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Mario Pieri Nerli – 1886-1917
La sua opera pittorica ad acquarello, riunita per la prima volta alla Palazzina delle Arti, riconduce l’artista al contesto di cultura internazionale sorto intorno allo storico Caffè Bardi di Livorno all’inizio del Novecento, che ebbe numerosi contatti anche con l’ambiente artistico spezzino dello stesso periodo, tramite figure di intellettuali a cerniera fra i due territori come Ettore Luigi Serra –il primo editore di Ungaretti – Roberto Galeazzi, gli xilografi de L’Eroica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 24 gennaio alle ore 17.30 alla Palazzina delle Arti della Spezia (Via del Prione 236) inaugura la mostra “Mario Pieri Nerli 1886-1917. Itinerari del Simbolo tra Livorno e il Golfo della Spezia”. L’evento è organizzato dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia in collaborazione con la Provincia di Livorno e l’associazione culturale labronica “Archivi e Eventi”.
L’esposizione, che fa seguito alla presentazione del volume dal titolo “Mario Pieri Nerli 1886-1917. Itinerari del Simbolo tra Livornio e il Golfo della Spezia” edito da Benvenuti e Cavaciocchi per “Archivi e Eventi”, porta alla conoscenza della storia dell’arte l’inedita personalità dell’artista livornese Mario Pieri Nerli, discendente della nobile famiglia senese Pieri Pecci Ballati Nerli e nipote del grande pittore Girolamo Pieri Nerli che esportò in Nuova Zelanda e in Australia il linguaggio artistico postimpressionista. Nella sua breve vita, stroncata dalla morte in guerra sul Monfenera nel 1917, Mario Pieri Nerli lavorò a Milano, Livorno e all’isola Palmaria nel golfo spezzino, ove la famiglia possedeva la grande casa di villeggiatura posta nel seno di San Giovanni di fronte a Portovenere.
Elitaria figura di ingegnere-architetto, laureatosi al Politecnico di Milano, Mario Pieri Nerli manifestò precocemente la vocazione a un simbolismo d’eccezione, mescolando da una parte macabri allegorismi alla William Blake e liriche divagazioni neosettecentesche, dall’altra un immaginario architettonico di matrice secessionista.
La sua opera pittorica ad acquarello, riunita per la prima volta alla Palazzina delle Arti, riconduce l’artista al contesto di cultura internazionale sorto intorno allo storico Caffè Bardi di Livorno all’inizio del Novecento, che ebbe numerosi contatti anche con l’ambiente artistico spezzino dello stesso periodo, tramite figure di intellettuali a cerniera fra i due territori come Ettore Luigi Serra –il primo editore di Ungaretti - Roberto Galeazzi, gli xilografi de L’Eroica.
Curatori della mostra e del volume sul pittore livornese sono Francesca Cagianelli, ideatrice e direttrice della collana per i tipi di Benvenuti e Cavaciocchi “Rarità del Novecento livornese”, Marzia Ratti, Direttore dell’Istituzione per i Servizi Culturali e Franco Sborgi, Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università di Genova.
L’esposizione, che fa seguito alla presentazione del volume dal titolo “Mario Pieri Nerli 1886-1917. Itinerari del Simbolo tra Livornio e il Golfo della Spezia” edito da Benvenuti e Cavaciocchi per “Archivi e Eventi”, porta alla conoscenza della storia dell’arte l’inedita personalità dell’artista livornese Mario Pieri Nerli, discendente della nobile famiglia senese Pieri Pecci Ballati Nerli e nipote del grande pittore Girolamo Pieri Nerli che esportò in Nuova Zelanda e in Australia il linguaggio artistico postimpressionista. Nella sua breve vita, stroncata dalla morte in guerra sul Monfenera nel 1917, Mario Pieri Nerli lavorò a Milano, Livorno e all’isola Palmaria nel golfo spezzino, ove la famiglia possedeva la grande casa di villeggiatura posta nel seno di San Giovanni di fronte a Portovenere.
Elitaria figura di ingegnere-architetto, laureatosi al Politecnico di Milano, Mario Pieri Nerli manifestò precocemente la vocazione a un simbolismo d’eccezione, mescolando da una parte macabri allegorismi alla William Blake e liriche divagazioni neosettecentesche, dall’altra un immaginario architettonico di matrice secessionista.
La sua opera pittorica ad acquarello, riunita per la prima volta alla Palazzina delle Arti, riconduce l’artista al contesto di cultura internazionale sorto intorno allo storico Caffè Bardi di Livorno all’inizio del Novecento, che ebbe numerosi contatti anche con l’ambiente artistico spezzino dello stesso periodo, tramite figure di intellettuali a cerniera fra i due territori come Ettore Luigi Serra –il primo editore di Ungaretti - Roberto Galeazzi, gli xilografi de L’Eroica.
Curatori della mostra e del volume sul pittore livornese sono Francesca Cagianelli, ideatrice e direttrice della collana per i tipi di Benvenuti e Cavaciocchi “Rarità del Novecento livornese”, Marzia Ratti, Direttore dell’Istituzione per i Servizi Culturali e Franco Sborgi, Professore Ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università di Genova.
24
gennaio 2009
Mario Pieri Nerli – 1886-1917
Dal 24 gennaio al 24 febbraio 2009
arte moderna
Location
PALAZZINA DELLE ARTI
La Spezia, Via Del Prione, 236, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Prione, 236, (La Spezia)
Orario di apertura
ore 10-12 e 16-19 dal mercoledì alla domenica, martedì ore 16-19 e lunedì chiuso
Vernissage
24 Gennaio 2009, ore 17,30
Autore
Curatore