Il Museo Civico di Pizzighettone inaugura domenica 21 novembre 2004 una mostra personale di Mario Benedetti (1938), pittore, scultore e incisore da tempo residente a Bergamo. Dell’artista, che ha esordito negli anni Sessanta nella Milano delle avanguardie e ha poi arricchito la propria formazione con lunghi viaggi in America Latina e in Europa dell’Est, saranno presentate circa venti opere realizzate negli ultimi quindici anni. L’esposizione permetterà di esaminare questo percorso attraverso tele, incisioni e sculture prevalentemente astratte, anche se non prive di richiami a forme naturali. Nelle opere, caratterizzate dal contrasto fra i bianchi e i neri tipico della sua produzione, brillano riflessi metallici stesi sulle tele e sulle sculture che impreziosiscono le tinte cupe così care a Benedetti.
“La materia, la luce, l’ombra, gli stati della percezione sono gli elementi dell’indagine di Mario Benedetti, in una continua sperimentazione che parte da un dato fondamentale, il riconoscimento della necessità del “saper fare” insieme al “saper vedere”… Proporsi di cogliere e far precipitare dettagli e riflessi d’ombra presuppone la conoscenza delle densità e delle luminosità che la materia contiene, che il progetto artistico indaga e porta a compimento. E, nella tecnica che diviene forma del ragionamento sperimentale, pervenire alla concretezza delle contraddizioni, significa liberare coscientemente mutazioni che si basano sulla dinamica della finezza. Un sostrato fortemente ancorato alla natura si dimostra con i processi di coinvolgimento equipollente di operazioni dirette ed indirette del fare artistico” (Francesco Pagliari, dal catalogo).
L’esposizione è stata organizzata col sostegno della Provincia di Cremona.