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Mario Ferrara – Didattica dei luoghi. Sguardo su una periferia centrale: Ponticelli
L’articolazione del titolo della Mostra ben definisce la complessità dei temi trattati attraverso gli scatti in bianco e nero di una periferia dai caratteri simili a quelli di molte altre realtà periferiche, italiane ma non solo
Comunicato stampa
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Inaugura a Napoli il giorno 11 dicembre nella Sala Conferenze della Biblioteca della Facoltà di Architettura, alle ore 16.00, la personale fotografica di Mario Ferrara su Ponticelli dal titolo Didattica dei Luoghi. Sguardo su una periferia centrale: Ponticelli.
L’articolazione del titolo della Mostra ben definisce la complessità dei temi trattati attraverso gli scatti in bianco e nero di una periferia dai caratteri simili a quelli di molte altre realtà periferiche, italiane ma non solo. I temi di riflessione possibile, accennati nel titolo, saranno oggetto di discussione nel Seminario che inaugurerà la Mostra e presenterà il Libro delle foto di Mario Ferrara: un libro nel quale gli scatti fotografici sono preceduti da quattro testi di presentazione di Luisa Bossa, di Pierangelo Cavanna, di Nazario Malandrino e di Uberto Siola. A loro sarà affidato il compito di una riflessione sul tema della periferia, dai differenti punti di vista dei quali sono illustri portatori: della politica, dell’architettura, della fotografia. Così, a partire da una occasione particolare, sarà possibile valutare quanto le scelte relative all’area orientale di Napoli, quelle del post-terremoto in particolare, abbiano determinato l’attuale condizione di questa ‘periferia centrale’ e provare a tracciare le linee di un lavoro necessario per riportare, in aree come questa, fenomeni di aggregazione sociale, di costruzione di spazi comuni, di conferimento di nuova identità
In tal senso il lavoro di Mario Ferrara, su un territorio nel quale insegna Tecnica fotografica dal 2000, condotto con l’aiuto dei suoi studenti dell’IPIA Ponticelli, costituisce l’esempio di una lettura aspramente critica di un fenomeno ma anche la traccia di una speranza di cambiamento, affidata ai giovani e al loro rapporto con l’arte e la cultura.
In mostra saranno esposti 25 scatti fotografici in bianco nero, realizzati in grande formato:
Qui la fotografia di architettura – scrive Pierangelo Cavanna nella sua introduzione - con i suoi tempi lunghi di preparazione e ripresa, con l’inevitabile riconoscibilità della presenza del fotografo e dei suoi allievi dimostra di essere scelta culturale e politica ancor prima che necessità tecnologica e linguistica legata al rispetto dei canoni del genere: controllo dei parallelismi verticali e luci in efficace equilibrio tra articolazione dei volumi e lettura dei dettagli costruttivi.
Poi la scelta del bianco e nero, che conferma una lunga predilezione di Mario, ma che prosegue anche una nobile tradizione italiana: diciamo da Paolo Monti a Gabriele Basilico e Mimmo Jodice, tanto per citare i maggiori. Al loro esempio ha guardato certamente Mario, con una predilezione che direi quasi naturalmente orientata alla napoletanità di Jodice, per le luci taglienti dei frequenti controluce come per la teatralità di queste nuvole barocche che non di rado oppongono l’esuberanza delle loro forme alla rigida stereometria delle architetture. Non puro insieme scenografico però, ma espedienti narrativi necessari per produrre una evidente drammatizzazione di queste scene quasi vuote di persone, in cui – come si è detto - il fotografo introduce sovente la figura di un io narrante che non può che essere il suo (giovane) doppio: qualcuno che guarda, che si guarda intorno, collocato preferibilmente ai margini dell’inquadratura. Una presenza che misura lo spazio, anche, ma soprattutto segna qualcosa che non so chiamare diversamente che distanza. (…)
L’articolazione del titolo della Mostra ben definisce la complessità dei temi trattati attraverso gli scatti in bianco e nero di una periferia dai caratteri simili a quelli di molte altre realtà periferiche, italiane ma non solo. I temi di riflessione possibile, accennati nel titolo, saranno oggetto di discussione nel Seminario che inaugurerà la Mostra e presenterà il Libro delle foto di Mario Ferrara: un libro nel quale gli scatti fotografici sono preceduti da quattro testi di presentazione di Luisa Bossa, di Pierangelo Cavanna, di Nazario Malandrino e di Uberto Siola. A loro sarà affidato il compito di una riflessione sul tema della periferia, dai differenti punti di vista dei quali sono illustri portatori: della politica, dell’architettura, della fotografia. Così, a partire da una occasione particolare, sarà possibile valutare quanto le scelte relative all’area orientale di Napoli, quelle del post-terremoto in particolare, abbiano determinato l’attuale condizione di questa ‘periferia centrale’ e provare a tracciare le linee di un lavoro necessario per riportare, in aree come questa, fenomeni di aggregazione sociale, di costruzione di spazi comuni, di conferimento di nuova identità
In tal senso il lavoro di Mario Ferrara, su un territorio nel quale insegna Tecnica fotografica dal 2000, condotto con l’aiuto dei suoi studenti dell’IPIA Ponticelli, costituisce l’esempio di una lettura aspramente critica di un fenomeno ma anche la traccia di una speranza di cambiamento, affidata ai giovani e al loro rapporto con l’arte e la cultura.
In mostra saranno esposti 25 scatti fotografici in bianco nero, realizzati in grande formato:
Qui la fotografia di architettura – scrive Pierangelo Cavanna nella sua introduzione - con i suoi tempi lunghi di preparazione e ripresa, con l’inevitabile riconoscibilità della presenza del fotografo e dei suoi allievi dimostra di essere scelta culturale e politica ancor prima che necessità tecnologica e linguistica legata al rispetto dei canoni del genere: controllo dei parallelismi verticali e luci in efficace equilibrio tra articolazione dei volumi e lettura dei dettagli costruttivi.
Poi la scelta del bianco e nero, che conferma una lunga predilezione di Mario, ma che prosegue anche una nobile tradizione italiana: diciamo da Paolo Monti a Gabriele Basilico e Mimmo Jodice, tanto per citare i maggiori. Al loro esempio ha guardato certamente Mario, con una predilezione che direi quasi naturalmente orientata alla napoletanità di Jodice, per le luci taglienti dei frequenti controluce come per la teatralità di queste nuvole barocche che non di rado oppongono l’esuberanza delle loro forme alla rigida stereometria delle architetture. Non puro insieme scenografico però, ma espedienti narrativi necessari per produrre una evidente drammatizzazione di queste scene quasi vuote di persone, in cui – come si è detto - il fotografo introduce sovente la figura di un io narrante che non può che essere il suo (giovane) doppio: qualcuno che guarda, che si guarda intorno, collocato preferibilmente ai margini dell’inquadratura. Una presenza che misura lo spazio, anche, ma soprattutto segna qualcosa che non so chiamare diversamente che distanza. (…)
11
dicembre 2007
Mario Ferrara – Didattica dei luoghi. Sguardo su una periferia centrale: Ponticelli
Dall'undici al 28 dicembre 2007
fotografia
Location
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI – FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
Napoli, Via Monteoliveto, 3, (Napoli)
Napoli, Via Monteoliveto, 3, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, ore 8:30-17:15
Vernissage
11 Dicembre 2007, ore 17.30
Sito web
www.marioferrara.it
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