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Mario Romoli
Comunicato stampa
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La Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti (Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino) riscopre l’opera di Mario Romoli, uno dei protagonisti dell’arte novecentesca toscana, esponendo per la prima volta al pubblico una significativa selezione dei suoi dipinti, dalle prime prove risalenti alla seconda metà degli anni
Venti fino a quelle immediatamente precedenti alla morte avvenuta nel 1978.
La mostra, riconducibile entro il più ampio progetto di documentazione dell’arte e della cultura del XX secolo che da sempre connota l’istituzione fiorentina, si pone quale doveroso e necessario omaggio ad un maestro fino ad oggi poco conosciuto se non per alcune delle sue opere che caratterizzano il volto della città, come l’affresco di Piazza della Calza del 1955. Nell’occasione si è dunque inteso ricostruire nella sua globalità la sfaccettata ed esuberante personalità dell’artista e i diversi aspetti nei quali essa trovò declinazione, la pittura, la ricerca scientifica, la scrittura e l’impegno attivo nella vita culturale del suo tempo. Le opere ospitate nelle Sale del Fiorino consentono infatti di definire e contestualizzare il percorso di ricerca compiuto da Romoli a partire dagli esordi, nell’alveo della Firenze del ventennio, tra le originali sperimentazioni in chiave arcaizzante e lo studio devoto della tradizione figurativa rinascimentale da cui discesero la sua propensione alle grandi superfici della pittura murale – affrontata per la prima volta nella tempera per la Saletta Ristorante della Stazione di S. Maria Novella (1935) – e l’attenzione al recupero di tecniche antiche come l’affresco. Un cammino che Romoli sviluppò coerentemente senza rinunciare mai alla figurazione e mantenendo sempre alti i valori del disegno e della forma almeno fino agli anni Sessanta, quando l’incontro con la cultura francese caricherà la sua pittura di una nuova inquietudine espressionista.
Gli approfondimenti in catalogo e l’apparato documentario che accompagna l’esposizione permettono inoltre di riconsiderare gli studi di Romoli in ambito scientifico nei quali, al pari della pittura, trovò espressione la sua “urgente necessità di indagare con spirito libero e indipendente sui molti misteri che costituiscono la poesia della vita”. Tali ricerche lo condussero ad importanti sperimentazioni e scoperte soprattutto nel campo della motoristica con l’invenzione di un motore rotante alla cui realizzazione si dedicò assiduamente negli ultimi decenni.
Lo stesso materiale d’archivio presentato in mostra ricorda infine alcune vicende degli anni Cinquanta che lo videro protagonista, dalla “presa” della Torre di Arnolfo per protestare contro la partenza per l’America dei capolavori delle gallerie statali (1956) al rocambolesco incontro con Picasso (1958) dal quale ottenne in dono un disegno che avrebbe dovuto contribuire alla costruzione a Firenze di quella sede espositiva per l’arte contemporanea che proprio Romoli sostenne tra i primi, evidenziando un’ esigenza ancora oggi non risolta.
Venti fino a quelle immediatamente precedenti alla morte avvenuta nel 1978.
La mostra, riconducibile entro il più ampio progetto di documentazione dell’arte e della cultura del XX secolo che da sempre connota l’istituzione fiorentina, si pone quale doveroso e necessario omaggio ad un maestro fino ad oggi poco conosciuto se non per alcune delle sue opere che caratterizzano il volto della città, come l’affresco di Piazza della Calza del 1955. Nell’occasione si è dunque inteso ricostruire nella sua globalità la sfaccettata ed esuberante personalità dell’artista e i diversi aspetti nei quali essa trovò declinazione, la pittura, la ricerca scientifica, la scrittura e l’impegno attivo nella vita culturale del suo tempo. Le opere ospitate nelle Sale del Fiorino consentono infatti di definire e contestualizzare il percorso di ricerca compiuto da Romoli a partire dagli esordi, nell’alveo della Firenze del ventennio, tra le originali sperimentazioni in chiave arcaizzante e lo studio devoto della tradizione figurativa rinascimentale da cui discesero la sua propensione alle grandi superfici della pittura murale – affrontata per la prima volta nella tempera per la Saletta Ristorante della Stazione di S. Maria Novella (1935) – e l’attenzione al recupero di tecniche antiche come l’affresco. Un cammino che Romoli sviluppò coerentemente senza rinunciare mai alla figurazione e mantenendo sempre alti i valori del disegno e della forma almeno fino agli anni Sessanta, quando l’incontro con la cultura francese caricherà la sua pittura di una nuova inquietudine espressionista.
Gli approfondimenti in catalogo e l’apparato documentario che accompagna l’esposizione permettono inoltre di riconsiderare gli studi di Romoli in ambito scientifico nei quali, al pari della pittura, trovò espressione la sua “urgente necessità di indagare con spirito libero e indipendente sui molti misteri che costituiscono la poesia della vita”. Tali ricerche lo condussero ad importanti sperimentazioni e scoperte soprattutto nel campo della motoristica con l’invenzione di un motore rotante alla cui realizzazione si dedicò assiduamente negli ultimi decenni.
Lo stesso materiale d’archivio presentato in mostra ricorda infine alcune vicende degli anni Cinquanta che lo videro protagonista, dalla “presa” della Torre di Arnolfo per protestare contro la partenza per l’America dei capolavori delle gallerie statali (1956) al rocambolesco incontro con Picasso (1958) dal quale ottenne in dono un disegno che avrebbe dovuto contribuire alla costruzione a Firenze di quella sede espositiva per l’arte contemporanea che proprio Romoli sostenne tra i primi, evidenziando un’ esigenza ancora oggi non risolta.
04
febbraio 2006
Mario Romoli
Dal 04 febbraio al 13 marzo 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO PITTI – GALLERIA D’ARTE MODERNA E GALLERIA DEL COSTUME
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Biglietti
Intero €. 5.00
Ridotto €. 2.50
Gratuito per i cittadini della Comunità Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario di apertura
da lunedì a domenica, ore 8,15-13.50 - (i biglietti per la mostra vengono emessi fino alle ore 13.05)
chiusura: 1°, 3°, 5° lunedì del mese; 2a e 4a domenica del mese
Vernissage
4 Febbraio 2006, ore 17.30
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Autore
Curatore