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Mario Rizzi – بيت Bayt
Il Centro Pecci inaugura بيت Bayt/Casa, prima mostra retrospettiva sul lavoro del filmmaker Mario Rizzi in un museo pubblico in Italia
Comunicato stampa
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Giovedì 7 novembre il Centro Pecci inaugura بيت Bayt/Casa, prima mostra retrospettiva sul lavoro del filmmaker Mario Rizzi in un museo pubblico in Italia.
La mostra prende il nome dalla omonima trilogia BAYT (“casa” in arabo), iniziata con Al Intithar (L’Attesa, 2013), proseguita con Kauther (2014) e conclusa con The Little Lantern, realizzato per l’occasione grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell'ambito del progetto Italian Council (IV edizione, 2018), in collaborazione con Van Abbemuseum, Eindhoven (NL); Salt, Istanbul (TR) e Helsinki Art Museum, Helsinki (FI). L'opera sarà acquisita in modo permanente nella collezione del Centro Pecci.
L’intera trilogia contribuisce a dare una visione sensibile, profonda e complessa di temi quali l’identità femminile nel mondo arabo, il concetto di casa e di sradicamento, le spinte tra innovazione e conservazione che hanno percorso e percorrono il Mediterraneo.
Ultimo film della trilogia che ha per protagoniste tre donne da Siria, Tunisia e Libano, The Little Lantern racconta la storia di Anni Kanafani, una testimonianza dell'energia e dell'utopia di una donna danese, oggi 83enne. La storia di Kanafani inizia negli anni sessanta quando, per amore di un importante scrittore, poeta e attivista palestinese, Ghassan Kanafani, decide di trasferirsi nei campi profughi del Libano. Dopo la morte del marito, ucciso in un attentato insieme alla nipote Lamis, Anni Kanafani ne ha proseguito il sogno di giustizia e integrazione.
Il film di Mario Rizzi prende il titolo da una fiaba che Ghassan Kanafani aveva scritto per la nipote, appunto The Little Lantern, che racconta attraverso una metafora la creazione di una democrazia dal basso, per una “primavera palestinese” che superi le barriere dei campi profughi e dell'indifferenza attraverso la non-violenza, il dialogo e la cultura.
La mostra retrospettiva, che presenta altri film di Mario Rizzi oltre alla trilogia, si inserisce nell'attenzione del Centro Pecci per temi e pratiche artistiche in grado di cogliere l'attuale momento storico nella sua complessità, offrendo una voce critica che possa aiutare a interpretare le dinamiche socio-culturali globali di oggi, a partire da quelle che attraversano la stessa città di Prato. La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta e analizza criticamente بيت Bayt, inserendolo nel quadro più ampio del percorso artistico di Mario Rizzi.
Il film The Little Lantern sarà oggetto di un programma di proiezioni nei musei che collaborano con il Centro Pecci a questa iniziativa, il Van Abbemuseum di Eindhoven (Paesi Bassi), il Salt di Istanbul (Turchia) e lo HAM di Helsinki (Finlandia). Le tre istituzioni sono state invitate a partecipare per la loro attenzione ai temi proposti dall'opera prodotta e per la differenza di territorio e pubblico con cui si confronteranno, arricchendo così il dibattito con nuovi spunti di riflessione sul tema dell'identità e dell'appartenenza.
Mario Rizzi (Barletta, Italia,1962). Vive e lavora a Berlino. A partire dal concetto di confine, soprattutto in relazione alla questione dell'identità e a quella del senso di appartenenza, il lavoro di Mario Rizzi si occupa di vite al margine, concentrandosi su memorie collettive e storie individuali, spesso dimenticate o taciute. Negli ultimi venti anni i suoi film e le sue fotografie si sono principalmente soffermate sul Medio Oriente e sul tema della migrazione. Le sue opere sono state esposte in istituzioni d'arte e festival cinematografici, tra cui: Padiglione Tunisino alla 57. Mostra internazionale d’arte - La Biennale di Venezia (2017), Badischer Kunstverein, Karlsruhe, (2016); MAXXI, Roma (2015), MoMA PS1, New York (2014); Van Abbemuseum, Eindhoven (2008), 6. Biennale di Taipei; Tate Modern, Londra (2007); 9. Biennale di Istanbul (2005); MART, Rovereto (2004); 14. Biennale di Sydney (2004). Nel 2012 Rizzi ha vinto il Production Program Award della Sharjah Art Foundation (Emirati Arabi), nel 2005 il Best Artist Prize alla 7. Biennale di Sharjah e nel 2004 il premio Mulliqi in Kosovo. I suoi film sono stati selezionati per il concorso ufficiale del Festival del Cinema di Berlino (2008 e 2013) per l'International Film Festival di Ankara (2015 e 2016) e per quello di Dubai nel 2013. Nel 2016 ha fatto parte della giuria al 4. International Film Festival di Duhok nel Kurdistan iracheno e al 27. International Film Festival di Ankara. I suoi lavori sono presenti in prestigiose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York.
La mostra prende il nome dalla omonima trilogia BAYT (“casa” in arabo), iniziata con Al Intithar (L’Attesa, 2013), proseguita con Kauther (2014) e conclusa con The Little Lantern, realizzato per l’occasione grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nell'ambito del progetto Italian Council (IV edizione, 2018), in collaborazione con Van Abbemuseum, Eindhoven (NL); Salt, Istanbul (TR) e Helsinki Art Museum, Helsinki (FI). L'opera sarà acquisita in modo permanente nella collezione del Centro Pecci.
L’intera trilogia contribuisce a dare una visione sensibile, profonda e complessa di temi quali l’identità femminile nel mondo arabo, il concetto di casa e di sradicamento, le spinte tra innovazione e conservazione che hanno percorso e percorrono il Mediterraneo.
Ultimo film della trilogia che ha per protagoniste tre donne da Siria, Tunisia e Libano, The Little Lantern racconta la storia di Anni Kanafani, una testimonianza dell'energia e dell'utopia di una donna danese, oggi 83enne. La storia di Kanafani inizia negli anni sessanta quando, per amore di un importante scrittore, poeta e attivista palestinese, Ghassan Kanafani, decide di trasferirsi nei campi profughi del Libano. Dopo la morte del marito, ucciso in un attentato insieme alla nipote Lamis, Anni Kanafani ne ha proseguito il sogno di giustizia e integrazione.
Il film di Mario Rizzi prende il titolo da una fiaba che Ghassan Kanafani aveva scritto per la nipote, appunto The Little Lantern, che racconta attraverso una metafora la creazione di una democrazia dal basso, per una “primavera palestinese” che superi le barriere dei campi profughi e dell'indifferenza attraverso la non-violenza, il dialogo e la cultura.
La mostra retrospettiva, che presenta altri film di Mario Rizzi oltre alla trilogia, si inserisce nell'attenzione del Centro Pecci per temi e pratiche artistiche in grado di cogliere l'attuale momento storico nella sua complessità, offrendo una voce critica che possa aiutare a interpretare le dinamiche socio-culturali globali di oggi, a partire da quelle che attraversano la stessa città di Prato. La mostra è accompagnata da un catalogo che documenta e analizza criticamente بيت Bayt, inserendolo nel quadro più ampio del percorso artistico di Mario Rizzi.
Il film The Little Lantern sarà oggetto di un programma di proiezioni nei musei che collaborano con il Centro Pecci a questa iniziativa, il Van Abbemuseum di Eindhoven (Paesi Bassi), il Salt di Istanbul (Turchia) e lo HAM di Helsinki (Finlandia). Le tre istituzioni sono state invitate a partecipare per la loro attenzione ai temi proposti dall'opera prodotta e per la differenza di territorio e pubblico con cui si confronteranno, arricchendo così il dibattito con nuovi spunti di riflessione sul tema dell'identità e dell'appartenenza.
Mario Rizzi (Barletta, Italia,1962). Vive e lavora a Berlino. A partire dal concetto di confine, soprattutto in relazione alla questione dell'identità e a quella del senso di appartenenza, il lavoro di Mario Rizzi si occupa di vite al margine, concentrandosi su memorie collettive e storie individuali, spesso dimenticate o taciute. Negli ultimi venti anni i suoi film e le sue fotografie si sono principalmente soffermate sul Medio Oriente e sul tema della migrazione. Le sue opere sono state esposte in istituzioni d'arte e festival cinematografici, tra cui: Padiglione Tunisino alla 57. Mostra internazionale d’arte - La Biennale di Venezia (2017), Badischer Kunstverein, Karlsruhe, (2016); MAXXI, Roma (2015), MoMA PS1, New York (2014); Van Abbemuseum, Eindhoven (2008), 6. Biennale di Taipei; Tate Modern, Londra (2007); 9. Biennale di Istanbul (2005); MART, Rovereto (2004); 14. Biennale di Sydney (2004). Nel 2012 Rizzi ha vinto il Production Program Award della Sharjah Art Foundation (Emirati Arabi), nel 2005 il Best Artist Prize alla 7. Biennale di Sharjah e nel 2004 il premio Mulliqi in Kosovo. I suoi film sono stati selezionati per il concorso ufficiale del Festival del Cinema di Berlino (2008 e 2013) per l'International Film Festival di Ankara (2015 e 2016) e per quello di Dubai nel 2013. Nel 2016 ha fatto parte della giuria al 4. International Film Festival di Duhok nel Kurdistan iracheno e al 27. International Film Festival di Ankara. I suoi lavori sono presenti in prestigiose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York.
07
novembre 2019
Mario Rizzi – بيت Bayt
Dal 07 novembre 2019 al 30 novembre -0001
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Prato, Viale Della Repubblica, 277, (Prato)
Vernissage
7 Novembre 2019, h 18.30
Autore
Curatore