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Mario Marcucci – E Viareggio. Ambienti e riflessi sentimentali
L’esposizione è costituita da circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni private. Ai dipinti dedicati agli ambienti e al paesaggio di Viareggio, sarà affiancata una sezione dedicata agli autoritratti e ai ritratti di amici e familiari dell’artista, tra i quali Mario Tobino, Luca Ghiselli e Cesare Garboli.
Comunicato stampa
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L’Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio inaugura, sabato 18 dicembre 2010 a Villa Paolina, sede dei Musei Civici, una grande retrospettiva del pittore Mario Marcucci. L’esposizione, a cura di Alessandra Belluomini Pucci, direttore della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio, è promossa dalla Provincia di Lucca e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Viareggio e organizzata da Caleidoscopio Arte.
“… Viareggio con le sue piazze alberate, i suoi muri, i suoi piccoli conventi, le sue ragazze taciturne, bellissime e felici, e Marcucci sono tutt’uno nell’espressione del pittore …”. In queste parole dello scrittore e poeta Antonio Delfini si racchiude l’elemento ispiratore del progetto espositivo che viene proposto per celebrare i cento anni dalla nascita di Mario Marcucci, nato a Viareggio il 28 agosto 1910 e qui morto il 2 maggio1992.
Viareggio, con il suo paesaggio, con i suoi colori e con le sue atmosfere, rappresenta il tema principale di molteplici opere dell’artista, un riferimento coerente e costante, riprodotto attraverso l’adesione alle diverse ricerche e linguaggi pittorici che lo accompagnano per tutta la carriera. Le strade, le piazze, le pinete, le marine, le darsene, gli scorci prospettici ritratti dalle finestre della sua casa, attraverso la raffinata combinazione di luce e colore - in questo senso sono emblematici e straordinari i notturni - vengono restituiti con una percezione individuale che rende la pittura dell’artista viareggino un caso esemplare. Particolare è la ininterrotta ricerca coloristica, quasi come un’ossessione compulsiva, che ha indotto Marcucci ad una produzione incessante espressa sui più svariati supporti, dalla carta da pacchi e i fogli
stampati, sino ai cartoni da imballaggio, quelli del latte e le famose carte gialle.
Il linguaggio di Marcucci, fortemente caratterizzato da una personalissima visione e interpretazione della realtà, rimane difficilmente classificabile nei movimenti d’avanguardia del Novecento. Questa singolare peculiarità propone infatti, ancora oggi, delle attente riflessioni per un’accurata indagine e riconsiderazione storico artistica della sua produzione.
Artista tormentato e complesso, connesso alla generazione artistica degli anni dieci del Novecento, che include personalità di rilievo del mondo letterario e artistico, Marcucci è un autodidatta - le prime prove artistiche risalgono alla fine degli anni Venti - che trova in Viareggio gli elementi principali della sua formazione, grazie anche all’intenso scambio culturale con gli amici scrittori Luca Ghiselli (1910-1939) e Mario Tobino (1910 – 1991) prima, e con l’ambiente artistico degli Ermetici Fiorentini poi.
Nel corso degli anni Trenta espone a Viareggio, dove ottiene i primi riconoscimenti. Nel 1937 Carlo Carrà lo segnala in un articolo su “L’Ambrosiano” indicandolo come “una delle più spiccate figure della giovane pittura italiana fuori dai confini locali”.
Nel corso della sua carriera consegue numerosi riconoscimenti (nel 1941 vince il Premio Bergamo; poi il Premio Marzotto nell’ambito della Rassegna di pittura italiana di Venezia; il Premio 8x10 di Roma nel 1951, il Premio Michetti nel 1953 e il Fiorino nel 1954) e partecipa a prestigiose esposizioni tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, mentre a Firenze allestisce importanti mostre personali.
Il definitivo ritorno a Viareggio, nel 1966, individua il periodo più importante nella creazione dell’artista segnato da una considerevole produzione di altissima qualità.
L’esposizione è costituita da circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni private. Ai dipinti dedicati agli ambienti e al paesaggio di Viareggio, sarà affiancata una sezione dedicata agli autoritratti e ai ritratti di amici e familiari dell’artista, tra i quali Mario Tobino, Luca Ghiselli e Cesare Garboli.
Nel bel catalogo, edito da Caleidoscopio Edizioni, contributi di Alessandra Belluomini Pucci, Manlio Cancogni, Enzo Faraoni, Massimo Marsili, Claudia Menichini, Piero Pananti, Giovanni Pieraccini, Vanda Puccetti, Susanna Ragionieri.
“… Viareggio con le sue piazze alberate, i suoi muri, i suoi piccoli conventi, le sue ragazze taciturne, bellissime e felici, e Marcucci sono tutt’uno nell’espressione del pittore …”. In queste parole dello scrittore e poeta Antonio Delfini si racchiude l’elemento ispiratore del progetto espositivo che viene proposto per celebrare i cento anni dalla nascita di Mario Marcucci, nato a Viareggio il 28 agosto 1910 e qui morto il 2 maggio1992.
Viareggio, con il suo paesaggio, con i suoi colori e con le sue atmosfere, rappresenta il tema principale di molteplici opere dell’artista, un riferimento coerente e costante, riprodotto attraverso l’adesione alle diverse ricerche e linguaggi pittorici che lo accompagnano per tutta la carriera. Le strade, le piazze, le pinete, le marine, le darsene, gli scorci prospettici ritratti dalle finestre della sua casa, attraverso la raffinata combinazione di luce e colore - in questo senso sono emblematici e straordinari i notturni - vengono restituiti con una percezione individuale che rende la pittura dell’artista viareggino un caso esemplare. Particolare è la ininterrotta ricerca coloristica, quasi come un’ossessione compulsiva, che ha indotto Marcucci ad una produzione incessante espressa sui più svariati supporti, dalla carta da pacchi e i fogli
stampati, sino ai cartoni da imballaggio, quelli del latte e le famose carte gialle.
Il linguaggio di Marcucci, fortemente caratterizzato da una personalissima visione e interpretazione della realtà, rimane difficilmente classificabile nei movimenti d’avanguardia del Novecento. Questa singolare peculiarità propone infatti, ancora oggi, delle attente riflessioni per un’accurata indagine e riconsiderazione storico artistica della sua produzione.
Artista tormentato e complesso, connesso alla generazione artistica degli anni dieci del Novecento, che include personalità di rilievo del mondo letterario e artistico, Marcucci è un autodidatta - le prime prove artistiche risalgono alla fine degli anni Venti - che trova in Viareggio gli elementi principali della sua formazione, grazie anche all’intenso scambio culturale con gli amici scrittori Luca Ghiselli (1910-1939) e Mario Tobino (1910 – 1991) prima, e con l’ambiente artistico degli Ermetici Fiorentini poi.
Nel corso degli anni Trenta espone a Viareggio, dove ottiene i primi riconoscimenti. Nel 1937 Carlo Carrà lo segnala in un articolo su “L’Ambrosiano” indicandolo come “una delle più spiccate figure della giovane pittura italiana fuori dai confini locali”.
Nel corso della sua carriera consegue numerosi riconoscimenti (nel 1941 vince il Premio Bergamo; poi il Premio Marzotto nell’ambito della Rassegna di pittura italiana di Venezia; il Premio 8x10 di Roma nel 1951, il Premio Michetti nel 1953 e il Fiorino nel 1954) e partecipa a prestigiose esposizioni tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, mentre a Firenze allestisce importanti mostre personali.
Il definitivo ritorno a Viareggio, nel 1966, individua il periodo più importante nella creazione dell’artista segnato da una considerevole produzione di altissima qualità.
L’esposizione è costituita da circa cento opere, provenienti da prestigiose collezioni private. Ai dipinti dedicati agli ambienti e al paesaggio di Viareggio, sarà affiancata una sezione dedicata agli autoritratti e ai ritratti di amici e familiari dell’artista, tra i quali Mario Tobino, Luca Ghiselli e Cesare Garboli.
Nel bel catalogo, edito da Caleidoscopio Edizioni, contributi di Alessandra Belluomini Pucci, Manlio Cancogni, Enzo Faraoni, Massimo Marsili, Claudia Menichini, Piero Pananti, Giovanni Pieraccini, Vanda Puccetti, Susanna Ragionieri.
18
dicembre 2010
Mario Marcucci – E Viareggio. Ambienti e riflessi sentimentali
Dal 18 dicembre 2010 al 13 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI – VILLA PAOLINA BONAPARTE
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Orario di apertura
da martedì a domenica 15.30-19.30, lunedì chiuso
Vernissage
18 Dicembre 2010, ore 17
Editore
CALEIDOSCOPIO
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore