Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Mario Giacomelli
Sabato 27 Novembre, alle ore 18, la galleria Fabjbasaglia inaugura una mostra personale di Mario Giacomelli. Saranno esposte opere rare provenienti da collezioni private, vintage firmate o archiviate.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra inizia con le serie “prime opere” degli anni ‘50 e prosegue con “verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, “presa di coscienza sulla natura”, “Lourdes”, “Scanno”, “Puglia”, “Loreto”, “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”, “La buona terra”, “Caroline Branson da Spoon River”, “Il Mare dei miei racconti”, “A Silvia” e “Il pittore Bastari”. Circa 50 opere cm. 30x40 che attraversano quasi per intero la poetica del grande fotografo.
Mario Giacomelli Sicuramente è uno dei più grandi autori della fotografia contemporanea, le sue fotografie, realizzate nel corso di quasi mezzo secolo, sono personalizzate durante il processo di stampa con soluzioni da lui inventate e inimitabili. La sua cifra stilistica è inconfondibile.
“Fin dal primo rullino mi sono accorto che il mezzo meccanico non conta niente, perchè sono sempre riuscito a fare fare alla macchina fotografica quello che volevo”.
Negli anni, Giacomelli porta avanti una sperimentazione tecnica e di linguaggio, ma non senza difficoltà.
“Mi dicono spesso che le mie fotografie sono piene di errori e invece non sanno quanta fatica mi costa fare una foto sbagliata”.
Mario Giacomelli
1925, nasce a Senigallia (Ancona). 1952, scatta la sua prima fotografia. E’ il giorno di Natale. 1953, è accolto nel gruppo ‘Misa’, che prende il nome dal fiume che attraversa la città di Senigallia. Il ‘Misa’, diretto da Giuseppe Cavalli, è una sorta di palestra per i giovani fotografi che aspirano ad essere accolti nel più autorevole sodalizio ‘La Bussola’, fondato nel 1947. 1954, inizia la serie dei paesaggi agricoli che, con varie denominazioni, continuerà a produrre fino agli anni Novanta. Inizia la serie ‘Vita d’ospizio’ (in seguito denominata ‘Verrà la morte e avrà i tuoi occhi’), all’interno della casa per anziani di Senigallia. 1956, è accettato nel gruppo ‘La Bussola’, si dissocerà ben presto per divergenze sul sistema di partecipazione ai concorsi. 1957, compie un viaggio a Lourdes. Realizza la serie ‘Scanno’, una sua immagine sarà pubblicata in ‘Looking at Photographs, a cura di John Szarkowski direttore del dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art di New York. Questo riconoscimento gli varrà fama e reputazione internazionale.
1958, realizza le serie ‘Puglia’ e ‘Zingari’. 1961, inizia la serie ‘Io non ho mani che mi accarezzino il volto’. 1971, espone alla Biennale di Venezia, Interpreta la poesia ‘Caroline Branson’ dall’Antologia della Spoon River di Edgar Lee Masters. E’ la prima interpretazione di un poema, seguiranno ‘L’infinito’, ‘A Silvia’ di Giacomo Leopardi, e altre incursioni in campo lirico fino al 1997 con poesie di Permunian, Constabile, Cardarelli,Luzi, Corazzini ed Emily Dickinson. 1991-1992, si dedica alla visualizzazione fantastica del lavoro del pittore Bastari. 2000, dedica la serie ‘La mia vita intera’ a Luís Borges e realizza l’ultimo lavoro ‘Questo ricordo lo vorrei raccontare’. 2000, muore a Senigallia il 25 novembre
Mario Giacomelli Sicuramente è uno dei più grandi autori della fotografia contemporanea, le sue fotografie, realizzate nel corso di quasi mezzo secolo, sono personalizzate durante il processo di stampa con soluzioni da lui inventate e inimitabili. La sua cifra stilistica è inconfondibile.
“Fin dal primo rullino mi sono accorto che il mezzo meccanico non conta niente, perchè sono sempre riuscito a fare fare alla macchina fotografica quello che volevo”.
Negli anni, Giacomelli porta avanti una sperimentazione tecnica e di linguaggio, ma non senza difficoltà.
“Mi dicono spesso che le mie fotografie sono piene di errori e invece non sanno quanta fatica mi costa fare una foto sbagliata”.
Mario Giacomelli
1925, nasce a Senigallia (Ancona). 1952, scatta la sua prima fotografia. E’ il giorno di Natale. 1953, è accolto nel gruppo ‘Misa’, che prende il nome dal fiume che attraversa la città di Senigallia. Il ‘Misa’, diretto da Giuseppe Cavalli, è una sorta di palestra per i giovani fotografi che aspirano ad essere accolti nel più autorevole sodalizio ‘La Bussola’, fondato nel 1947. 1954, inizia la serie dei paesaggi agricoli che, con varie denominazioni, continuerà a produrre fino agli anni Novanta. Inizia la serie ‘Vita d’ospizio’ (in seguito denominata ‘Verrà la morte e avrà i tuoi occhi’), all’interno della casa per anziani di Senigallia. 1956, è accettato nel gruppo ‘La Bussola’, si dissocerà ben presto per divergenze sul sistema di partecipazione ai concorsi. 1957, compie un viaggio a Lourdes. Realizza la serie ‘Scanno’, una sua immagine sarà pubblicata in ‘Looking at Photographs, a cura di John Szarkowski direttore del dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art di New York. Questo riconoscimento gli varrà fama e reputazione internazionale.
1958, realizza le serie ‘Puglia’ e ‘Zingari’. 1961, inizia la serie ‘Io non ho mani che mi accarezzino il volto’. 1971, espone alla Biennale di Venezia, Interpreta la poesia ‘Caroline Branson’ dall’Antologia della Spoon River di Edgar Lee Masters. E’ la prima interpretazione di un poema, seguiranno ‘L’infinito’, ‘A Silvia’ di Giacomo Leopardi, e altre incursioni in campo lirico fino al 1997 con poesie di Permunian, Constabile, Cardarelli,Luzi, Corazzini ed Emily Dickinson. 1991-1992, si dedica alla visualizzazione fantastica del lavoro del pittore Bastari. 2000, dedica la serie ‘La mia vita intera’ a Luís Borges e realizza l’ultimo lavoro ‘Questo ricordo lo vorrei raccontare’. 2000, muore a Senigallia il 25 novembre
27
novembre 2004
Mario Giacomelli
Dal 27 novembre 2004 al 30 gennaio 2005
fotografia
Location
GALLERIA FABJBASAGLIA
Rimini, Via Soardi, 23, (Rimini)
Rimini, Via Soardi, 23, (Rimini)
Orario di apertura
9.30 – 12.30 e 16 – 19.30 - Chiusura Festivi e martedì pomeriggio
Vernissage
27 Novembre 2004, ore 18
Autore