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Mario De Maio – Echi del circondario
La mostra riunisce un certo numero di opere recenti di questo illustre artista italiano, costruite sulle dinamiche dello spazio e sul vibrare di colori e materie
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Echi del circondario” dell’artista Mario De Maio che rientra in un progetto artistico internazionale , “BALCONATA MILANESE”,ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza per lo spazio Creative Council attestato internazionalmente per l’Immagineering da Gianni Donatelli e Andrea Croce, focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea .
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre Storico dell’Arte di piano internazionale,che firma anche il testo,riunisce un certo numero di opere recenti di questo illustre artista italiano, costruite sulle dinamiche dello spazio e sul vibrare di colori e materie.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza, curatore della mostra ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“C’è la materia del mondo e una luce che trapassa a singhiozzi,ma anche un colore a volte monocromo a volte tormentoso e indeterminabile, a sorreggere le ricerche e il lavoro che da anni si accumulano in quell’assemblaggio di materiali deputati a determinare l’invadenza spaziale, quel teatro dello spazio che De Maio con una sobrietà austera vive nei contenuti di maggior impatto. Piccole o grandi che siano le composizioni dinamicizzate , per via di uno spazio che si va a disegnare fra vuoti e pieni, fra movimentazioni prospettico-geometriche e artificio della prospettiva , l’artista promuove da sempre in frammenti di visione una sorta di scenografia del mondo e dello spazio, di una natura sintetica e complessa nello stesso tempo, di un accumulo di espansioni spaziali dei tracciati lamellari, rettangolari,graduali,coassiali.
E tutto vive in quella logica programmata dello spazio e della superficie indagata che, grazie ai richiami naturalistici, si carica di timbri ossessivamente tenuti da tonalità ocra, da brunati,da una gamma dei terra ombrati,da accumuli di macchie,tracce,grumi e interventi alla Klein. In questo progressivo dilatarsi dei confini naturali che modificano continuamente la visibilità in atto del suo lavoro ,una visibilità liquida, mobile, percettiva,l’armonia di queste sceno-pitture esplode proprio su grandi superfici con la consueta levità,superando al tempo stesso l’emotività nascente dell’innesto cromatico imprevedibile e per il protrarsi progressivo nella ricerca sistemica della struttura di accumuli-quinte all’interno delle dimensioni perimetrali.Lo spazio lavorato da De Maio su più fronti,ricco e minimale al tempo stesso, affrescato da una pittura parietale in cui agisce la predominante primaria dei timbri,è una finestra sul mondo,che cattura luce e riflette luce, è uno spazio-energia prospetticamente colto, in cui trapassa il senso del paesaggio e dell’orizzonte.Il colore , o meglio le mixture che trattengono i dettagli, e le tracce che sbordano dalle costruzioni, in un tempo e in un mistero che rammentano i solchi del mondo,sono la nuova ottica dell’andirivieni e degli urti riarmonizzati. Sillabazioni leggere, ramificazioni colorate che arano la formula naturale dell’aggregazione,della costruzione ,del gioco incalcolabile, tutto porta De Maio a proiettare i fremiti dell’esistenza. Le leggere travature che compongono questo spazio sono la nobile scelta di un artista che accanto al desiderio del fare lega l’energia squisitamente pittorica, e tutto diventa rapporto interno ed esterno intrigante e illuminato, diciamolo pure concettuale.”.
Cenni biografici dell’artista
Mario De Maio è nato a Torino nel 1928,vive a Milano dal 1934. Dal 1962 realizza opere orientate verso una liricità costruttiva che propende alla testuralità metadinamica.Esegue collages cartacei e lignee strutture multipercettive, costruzioni con telai quadrati monocromi, sculture di ferro,libri in copia unica e libri d’artista. Oltre cento mostre,la prima nel 1969.Riconoscimenti della critica più illustre (Ballo, Belloli, Caramel, Franza, Dorfles, Sanesi, Trini,ecc.) dal 1970. Sue opere si trovano in raccolte pubbliche e private italiane e straniere.Nel 1985 è co-fondatore di “Nuova Visualità”. E’ stato invitato alle principali mostre nazionali e internazionali sul costruttivismo, concretiamo,cinevisualismo e a importanti rassegne d’arte a Stoccarda ,Zurigo, Bachenbulach, Roma(Quadriennale), Stoccolma, Saragozza, Bucarest, New York.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza ,illustre Storico dell’Arte di piano internazionale,che firma anche il testo,riunisce un certo numero di opere recenti di questo illustre artista italiano, costruite sulle dinamiche dello spazio e sul vibrare di colori e materie.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza, curatore della mostra ,unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti . Si brinderà con vini italiani.
Scrive Carlo Franza nel testo:
“C’è la materia del mondo e una luce che trapassa a singhiozzi,ma anche un colore a volte monocromo a volte tormentoso e indeterminabile, a sorreggere le ricerche e il lavoro che da anni si accumulano in quell’assemblaggio di materiali deputati a determinare l’invadenza spaziale, quel teatro dello spazio che De Maio con una sobrietà austera vive nei contenuti di maggior impatto. Piccole o grandi che siano le composizioni dinamicizzate , per via di uno spazio che si va a disegnare fra vuoti e pieni, fra movimentazioni prospettico-geometriche e artificio della prospettiva , l’artista promuove da sempre in frammenti di visione una sorta di scenografia del mondo e dello spazio, di una natura sintetica e complessa nello stesso tempo, di un accumulo di espansioni spaziali dei tracciati lamellari, rettangolari,graduali,coassiali.
E tutto vive in quella logica programmata dello spazio e della superficie indagata che, grazie ai richiami naturalistici, si carica di timbri ossessivamente tenuti da tonalità ocra, da brunati,da una gamma dei terra ombrati,da accumuli di macchie,tracce,grumi e interventi alla Klein. In questo progressivo dilatarsi dei confini naturali che modificano continuamente la visibilità in atto del suo lavoro ,una visibilità liquida, mobile, percettiva,l’armonia di queste sceno-pitture esplode proprio su grandi superfici con la consueta levità,superando al tempo stesso l’emotività nascente dell’innesto cromatico imprevedibile e per il protrarsi progressivo nella ricerca sistemica della struttura di accumuli-quinte all’interno delle dimensioni perimetrali.Lo spazio lavorato da De Maio su più fronti,ricco e minimale al tempo stesso, affrescato da una pittura parietale in cui agisce la predominante primaria dei timbri,è una finestra sul mondo,che cattura luce e riflette luce, è uno spazio-energia prospetticamente colto, in cui trapassa il senso del paesaggio e dell’orizzonte.Il colore , o meglio le mixture che trattengono i dettagli, e le tracce che sbordano dalle costruzioni, in un tempo e in un mistero che rammentano i solchi del mondo,sono la nuova ottica dell’andirivieni e degli urti riarmonizzati. Sillabazioni leggere, ramificazioni colorate che arano la formula naturale dell’aggregazione,della costruzione ,del gioco incalcolabile, tutto porta De Maio a proiettare i fremiti dell’esistenza. Le leggere travature che compongono questo spazio sono la nobile scelta di un artista che accanto al desiderio del fare lega l’energia squisitamente pittorica, e tutto diventa rapporto interno ed esterno intrigante e illuminato, diciamolo pure concettuale.”.
Cenni biografici dell’artista
Mario De Maio è nato a Torino nel 1928,vive a Milano dal 1934. Dal 1962 realizza opere orientate verso una liricità costruttiva che propende alla testuralità metadinamica.Esegue collages cartacei e lignee strutture multipercettive, costruzioni con telai quadrati monocromi, sculture di ferro,libri in copia unica e libri d’artista. Oltre cento mostre,la prima nel 1969.Riconoscimenti della critica più illustre (Ballo, Belloli, Caramel, Franza, Dorfles, Sanesi, Trini,ecc.) dal 1970. Sue opere si trovano in raccolte pubbliche e private italiane e straniere.Nel 1985 è co-fondatore di “Nuova Visualità”. E’ stato invitato alle principali mostre nazionali e internazionali sul costruttivismo, concretiamo,cinevisualismo e a importanti rassegne d’arte a Stoccarda ,Zurigo, Bachenbulach, Roma(Quadriennale), Stoccolma, Saragozza, Bucarest, New York.
09
dicembre 2008
Mario De Maio – Echi del circondario
Dal 09 dicembre 2008 al 07 gennaio 2009
arte contemporanea
Location
CREATIVE COUNCIL
Milano, Via Gerolamo Morone, 6, (MILANO)
Milano, Via Gerolamo Morone, 6, (MILANO)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì dalle 16,30 alle 19.30
Vernissage
9 Dicembre 2008, ore 18.30
Autore
Curatore