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Mario Gavazzi – Forme criptate
Dopo le recenti esposizioni che hanno fatto conoscere al pubblico la produzione più vicina al figurativo, dedicata al mare, alla luce, ai colori e alle bellezze femminili di Livorno, Mario Gavazzi ci offrirà una panoramica sulla sua produzione di più complessa lettura.
Comunicato stampa
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Mario Gavazzi - Forme Criptate.
L’artista, nato in Lombardia, vive da sempre a Livorno. Dopo le recenti esposizioni che hanno fatto conoscere al pubblico la produzione più vicina al figurativo, dedicata al mare, alla luce, ai colori e alle bellezze femminili di Livorno, in questa mostra, dal titolo significativo, Mario Gavazzi ci offrirà una panoramica sulla sua produzione di più complessa lettura. Sono opere la cui composizione appare, ad un primo sguardo, liberamente casuale: linee, piani, superfici, aree di colore apparentemente connesse tra loro senza un senso logico. Si intuisce una costruzione guidata da un progetto preciso, e se ne coglie infine il significato approfondendo l’osservazione, lasciandosi trasportare in mondi di quieta bellezza, di forme ricomposte in armoniosi toni cromatici, di luoghi nascosti, criptati, difesi gelosamente come spazi intimi, da non lasciar violare.
©Maria Teresa de Il Melograno (riproduzione riservata)
I quadri di Mario Gavazzi mi hanno immediatamente trasmesso l’idea di una geometria dello spirito, come se in lui fosse incarnata una lente con il dono di organizzare la realtà in atomi predestinati e già composti in piani estetici, in piani giustapposti da un soggetto che è simultaneamente in tutti i luoghi, in una molteplicità di punti di vista che tuttavia si riassumono perfettamente nel suo “fuoco”.
E poi c’è l’amalgama dei colori, nella purezza relativistica di abbinamenti che creano uno spazio, uno spazio-colore, in grado di generare forme nell’intuizione gestaltica di un proseguimento di insieme.
Le curve verso l’infinito delle sue geometrie mi dicono di una realtà matura, di una solida fragilità tenuta insieme da un’intima cura per la propria visione.
Tutto sembra ritornare ad una morbida perfezione, che fa dimenticare della pur evidente severità dei confini, delle misure, dei rapporti. È la messa in arte di un ossimoro elegante, sicuro, ed in fondo pieno di una gioia che cerca sempre nuovi punti di fuga da cui traboccare.
©Mattia Zanin (riproduzione riservata)
L’artista, nato in Lombardia, vive da sempre a Livorno. Dopo le recenti esposizioni che hanno fatto conoscere al pubblico la produzione più vicina al figurativo, dedicata al mare, alla luce, ai colori e alle bellezze femminili di Livorno, in questa mostra, dal titolo significativo, Mario Gavazzi ci offrirà una panoramica sulla sua produzione di più complessa lettura. Sono opere la cui composizione appare, ad un primo sguardo, liberamente casuale: linee, piani, superfici, aree di colore apparentemente connesse tra loro senza un senso logico. Si intuisce una costruzione guidata da un progetto preciso, e se ne coglie infine il significato approfondendo l’osservazione, lasciandosi trasportare in mondi di quieta bellezza, di forme ricomposte in armoniosi toni cromatici, di luoghi nascosti, criptati, difesi gelosamente come spazi intimi, da non lasciar violare.
©Maria Teresa de Il Melograno (riproduzione riservata)
I quadri di Mario Gavazzi mi hanno immediatamente trasmesso l’idea di una geometria dello spirito, come se in lui fosse incarnata una lente con il dono di organizzare la realtà in atomi predestinati e già composti in piani estetici, in piani giustapposti da un soggetto che è simultaneamente in tutti i luoghi, in una molteplicità di punti di vista che tuttavia si riassumono perfettamente nel suo “fuoco”.
E poi c’è l’amalgama dei colori, nella purezza relativistica di abbinamenti che creano uno spazio, uno spazio-colore, in grado di generare forme nell’intuizione gestaltica di un proseguimento di insieme.
Le curve verso l’infinito delle sue geometrie mi dicono di una realtà matura, di una solida fragilità tenuta insieme da un’intima cura per la propria visione.
Tutto sembra ritornare ad una morbida perfezione, che fa dimenticare della pur evidente severità dei confini, delle misure, dei rapporti. È la messa in arte di un ossimoro elegante, sicuro, ed in fondo pieno di una gioia che cerca sempre nuovi punti di fuga da cui traboccare.
©Mattia Zanin (riproduzione riservata)
29
novembre 2014
Mario Gavazzi – Forme criptate
Dal 29 novembre al 05 dicembre 2014
arte contemporanea
Location
IL MELOGRANO
Livorno, Via Giovanni Marradi, 62/68, (Livorno)
Livorno, Via Giovanni Marradi, 62/68, (Livorno)
Orario di apertura
10.00/13.30 e 14.30/21.00
Vernissage
29 Novembre 2014, ore 18.00
Autore