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Mario Di Iorio – Le carte nascoste
“Mario Di Iorio. Le carte nascoste” titola l’esposizione dedicata al pittore goriziano tragicamente scomparso dieci anni or sono. In esposizione sono materiali che, fuori dal mercato, testimoniano il dialogo interno e riservato tra l’autore e il suo lavoro.
Comunicato stampa
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L’iniziativa è occasione per ricordare, onorare, ma anche per contribuire alla definizione critica della figura dell’artista e si inserisce nel più ampio progetto sul pittore sostenuto dalla Provincia di Gorizia e dai Musei provinciali di Gorizia, in collaborazione con la Biblioteca Statale isontina e con il Comune di Cervignano. La mostra presenta al pubblico una selezione di materiali volti a restituire la dimensione privata e non ufficiale del lavoro creativo di Mario Di Iorio, quanto cioè si propone come elemento di transito e riflessione in una sorta di dialogo intimo e quotidiano tra l’autore e l’opera.
Brani di varia natura e intensamente carichi di valore biografico, documentario e testimoniale escono dall’archivio degli eredi per muovere una riflessione attorno al rapporto arte-vita tragicamente vissuto dall’artista. Sono esposte fotografie tratte dall’album di famiglia, appunti scritti e scritto-grafici utili a una complessiva e nuova riflessione critica, disegni di studio, incisioni e “carte” in cui l’urgenza espressiva emerge con la forza della necessità e dell’affermazione esistenziale.
Nelle bacheche della sala mostre trovano luogo materiali di piccolo formato, realizzati talora con mezzi di fortuna atti a supportare intuizioni, riflessioni, suggestioni suscettibili di future configurazioni, comunque testimoni di un processo creativo fatto di instancabile dedizione e totale concentrazione. Alle pareti sono esposti materiali inediti di più grande formato che concorrono alla definizione di quel mondo fuori dal mercato, dall’ufficialità dell’ “opera d’arte”, delle mostre, dei cataloghi, della critica e delle gallerie. Quanto in sostanza dimenticato nelle cartelle d’archivio, nei cassetti di casa o trattenuto gelosamente dallo stesso artista sulle pareti domestiche, diviene elemento d’indagine a tutto campo utile alla creazione di un anello di congiunzione, capace di collegare in modo serrato il binomio arte-vita fondamento dell’esistenza creativa di Mario Di Iorio.
Nota biografica
Mario Di Iorio nasce a Tarvisio (Ud) nel 1958.
Si forma presso l’Istituto d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia sotto la guida di Cesare Mocchiutti, quindi presso l’Accademia di Venezia dove ha per maestro Emilio Vedova. Conclusi gli studi, insegna Anatomia presso l’Accademia di Venezia, quindi riveste la cattedra di Assistente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Muore suicida a Gorizia il 9 luglio 1999.
Diverse mostre sono state dedicate all’artista dopo la sua scomparsa. Tra queste ricordiamo, nel 2001, l’ampia retrospettiva presso la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo.
Nell’A.S. 2003-2004 Emanuela Galli ha discusso la tesi “Mario Di Iorio, la forma del sentimento” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Relatore prof. Claudio Cerritelli.
Brani di varia natura e intensamente carichi di valore biografico, documentario e testimoniale escono dall’archivio degli eredi per muovere una riflessione attorno al rapporto arte-vita tragicamente vissuto dall’artista. Sono esposte fotografie tratte dall’album di famiglia, appunti scritti e scritto-grafici utili a una complessiva e nuova riflessione critica, disegni di studio, incisioni e “carte” in cui l’urgenza espressiva emerge con la forza della necessità e dell’affermazione esistenziale.
Nelle bacheche della sala mostre trovano luogo materiali di piccolo formato, realizzati talora con mezzi di fortuna atti a supportare intuizioni, riflessioni, suggestioni suscettibili di future configurazioni, comunque testimoni di un processo creativo fatto di instancabile dedizione e totale concentrazione. Alle pareti sono esposti materiali inediti di più grande formato che concorrono alla definizione di quel mondo fuori dal mercato, dall’ufficialità dell’ “opera d’arte”, delle mostre, dei cataloghi, della critica e delle gallerie. Quanto in sostanza dimenticato nelle cartelle d’archivio, nei cassetti di casa o trattenuto gelosamente dallo stesso artista sulle pareti domestiche, diviene elemento d’indagine a tutto campo utile alla creazione di un anello di congiunzione, capace di collegare in modo serrato il binomio arte-vita fondamento dell’esistenza creativa di Mario Di Iorio.
Nota biografica
Mario Di Iorio nasce a Tarvisio (Ud) nel 1958.
Si forma presso l’Istituto d’Arte “Max Fabiani” di Gorizia sotto la guida di Cesare Mocchiutti, quindi presso l’Accademia di Venezia dove ha per maestro Emilio Vedova. Conclusi gli studi, insegna Anatomia presso l’Accademia di Venezia, quindi riveste la cattedra di Assistente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Muore suicida a Gorizia il 9 luglio 1999.
Diverse mostre sono state dedicate all’artista dopo la sua scomparsa. Tra queste ricordiamo, nel 2001, l’ampia retrospettiva presso la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo.
Nell’A.S. 2003-2004 Emanuela Galli ha discusso la tesi “Mario Di Iorio, la forma del sentimento” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Relatore prof. Claudio Cerritelli.
09
luglio 2009
Mario Di Iorio – Le carte nascoste
Dal 09 luglio al 13 agosto 2009
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA STATALE ISONTINA – PALAZZO WERDENBERG
Gorizia, Via Goffredo Mameli, 12, (Gorizia)
Gorizia, Via Goffredo Mameli, 12, (Gorizia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì, ore 9,30-17
Vernissage
9 Luglio 2009, ore 18
Autore
Curatore