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Mario Guarino – Divini incantamenti
La mostra riunisce circa quaranta opere dell’artista italiano, apparso agli occhi della critica italiana come una delle più interessanti e propositive figure dell’arte nuova contemporanea per via del filtro romantico-simbolista che innerva nei ritratti e nelle rappresentazioni.
Comunicato stampa
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Ha preso il via, all’interno dell’Anfiteatro della Cultura del “CENTRALE” di Roma il nuovo progetto, annate 2008/2009/2010/2011, dal titolo “BALCONATA ROMANA”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, che segue i precedenti progetti “Strade d‘Europa” (2004), “Belvedere” (2005) e “Icone Contemporanee” (2006-2007). Questa mostra dal titolo “Divini incantamenti ” è la diciottesima del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, ma essi evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Divini incantamenti”, riunisce circa quaranta opere dell'artista Mario Guarino, apparso agli occhi della critica italiana come una delle più interessanti e propositive figure dell’arte nuova contemporanea per via del filtro romantico-simbolista che innerva nei ritratti, nelle rappresentazioni e nel mondo fatto suo, salvato per merito della bellezza.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La nobile carriera pittorica di Mario Guarino è tutta costellata di avvenimenti di portata nazionale ed è tale la chiara fama dell'artista ormai milanesizzato, che ai grandi nomi dell'arte figurale italiana fra Ottocento e Novecento va aggiunto anche il suo, per essere stato capace di salvare l'immagine tutta italiana e infondergli quei divini incantamenti che la sollecitazione degli occhi degli spettatori non può non avvertire. Una carriera costellata di mostre, rassegne, contributi critici riservati alla sua nobile pittura, adesione umanissima di collezionisti e amici che gli hanno dimostrato significativo consenso. Con lui rivive la grande pittura neoromantica, dagli anni Ottanta del Novecento elemento perniante della pittura-pittura, carica di simboli, operazioni diaristiche tra storie sentimentali e fiabe, malinconie e germogli di eleganze, spiritualità soggettiva e oggettiva fisicità.
Linguaggio creativo che attinge alla classicità e alla simbolicità, alla poeticissima architettura di paesaggi e luminescenze di una geografia estetica, che inoltre partecipa, avvolgendo il tutto visibilmente, la plastica fragilità delle modelle - immagini femminili - spesso occasione toccante della sua poetica sospesa fra liricità, sensualità e intimità. La sua visione del mondo è stata sempre suggestiva, e comunicata con un linguaggio dosato e partecipativo, una cromia imperativa, segni delicati e vaporosi, una innocenza romantica carica di illimitata sensibilità, un ricamo sontuoso e lussurioso quasi miracolo dei simboli che gli ruotano attorno. Il suo linguaggio, oserei sottolineare “neoromantico”, coglie obiettività inventive notevoli, figurali e paesaggistiche, sia di atmosfera che di intensità sensuale. Ma tutti i dettagli e i racconti,
quadri nel quadro, capitoli di un lungo romanzo a colori, restano innervati in una suggestione di tenero platonismo che si sviluppa sia nell'idea dei suoi sentimenti, che nel tono metafisico e plastico della loro pallida luminescenza. Narrazioni frontali, percezioni visive, immagini del desiderio, modelle, adolescenti catturate dall'ignoto e dall'esotica semplicità, bambini cifrati nel loro stupore naturale e nella loro elementare e disincantata vitalità, nudi colti nella spontaneità di un processo emotivo, per cui tutto diventa capolavoro di tecnica ed umanità. La variante dei colori (rossi, rosa, gialli, azzurri e celesti, viola e bianchi, perla e aranciati, e mille altre sfumature) che si sciolgono come pioggia irrorante nell'interno dei suoi dipinti lascia intendere l'imagerie fenomenologica del messaggio, la profetica recitazione dell'icona.
Magistrale il suo lavoro nel ritratto (basti pensare ai ritratti di Nino Taranto, di Silvio Berlusconi, ecc. ), mai realistico, mai verista, mai visibilmente esterno, se non per quel tanto di equilibrato prospettismo che argomenta l'espressione frutto di intuizione e dinamica fantastica, per cui è sotteso nel rigore di silenzi e sospensioni amabili, che fanno pensare subito al clima psicologico che alita dentro e attorno ad esso, tra registri tonali, velature intense e sovrapposte, una materia stringente e contingente. La bellezza è divenuta per Mario Guarino la maschera vera di lavoro, la sola a poter documentare, per l'artista, un campionario del presente dove resistono sentimenti e sensazioni, desideri, abbandoni e sogni, segnali ricavati come mitografie di stagioni esistenziali e oasi romantiche nell'alba del terzo millennio.
Biografia dell’artista
Mario Guarino, milanese d’adozione ma napoletano di nascita, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Per anni, fino alla pensione, docente di materie artistiche nelle scuole statali. La sua prima mostra a Napoli alla Galleria dei Mille nel 1968, e da allora la sua attività artistica ha toccato città italiane (Milano, Varazze, Seregno, Segrate, Paderno Dugnano, Sesto San Giovanni, Roseto degli Abruzzi, Pavia, Mortasa, Padova, Como, Senigallia, Firenze, ecc.) e straniere (Zurigo, Tolone, Lugano, Toronto, Parigi, Dallas, Ginevra, Malta e New York, ecc.). Ha eseguito pregevolissimi ritratti di personaggi illustri del mondo politico e dello spettacolo. E’ stato vincitore di importanti premi per la sua attività ed è membro di varie accademie di cultura.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano(Le)nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Divini incantamenti”, riunisce circa quaranta opere dell'artista Mario Guarino, apparso agli occhi della critica italiana come una delle più interessanti e propositive figure dell’arte nuova contemporanea per via del filtro romantico-simbolista che innerva nei ritratti, nelle rappresentazioni e nel mondo fatto suo, salvato per merito della bellezza.
Scrive Carlo Franza nel testo: “La nobile carriera pittorica di Mario Guarino è tutta costellata di avvenimenti di portata nazionale ed è tale la chiara fama dell'artista ormai milanesizzato, che ai grandi nomi dell'arte figurale italiana fra Ottocento e Novecento va aggiunto anche il suo, per essere stato capace di salvare l'immagine tutta italiana e infondergli quei divini incantamenti che la sollecitazione degli occhi degli spettatori non può non avvertire. Una carriera costellata di mostre, rassegne, contributi critici riservati alla sua nobile pittura, adesione umanissima di collezionisti e amici che gli hanno dimostrato significativo consenso. Con lui rivive la grande pittura neoromantica, dagli anni Ottanta del Novecento elemento perniante della pittura-pittura, carica di simboli, operazioni diaristiche tra storie sentimentali e fiabe, malinconie e germogli di eleganze, spiritualità soggettiva e oggettiva fisicità.
Linguaggio creativo che attinge alla classicità e alla simbolicità, alla poeticissima architettura di paesaggi e luminescenze di una geografia estetica, che inoltre partecipa, avvolgendo il tutto visibilmente, la plastica fragilità delle modelle - immagini femminili - spesso occasione toccante della sua poetica sospesa fra liricità, sensualità e intimità. La sua visione del mondo è stata sempre suggestiva, e comunicata con un linguaggio dosato e partecipativo, una cromia imperativa, segni delicati e vaporosi, una innocenza romantica carica di illimitata sensibilità, un ricamo sontuoso e lussurioso quasi miracolo dei simboli che gli ruotano attorno. Il suo linguaggio, oserei sottolineare “neoromantico”, coglie obiettività inventive notevoli, figurali e paesaggistiche, sia di atmosfera che di intensità sensuale. Ma tutti i dettagli e i racconti,
quadri nel quadro, capitoli di un lungo romanzo a colori, restano innervati in una suggestione di tenero platonismo che si sviluppa sia nell'idea dei suoi sentimenti, che nel tono metafisico e plastico della loro pallida luminescenza. Narrazioni frontali, percezioni visive, immagini del desiderio, modelle, adolescenti catturate dall'ignoto e dall'esotica semplicità, bambini cifrati nel loro stupore naturale e nella loro elementare e disincantata vitalità, nudi colti nella spontaneità di un processo emotivo, per cui tutto diventa capolavoro di tecnica ed umanità. La variante dei colori (rossi, rosa, gialli, azzurri e celesti, viola e bianchi, perla e aranciati, e mille altre sfumature) che si sciolgono come pioggia irrorante nell'interno dei suoi dipinti lascia intendere l'imagerie fenomenologica del messaggio, la profetica recitazione dell'icona.
Magistrale il suo lavoro nel ritratto (basti pensare ai ritratti di Nino Taranto, di Silvio Berlusconi, ecc. ), mai realistico, mai verista, mai visibilmente esterno, se non per quel tanto di equilibrato prospettismo che argomenta l'espressione frutto di intuizione e dinamica fantastica, per cui è sotteso nel rigore di silenzi e sospensioni amabili, che fanno pensare subito al clima psicologico che alita dentro e attorno ad esso, tra registri tonali, velature intense e sovrapposte, una materia stringente e contingente. La bellezza è divenuta per Mario Guarino la maschera vera di lavoro, la sola a poter documentare, per l'artista, un campionario del presente dove resistono sentimenti e sensazioni, desideri, abbandoni e sogni, segnali ricavati come mitografie di stagioni esistenziali e oasi romantiche nell'alba del terzo millennio.
Biografia dell’artista
Mario Guarino, milanese d’adozione ma napoletano di nascita, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera. Per anni, fino alla pensione, docente di materie artistiche nelle scuole statali. La sua prima mostra a Napoli alla Galleria dei Mille nel 1968, e da allora la sua attività artistica ha toccato città italiane (Milano, Varazze, Seregno, Segrate, Paderno Dugnano, Sesto San Giovanni, Roseto degli Abruzzi, Pavia, Mortasa, Padova, Como, Senigallia, Firenze, ecc.) e straniere (Zurigo, Tolone, Lugano, Toronto, Parigi, Dallas, Ginevra, Malta e New York, ecc.). Ha eseguito pregevolissimi ritratti di personaggi illustri del mondo politico e dello spettacolo. E’ stato vincitore di importanti premi per la sua attività ed è membro di varie accademie di cultura.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano(Le)nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
14
maggio 2011
Mario Guarino – Divini incantamenti
Dal 14 maggio al 23 settembre 2011
arte contemporanea
Location
TEATRO RICCARDI
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Roma, Via Celsa, 6, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Vernissage
14 Maggio 2011, ore 18.00
Autore
Curatore