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Mario Oleari – Terzamente
Alla galleria viamoronisedici spazioarte, Mario Oleari presenta soprattutto foto di documentazione dei suoi interventi nello spazio urbano e “collage-pop” in cui l’icona ironica Jaix, non solo è specchio della quotidiana banalità, ma contemporaneamente intima e sottile denuncia sociale.
Comunicato stampa
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Per gioco, ma anche per necessità il cane Jaix diventa il “segno” di Mario Oleari. Questo segno è l’impronta che, attraverso graffiti o stickers, viene impressa sui pannelli stradali di Londra così come alle fermate d’autobus di altre città.
Secondo una sorta di trattamento omeopatico della banalità, il cane Jaix, leitmotiv, mascotte e ispirazione ossessiva, si trasforma in un logo, afasico linguaggio, anonima reclame.
Alla galleria viamoronisedici spazioarte, Mario Oleari presenta soprattutto foto di documentazione dei suoi interventi nello spazio urbano e “collage-pop” in cui l’icona ironica Jaix, non solo è specchio della quotidiana banalità, ma contemporaneamente intima e sottile denuncia sociale.
L’uso di animali nell’arte, ricorda artisti come Damien Hirst e Maurizio Cattelan, ma, diversamente da loro, la ricerca artistica di Mario Oleari si ispira alla cultura underground e con interventi “parassitari” e quasi anonimi “spalma” la sua identità personale sul tessuto urbano.
L’artista e il cane Jaix: un supporto reciproco, un terreno comune, una forma di scambio, un’alleanza che vuole parafrasare l’amicizia tra Jean Michel Basquiat e Andy Warhol capace di fare nascere “la terza mente”, secondo la definizione di William S. Burroughs:
“Due menti eccezionali che si fondono per crearne una terza totalmente distinta e inimitabile”.
Secondo una sorta di trattamento omeopatico della banalità, il cane Jaix, leitmotiv, mascotte e ispirazione ossessiva, si trasforma in un logo, afasico linguaggio, anonima reclame.
Alla galleria viamoronisedici spazioarte, Mario Oleari presenta soprattutto foto di documentazione dei suoi interventi nello spazio urbano e “collage-pop” in cui l’icona ironica Jaix, non solo è specchio della quotidiana banalità, ma contemporaneamente intima e sottile denuncia sociale.
L’uso di animali nell’arte, ricorda artisti come Damien Hirst e Maurizio Cattelan, ma, diversamente da loro, la ricerca artistica di Mario Oleari si ispira alla cultura underground e con interventi “parassitari” e quasi anonimi “spalma” la sua identità personale sul tessuto urbano.
L’artista e il cane Jaix: un supporto reciproco, un terreno comune, una forma di scambio, un’alleanza che vuole parafrasare l’amicizia tra Jean Michel Basquiat e Andy Warhol capace di fare nascere “la terza mente”, secondo la definizione di William S. Burroughs:
“Due menti eccezionali che si fondono per crearne una terza totalmente distinta e inimitabile”.
18
aprile 2009
Mario Oleari – Terzamente
Dal 18 aprile al 23 maggio 2009
fotografia
arte contemporanea
giovane arte
arte contemporanea
giovane arte
Location
VIAMORONISEDICI SPAZIOARTE
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Bergamo, Via Giambattista Moroni, 16 , (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.30
Vernissage
18 Aprile 2009, ore 18.00
Autore