARGIGGIA E L’ESSENZA DELLA PITTURA
Dal 7 luglio la “Torino Art Gallery” ospita la prima rassegna postuma di Mario Bargiggia (Pavia 1924 – 2007), autore di notevoli composizioni creative, costruite dalla luce e dal colore, nella modernità della composizione anticlassica, che diventa spontanea e apparentemente semplice. La rappresentazione vive attraverso il colore e lo studio degli effetti cromatici, privilegiando una soluzione di superficie senza una profondità prospettica. L’Artista libera la gamma cromatica di una tavolozza ariosa e trasparente, rendendo la composizione completa e capace di suscitare sensazioni gradevoli e infiniti modi di osservare l’opera.
La sua formazione avviene con il maestro Umberto Lilloni, figura di spicco tra i rappresentanti del gruppo dei “chiaristi” lombardi, tesi verso un ritorno all’impressionismo, verso un rinnovamento espressivo antinovecentista. Pur non costituendo mai una scuola, un programma o un gruppo, i chiaristi (Del Bon, Lilloni, De Rocchi, Spilimbergo, De Amicis e Alfieri) esprimono un’autonoma ricerca individuale contro il chiaroscuro pesante ed accademico del “Novecento”; ricerca cromatica legata ai valori luminosi, che si stacca da ogni severo plasticismo. I soggetti stessi, immagini di genere, ritratti, paesaggi, luoghi di vita quotidiana e piccolo-borghese, si diversificano profondamente dai temi celebrativi dell’arte ufficiale, rispondendo, piuttosto, ad un’esigenza di candore interiore. Con i suoi colori luminosi, con le forme delicate e ingenue, Lilloni reagisce, in qualche modo, alla severa monocromia di Sironi, si oppone ai “grandi temi” della pittura celebrativa. In questo modo i chiaristi dissolvono il senso del volume, della linea e del colore che il Novecento aveva costruito, e perseguono un’atmosfera di fiaba, di leggerezza, quasi di assenza dal reale. Il recupero del "plen air", l’attenzione verso l’impressione dell’occhio e la meditazione dello sguardo, costituiscono le condizioni essenziali per smentire la monumentalità delle costruzioni novecentesche.
Facendo tesoro degli insegnamenti dei maestri sopra citati Bargiggia prosegue la sua formazione fino al raggiungimento “dell’essenza della pittura” dove è possibile percorrere uno spazio senza limiti con la propria immaginazione e dove esiste un rapporto armonico tra forma e colore. Infatti la rappresentazione è studiata proprio dal colore che non può essere quello di una tavolozza stridente e pacchiana, bensì derivante da un impasto di pigmenti capaci di delineare la figura e la forma.
Nella sua ultima stagione pittorica, come scrisse A. Schubert, Bargiggia “…approda ad una analisi della figura maggiormente legata a impressioni che esprime con decise campiture cromatiche…” Raggiunge quindi una maturità espressiva che lo ha portato ha intendere la pittura come affermazione e apertura del fenomeno umano. Per Bargiggia il concepire la pittura diventa perciò un’operazione di sintesi e, contemporaneamente, di estremo ampliamento di un tema che per anni è andato svolgendo. E’in tale prospettiva che il dipingere di Bargiggia, dopo essersi sottoposto a un’impietosa critica dei paradisi estetici, diviene mezzo di autoconoscenza, “monitor” di un modo di essere indifferenziato, pratica quotidiana della professione di esistere ideologicamente.
Cinzia Tesio
07
luglio 2007
Mario Bargiggia – L’essenza della pittura
Dal 07 luglio al 03 agosto 2007
arte contemporanea
Location
TORINO ART GALLERY – PALAZZO BIRAGO DI VISCHE
Torino, Via Vanchiglia, 6a, (Torino)
Torino, Via Vanchiglia, 6a, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì: dalle 15.00 alle 19.00
Sabato: dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Vernissage
7 Luglio 2007, ore 18
Autore
Curatore