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Mario Bellini – Il fuoco nell’occhio. Tokyo-Osaka a 220 Km orari
mostra fotografica
Comunicato stampa
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Il fuoco nell’occhio è un po’ come il diavolo in corpo. Una smania percettiva. Spiazzante. Curiosità e piacere. Desiderio e possesso. In velocità. Perché brucia. Mario Bellini, il Giappone degli anni ’70, una macchina fotografica che vede più dell’occhio umano. Ed ecco il risultato: una mostra, memoria un po’ sfacciata di un viaggio di trentatre anni fa. Viaggio che Mario Bellini ha raccontato casualmente a noi e a Renata Pisu, qualche tempo fa, durante una cena a casa sua. La nostra curiosità e quella di “Ultrafragola”, trasmissione televisiva, registratore di immagini e amplificatore di eventi, hanno voluto riproporre l’eccezionalità di quel viaggio in questa mostra. E questa è la storia. E’ il 1973 quando Mario Bellini parte per il Giappone. Non è la sua prima volta, né come viaggiatore, né come architetto, né come fotografo. L’anno precedente, accompagnato da una lettera del MOMA di New York, aveva fotografato l’America dell’utopia: dagli spazi dell’abitare degli hippies, allo studio di Andy Warhol. Il Giappone che Bellini incontra in quel viaggio è quello del miracolo economico, quello che in pochi anni è diventato la terza potenza del pianeta. E’ un paese che sta cambiando con eccezionale rapidità, in equilibrio tra passato e presente, assolutamente incurante dei contrasti clamorosi prodotti dal processo di occidentalizzazione. Metafora perfetta di quel periodo di accelerazione sociale, economica e tecnologica, è l’alta velocità ferroviaria: il Giappone aveva già inaugurato il primo tronco per le Olimpiadi del 1964. Treni da 200 km all’ora inghiottivano la Tokyo-Osaka in tre ore quando, fino a pochi anni prima, ce ne volevano quasi sette. In quel viaggio del 1973 Mario Bellini, con una di quelle intuizioni che stanno a metà strada tra la genialità e il caso, salirà su uno dei treni della Shinkansen (letteralmente ‘nuova linea’) con una macchina fotografica mai usata prima, la Hologon, prodotta dalla Zeiss nel 1969. Un angolo focale di 120°, fuoco fisso, mirino a telemetro. Perfetta per raccontare quel viaggio, quegli spazi, quei giorni. Scatti improvvisi, freschi, autentici, senza mediazioni meccaniche ma in presa diretta con l'emozione, con l'intuizione estetica, alla velocità del pensiero. Bellini poserà la macchina sul finestrino del treno e schiaccerà l'otturatore, una, due, trecento volte: sulla pellicola, lunga un viaggio, si imprimono le immagini di un territorio dove la crescita straordinaria di quegli anni corre indifferente alla tradizione e lascia intatto il divario tra le risaie, i boschi di bambù, le coltivazioni di the e l’esplosione violenta di città, industrie e infrastrutture. La rapidità di quei treni ad alta velocità accorcia le distanze geografiche ma lascia inalterate quelle culturali e sociali, le ferite rimarranno aperte, i bordi senza cicatrici. Un senso di disagio che il Giappone sembra essere destinato a portarsi appresso per sempre. E’ con il fuoco nell’occhio, istantaneo come solo quel particolare tipo di macchina fotografica poteva dare, che Mario Bellini fermerà quel frenetico e incontrollabile movimento che attraversava il Giappone dei primi anni ’70. E non è un caso che il percorso della mostra “Il fuoco nell’occhio” ci conduca poi alla proiezione di una rassegna dei migliori reportage di Ultrafragola, la trasmissione televisiva sul design prodotta da 3D per Sky, Cult Network, che ha voluto fortemente differenziarsi da un modo “alla moda” di raccontare il design. Con un procedimento opposto nella forma ma identico nel significato a quello del “viaggio istantaneo” di Mario Bellini, Ultrafragola ha fissato l’obbiettivo sulla realtà in evoluzione del design. Questa volta sì con la mediazione dell’emozione, dell’estetica, del pensiero. E’ andata alla riscoperta delle icone del passato, rintracciandole nella nostra storia, ha indagato i cambiamenti che la società ha imposto alla creatività, ha cercato i collegamenti culturali tra discipline diverse, con l’architettura e l’arte in particolare. Con il “fuoco nell’occhio”, meno istantaneo, più riflessivo, ugualmente efficace. Le proiezioni dei video di Ultrafragola e la mostra di Mario Bellini sono accompagnati da tre incontri con i principali protagonisti del mondo del design, dell'architettura, della fotografia e del giornalismo. Gli incontri si svolgono il 21 febbraio, il 7 marzo e il 21 marzo alle ore 21.00.
21
febbraio 2006
Mario Bellini – Il fuoco nell’occhio. Tokyo-Osaka a 220 Km orari
Dal 21 febbraio al 09 aprile 2006
fotografia
Location
VILLA SARTIRANA
Giussano, Via Carroccio, 2, (Monza E Brianza)
Giussano, Via Carroccio, 2, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
feriali dalle 15.00 alle 18.00; festivi dalle 14.30 alle 18.30; lunedì chiuso
Vernissage
21 Febbraio 2006, ore 20
Sito web
www.ultrafragola.it
Editore
NICOLODI
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore