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Mario de Leo
Una mostra di opere su carta da non perdere. Mario De Leo, dopo la personale al Museo di Lissone, espone un serie di lavori di straordinaria forza espressiva.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Spazio Tadini presenta
LETTERE A UN AMICO
Opere su carta
Mario De Leo torna a Spazio Tadini, al termine di una mostra personale al Museo di Lissone dove ha esposto un’antologica. L’artista ha sviluppato un linguaggio pittorico molto personale in cui utilizza segni e frammenti di circuiti elettrici come segni di un “linguaggio cosmico”. E’ in quest’ottica che nasce il suo lavoro su carta, Lettere a un amico. Una serie di “Lettere cosmiche”, così come le definisce l’artista stesso, rivolte a una persona a lui cara. Ogni opera è una lettera, un invito al dialogo, un racconto, una scoperta, un viaggio attraverso la lettura di simboli che l’artista individua ed elegge universali. Lo spazio, il tempo, il suono, la tecnologia, sono elementi importanti della ricerca artistica di Mario De Leo. Infatti, propone la raffigurazione di un universo nuovo, un cosmo in cui l’individuo si muove alla scoperta del futuro, all’invenzione di nuovi linguaggi, alla cattura di nuove emozioni. Il cono è un’immagine ricorrente dei suoi lavori. Si tratta di un simbolo sia maschile che femminile. Nel linguaggio alchemico questa “figura solida” simboleggia l’oro e il sole. Nei lavori di De Leo il cono si presenta dunque come una sorta di fulcro dell’universo, capace di convogliare e raccogliere, di diffondere e amplificare i suoni, quanto minuscoli oggetti o semi da spargere e raccogliere nello spazio cosmico.
Le opere di De Leo sono la rappresentazione di un’armonia ritrovata, o mai persa, di un equilibrio tra l’uomo e l’universo che sembra sempre possibile perché c’è comunicazione, c’è ascolto, c’è l’accoglienza. La tecnologia è solo lo strumento indispensabile perché l’uomo possa entrare in relazione con il mondo, trarne benefici e progettare il suo futuro. Il tutto in un’atmosfera in cui regna l’armonia, l’equilibrio sia quando c’è silenzio che quando c’e musica.
In Lettere a un amico, le carte sono dei messaggi intrisi di quiete, sono l’espressione di un’armonia ritrovata o suggerita. Qua e là si intravvede una frammento di circuito elettrico come una nota, un cono come un segno algebrico per ricordare forse che la bellezza c’è nella scoperta di un equilibrio tra l’uomo e l’universo da scoprire senza urla e senza frenesie, ma dentro se stessi predisponendosi semplicemente all’ascolto magari con un piccolo cono.
Melina Scalise
ms@spaziotadini.it
cell. 3664584532
Breve Biografia dell’artista
Mario De Leo é nato a Ruvo di Puglia il 16.11.1944. Vive a Monza. Negli anni '70 si é affermato come uno dei più genuini cantautori italiani (invitato più volte al Club Tenco di San Remo ).
Negli anni '80 ha sempre più approfondito una ricerca pittorica tra espansioni segniche-surreali-cosmiche ed interferenze di materiali tecnologici essenzialmente di recupero.
Dopo varie collettive ha allestito la sua prima personale a Milano, nell'87 (galleria OSAON) ed é stato poi invitato ad importanti rassegne nazionali ed internazionali come il Premio Suzzara, "Oggetti del necessario" (Spoleto), "Italian Reporter'" (Metropolitan Museum di Tokyo) , "De Hominis Dignitate ", una mostra itinerante sul pensiero filosofico di PICO DELLA MIRANDOLA a New York, Parigi e città di Mirandola.
Alcune opere dell’artista sono in esposizione permanente presso alcuni musei nazionali ed internazionali, come Young Museum di Revere (Mantova), la pinacoteca civica di Ruffano (Lecce), il Castello di Sartirana (opera acquista su segnalazione del maestro Arnaldo Pomodoro- Pavia), il Museo d’arte moderna e contemporanea di Taverna (Catanzaro) e il Guang Dong Museum of Art di Canton Cina.
Ha esposto a Spazio Tadini nel 2009 e quest’anno ha appena terminato la mostra al Museo di Lissone.
Spazio Tadini presenta
LETTERE A UN AMICO
Opere su carta
Mario De Leo torna a Spazio Tadini, al termine di una mostra personale al Museo di Lissone dove ha esposto un’antologica. L’artista ha sviluppato un linguaggio pittorico molto personale in cui utilizza segni e frammenti di circuiti elettrici come segni di un “linguaggio cosmico”. E’ in quest’ottica che nasce il suo lavoro su carta, Lettere a un amico. Una serie di “Lettere cosmiche”, così come le definisce l’artista stesso, rivolte a una persona a lui cara. Ogni opera è una lettera, un invito al dialogo, un racconto, una scoperta, un viaggio attraverso la lettura di simboli che l’artista individua ed elegge universali. Lo spazio, il tempo, il suono, la tecnologia, sono elementi importanti della ricerca artistica di Mario De Leo. Infatti, propone la raffigurazione di un universo nuovo, un cosmo in cui l’individuo si muove alla scoperta del futuro, all’invenzione di nuovi linguaggi, alla cattura di nuove emozioni. Il cono è un’immagine ricorrente dei suoi lavori. Si tratta di un simbolo sia maschile che femminile. Nel linguaggio alchemico questa “figura solida” simboleggia l’oro e il sole. Nei lavori di De Leo il cono si presenta dunque come una sorta di fulcro dell’universo, capace di convogliare e raccogliere, di diffondere e amplificare i suoni, quanto minuscoli oggetti o semi da spargere e raccogliere nello spazio cosmico.
Le opere di De Leo sono la rappresentazione di un’armonia ritrovata, o mai persa, di un equilibrio tra l’uomo e l’universo che sembra sempre possibile perché c’è comunicazione, c’è ascolto, c’è l’accoglienza. La tecnologia è solo lo strumento indispensabile perché l’uomo possa entrare in relazione con il mondo, trarne benefici e progettare il suo futuro. Il tutto in un’atmosfera in cui regna l’armonia, l’equilibrio sia quando c’è silenzio che quando c’e musica.
In Lettere a un amico, le carte sono dei messaggi intrisi di quiete, sono l’espressione di un’armonia ritrovata o suggerita. Qua e là si intravvede una frammento di circuito elettrico come una nota, un cono come un segno algebrico per ricordare forse che la bellezza c’è nella scoperta di un equilibrio tra l’uomo e l’universo da scoprire senza urla e senza frenesie, ma dentro se stessi predisponendosi semplicemente all’ascolto magari con un piccolo cono.
Melina Scalise
ms@spaziotadini.it
cell. 3664584532
Breve Biografia dell’artista
Mario De Leo é nato a Ruvo di Puglia il 16.11.1944. Vive a Monza. Negli anni '70 si é affermato come uno dei più genuini cantautori italiani (invitato più volte al Club Tenco di San Remo ).
Negli anni '80 ha sempre più approfondito una ricerca pittorica tra espansioni segniche-surreali-cosmiche ed interferenze di materiali tecnologici essenzialmente di recupero.
Dopo varie collettive ha allestito la sua prima personale a Milano, nell'87 (galleria OSAON) ed é stato poi invitato ad importanti rassegne nazionali ed internazionali come il Premio Suzzara, "Oggetti del necessario" (Spoleto), "Italian Reporter'" (Metropolitan Museum di Tokyo) , "De Hominis Dignitate ", una mostra itinerante sul pensiero filosofico di PICO DELLA MIRANDOLA a New York, Parigi e città di Mirandola.
Alcune opere dell’artista sono in esposizione permanente presso alcuni musei nazionali ed internazionali, come Young Museum di Revere (Mantova), la pinacoteca civica di Ruffano (Lecce), il Castello di Sartirana (opera acquista su segnalazione del maestro Arnaldo Pomodoro- Pavia), il Museo d’arte moderna e contemporanea di Taverna (Catanzaro) e il Guang Dong Museum of Art di Canton Cina.
Ha esposto a Spazio Tadini nel 2009 e quest’anno ha appena terminato la mostra al Museo di Lissone.
17
giugno 2011
Mario de Leo
Dal 17 giugno al 29 luglio 2011
arte contemporanea
Location
SPAZIO TADINI
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Milano, Via Niccolò Jommelli, 24, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19
Vernissage
17 Giugno 2011, h 18.30
Autore
Curatore