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Mario Sangiovanni
La mostra personale del pittore Mario Sangiovanni ianugura il nuovo spazio espositivo diretto da Milena Grosso a Napoli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre il 28 marzo la nuova galleria d'arte contemporanea Cavallerizza a Chiaja art studio, nell'omonima via napoletana, sotto la direzione di Milena Grosso, Silvana Fumo e Valentina Marroni .
Il pittore Mario Sangiovanni sarà il primo a varcarne la soglia, con circa venti opere che ne raccontano la lunga carriera e confermano il suo ruolo fondamentale nella pittura napoletana. Dai paesaggi di Pozzuoli alle strutture della dismessa Italsider fino ai suoi amati girasoli, il maestro si esprime nel solco di una pittura caparbiamente figurativa, che riconosce le proprie radici nell'Espressionismo tedesco e in quello d'oltreoceano, con richiami alla prime opere di Jackson Pollock e alle ultime del miglior Willem De Kooning, gli epigoni dell'Espressionismo astratto.
Nota biografica
Mario Sangiovanni nasce a Napoli nel 1939. Avviato dalla famiglia a studi di altro genere (è laureato in matematica) coltiva da sempre la passione per la pittura. Ha presentato le sue opere a Milano, Vicenza, Genova, Pavia, Bologna, Ischia, Pozzuoli, Napoli, Salerno, Campobasso. È presente nel Catalogo dell'arte moderna ed. Giorgio Mondadori (nn. 35, 36, 37, 40) ed è autore di saggi sulla poesia e sulla pittura, tra cui: La bellezza, sogno ardito del Male, (Metis ed., Acerra 2001) e Considerazioni inattuali sull'arte astratta (in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006). Vive e lavora a Pozzuoli.
Rassegna Critica:
da Pittura come strumento di conoscenza: l'opera di Mario Sangiovanni di Vincenzo Vitiello, in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006.
«[...] in quanto strumento di conoscenza la pittura di Sangiovanni è continua, costante ricerca. Tenta il nuovo, senza però abbandonare il vecchio, perchè il problema è capire non "innovare". Non ecscludo che in futuro questa pittura tenti altre strade, anche quella della pura astrazione. La via del colore può essere un indizio. Ma non faccio profezie, né intendo suggerire itinerari; lo riterrei offensivo non tanto per l'autonomia dell'artista, quanto della sua volontà di conoscenza».
Da La pittura di Mario Sangiovanni tra segno e colore di Aniello Montano, in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006.
«All'artista interessa sempre rappresentare l'impianto spaziale e la coordinazione compositiva delle singole parti della realtà, l'insieme nella sua rappresentazione geometrico-figurale. Ma gli importa anche esprimere, attraverso la consistenza materica e la corposità cromatica, l'allusione al senso profondo, quasi simbolico della realtà. Ed affida al colore, sempre più lavorato sempre più caricato di una valenza espressiva, il compito di significare questo suo modo di rapportarsi al mondo delle cose e degli uomini. [...] I volumi sono realizzati e resi dalla corposità della pura materia pittorica. È la semplice vibrazione del colore a costruire e ad esaltare la forma nella sua consistenza volumetrica. Ed è ancora il colore a fermare e a solidificare l'impressione, a garantire la resistenza delle "cose" al processo di disfacimento imposto dallo scorrere del tempo e a far sì che la durata si ripercuota nella coscienza e se ne alimenti. Sangiovanni sembra ormai essere pervenuto ad una pittura sempre più incline ad una sintesi di forma-colore in grado di realizzare una nuova declinazione dell'espressionismo».
Il pittore Mario Sangiovanni sarà il primo a varcarne la soglia, con circa venti opere che ne raccontano la lunga carriera e confermano il suo ruolo fondamentale nella pittura napoletana. Dai paesaggi di Pozzuoli alle strutture della dismessa Italsider fino ai suoi amati girasoli, il maestro si esprime nel solco di una pittura caparbiamente figurativa, che riconosce le proprie radici nell'Espressionismo tedesco e in quello d'oltreoceano, con richiami alla prime opere di Jackson Pollock e alle ultime del miglior Willem De Kooning, gli epigoni dell'Espressionismo astratto.
Nota biografica
Mario Sangiovanni nasce a Napoli nel 1939. Avviato dalla famiglia a studi di altro genere (è laureato in matematica) coltiva da sempre la passione per la pittura. Ha presentato le sue opere a Milano, Vicenza, Genova, Pavia, Bologna, Ischia, Pozzuoli, Napoli, Salerno, Campobasso. È presente nel Catalogo dell'arte moderna ed. Giorgio Mondadori (nn. 35, 36, 37, 40) ed è autore di saggi sulla poesia e sulla pittura, tra cui: La bellezza, sogno ardito del Male, (Metis ed., Acerra 2001) e Considerazioni inattuali sull'arte astratta (in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006). Vive e lavora a Pozzuoli.
Rassegna Critica:
da Pittura come strumento di conoscenza: l'opera di Mario Sangiovanni di Vincenzo Vitiello, in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006.
«[...] in quanto strumento di conoscenza la pittura di Sangiovanni è continua, costante ricerca. Tenta il nuovo, senza però abbandonare il vecchio, perchè il problema è capire non "innovare". Non ecscludo che in futuro questa pittura tenti altre strade, anche quella della pura astrazione. La via del colore può essere un indizio. Ma non faccio profezie, né intendo suggerire itinerari; lo riterrei offensivo non tanto per l'autonomia dell'artista, quanto della sua volontà di conoscenza».
Da La pittura di Mario Sangiovanni tra segno e colore di Aniello Montano, in Trasmutazioni, catalogo della mostra, Napoli 2006.
«All'artista interessa sempre rappresentare l'impianto spaziale e la coordinazione compositiva delle singole parti della realtà, l'insieme nella sua rappresentazione geometrico-figurale. Ma gli importa anche esprimere, attraverso la consistenza materica e la corposità cromatica, l'allusione al senso profondo, quasi simbolico della realtà. Ed affida al colore, sempre più lavorato sempre più caricato di una valenza espressiva, il compito di significare questo suo modo di rapportarsi al mondo delle cose e degli uomini. [...] I volumi sono realizzati e resi dalla corposità della pura materia pittorica. È la semplice vibrazione del colore a costruire e ad esaltare la forma nella sua consistenza volumetrica. Ed è ancora il colore a fermare e a solidificare l'impressione, a garantire la resistenza delle "cose" al processo di disfacimento imposto dallo scorrere del tempo e a far sì che la durata si ripercuota nella coscienza e se ne alimenti. Sangiovanni sembra ormai essere pervenuto ad una pittura sempre più incline ad una sintesi di forma-colore in grado di realizzare una nuova declinazione dell'espressionismo».
28
marzo 2008
Mario Sangiovanni
Dal 28 marzo al 10 aprile 2008
arte contemporanea
Location
T.F. CAVALLERIZZA A CHIAJA 46 ART STUDIO
Napoli, Via Cavallerizza a Chiaja, 46, (Napoli)
Napoli, Via Cavallerizza a Chiaja, 46, (Napoli)
Orario di apertura
lun-ven 10-13 e 16-20; sab 10-13 (pomeriggio previo appuntamento)
Vernissage
28 Marzo 2008, ore 18.30
Autore
Curatore