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Mario Sasso – Destini svelati
Inserita tra gli eventi collaterali di Post Monument, XIV Biennale di Scultura di Carrara, la mostra presenta due video ritratti realizzati dall’artista appositamente per la città come opera omaggio da donare ad uno dei suoi musei. La proposta di un linguaggio smaterializzato come quello del video vuole essere un contributo alla ricerca di nuove soluzioni per riportare il marmo ad oggetto d’uso artistico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Associazione culturale Ars Gratia Artis è lieta di presentare Destini svelati, mostra personale dell’artista Mario Sasso (Staffolo, 1934).
Inserita tra gli eventi collaterali di Post Monument, XIV Biennale di Scultura di Carrara, la mostra presenta due video ritratti realizzati dall’artista appositamente per la città come opera omaggio da donare ad uno dei suoi musei. La proposta di un linguaggio smaterializzato come quello del video vuole essere un contributo alla ricerca di nuove soluzioni per riportare il marmo ad oggetto d’uso artistico.
Si è messa in discussione l’eternità dell’opera d’arte e quindi anche l’uso della pietra nobile delle Alpi Apuane che implica il monumento come garante di una durata del lavoro nel tempo.
Per questo motivo abbiamo scelto il video ritratto, medium artistico antimonumentale, che ha immortalato l’identità monumentale di Carrara e dei carraresi indotta da secoli di storia legata al marmo. L’opera di Mario Sasso ci ricorda la serietà e la fatica di un mestiere che determina il destino di chi lo sceglie e ci invita a considerare tanto i linguaggi del contemporaneo quanto la memoria ed il materiale come presupposto per stabilire le basi della rinascita della scultura in pietra.
Dal testo di Federica Forti in catalogo:
“Destini svelati è il titolo della mostra che presenta l’opera di Mario Sasso realizzata in occasione della XIV Biennale di Scultura di Carrara. Si tratta di due video-ritratti, prodotti ad hoc, che rileggono la realtà locale legata al marmo ed alle cave.
Ci troviamo in un’epoca di post monumentalità, come indica il titolo di questa Biennale, un epoca in cui la forma dell’opera così come il materiale sono spesso pretesto occasionale per esprimere pensieri rivolti ai contemporanei. Da qua la morte del monumento come specchio di una società che non guarda più al futuro. Alla luce di questa consapevolezza non possiamo né dobbiamo perdere la memoria.
Nei ritratti di Mario Sasso non esiste mai un copione preliminare da seguire ed i soggetti prescelti, anche in questo caso, sono stati volutamente lasciati soli davanti alla telecamera, liberi di rivelare sé stessi spontaneamente.
Attraverso la smaterializzazione del mezzo video, la fisiognomica di Lucio Baldini, Franco Barattini, Oliviero Bertolaso, Giorgio Menconi, Dante Rossi e Massimo Vanelli, ha permesso a Mario Sasso di trovare la materialità che il marmo impone ed imprime indelebilmente su chi vi lavora segnandone gli aspetti fisici ed i tratti caratteriali. I destini di questi testimoni della pietra, veri monumenti della città, sono impressi nei loro volti e nei loro gesti che, colti e trasmessi attraverso il mezzo digitale, sono diventati emblema vivente di un mondo che ormai sta volgendo al suo epilogo”.
DIDASCALIE OPERE:
Mario Sasso, due video ritratti realizzati per omaggiare la città di Carrara.
prima stanza: Mario Sasso, Barattini, 2010, still del video, 4’ 13’’, courtesy l’artista. seconda stanza: Mario Sasso, Ritratto di gruppo, 2010, still del video, 5’ 25’’, courtesy l’artista.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA:
Mario Sasso (www.mariosasso.net) nasce a Staffolo (Ancona) nel 1934, è pittore e video artista che vive e lavora a Roma.
Formatosi come pittore e successivamente come grafico, nel 1953-54 segue a Torino i corsi di Armando Testa presso la Scuola di Grafica e Pubblicità. Si trasferisce poi a Roma e dal 1958 inizia a collaborare con la Rai avviando un percorso di ricerca che lo porta ad affiancare alla pittura la progettazione grafica ed i nuovi linguaggi dell’elettronica.
Il lavoro di videografico subisce col tempo un’importante trasformazione grazie all’introduzione dell’informatica ed alla possibilità conseguente di elaborare immagini tridimensionali; moltiplicano gli inviti alle mostre collettive e si intensifica la produzione video fino agli anni ’90 quando Mario Sasso collabora con RaiSat realizzando Foot Print, un primo esito elettronico alla ricerca pittorica sulle città. Questo videotape riceverà il premio Goldene Nica alla rassegna Ars Electronica di Linz ed il successo lo condurrà come ospite ad Imagina di Montecarlo, prestigiosa vetrina della produzione televisiva europea.
Nel 1994 Sasso realizza le immagini di Frammenti sull’Apocalisse, lavoro teatrale multimediale di Daniele Abbado, Roberto Andò con musiche di Nicola Sani. Con lo stesso regista realizzerà Fidelio nel 2000, dopo aver vinto nel 1995 il Premio Lombardia al Festival d’Arte Elettronica di Locarno. Nella seconda metà degli anni Novanta l’artista ha concentrato la propria attenzione sulle videoinstallazioni, genere nel quale riassume compiutamente la ricerca nel campo pittorico e la sua sperimentazione tecnico- linguistica di tipo multimediale. Del 1998 è la Torre delle Trilogie, totem di sessanta monitor, con musiche di Nicola Sani, commissionato dall’azienda I Guzzini. Si tratta di un’opera che ha permesso all’artista di sperimentare per la prima volta uno sviluppo verticale del montaggio rinnovando i consensi per il suo lavoro coronati nello stesso anno dal conferimento del Premio Guggenheim.
Dal 2000 al 2002 Sasso realizza una serie di videotape sul Novecento che confluiscono nelle installazioni per la mostra antologica ospitata dalla 53° edizione della Rassegna Internazionale d’Arte G.B. Salvi di Sassoferrato. Tra le ultime mostre ricordiamo la sua grande antologica al Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Mosca (2008) e l'importante mostra personale che si terrà al Museo dell'Ara Pacis (2010) di Roma con il sostegno della Fondazione Volume!.
Inserita tra gli eventi collaterali di Post Monument, XIV Biennale di Scultura di Carrara, la mostra presenta due video ritratti realizzati dall’artista appositamente per la città come opera omaggio da donare ad uno dei suoi musei. La proposta di un linguaggio smaterializzato come quello del video vuole essere un contributo alla ricerca di nuove soluzioni per riportare il marmo ad oggetto d’uso artistico.
Si è messa in discussione l’eternità dell’opera d’arte e quindi anche l’uso della pietra nobile delle Alpi Apuane che implica il monumento come garante di una durata del lavoro nel tempo.
Per questo motivo abbiamo scelto il video ritratto, medium artistico antimonumentale, che ha immortalato l’identità monumentale di Carrara e dei carraresi indotta da secoli di storia legata al marmo. L’opera di Mario Sasso ci ricorda la serietà e la fatica di un mestiere che determina il destino di chi lo sceglie e ci invita a considerare tanto i linguaggi del contemporaneo quanto la memoria ed il materiale come presupposto per stabilire le basi della rinascita della scultura in pietra.
Dal testo di Federica Forti in catalogo:
“Destini svelati è il titolo della mostra che presenta l’opera di Mario Sasso realizzata in occasione della XIV Biennale di Scultura di Carrara. Si tratta di due video-ritratti, prodotti ad hoc, che rileggono la realtà locale legata al marmo ed alle cave.
Ci troviamo in un’epoca di post monumentalità, come indica il titolo di questa Biennale, un epoca in cui la forma dell’opera così come il materiale sono spesso pretesto occasionale per esprimere pensieri rivolti ai contemporanei. Da qua la morte del monumento come specchio di una società che non guarda più al futuro. Alla luce di questa consapevolezza non possiamo né dobbiamo perdere la memoria.
Nei ritratti di Mario Sasso non esiste mai un copione preliminare da seguire ed i soggetti prescelti, anche in questo caso, sono stati volutamente lasciati soli davanti alla telecamera, liberi di rivelare sé stessi spontaneamente.
Attraverso la smaterializzazione del mezzo video, la fisiognomica di Lucio Baldini, Franco Barattini, Oliviero Bertolaso, Giorgio Menconi, Dante Rossi e Massimo Vanelli, ha permesso a Mario Sasso di trovare la materialità che il marmo impone ed imprime indelebilmente su chi vi lavora segnandone gli aspetti fisici ed i tratti caratteriali. I destini di questi testimoni della pietra, veri monumenti della città, sono impressi nei loro volti e nei loro gesti che, colti e trasmessi attraverso il mezzo digitale, sono diventati emblema vivente di un mondo che ormai sta volgendo al suo epilogo”.
DIDASCALIE OPERE:
Mario Sasso, due video ritratti realizzati per omaggiare la città di Carrara.
prima stanza: Mario Sasso, Barattini, 2010, still del video, 4’ 13’’, courtesy l’artista. seconda stanza: Mario Sasso, Ritratto di gruppo, 2010, still del video, 5’ 25’’, courtesy l’artista.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA:
Mario Sasso (www.mariosasso.net) nasce a Staffolo (Ancona) nel 1934, è pittore e video artista che vive e lavora a Roma.
Formatosi come pittore e successivamente come grafico, nel 1953-54 segue a Torino i corsi di Armando Testa presso la Scuola di Grafica e Pubblicità. Si trasferisce poi a Roma e dal 1958 inizia a collaborare con la Rai avviando un percorso di ricerca che lo porta ad affiancare alla pittura la progettazione grafica ed i nuovi linguaggi dell’elettronica.
Il lavoro di videografico subisce col tempo un’importante trasformazione grazie all’introduzione dell’informatica ed alla possibilità conseguente di elaborare immagini tridimensionali; moltiplicano gli inviti alle mostre collettive e si intensifica la produzione video fino agli anni ’90 quando Mario Sasso collabora con RaiSat realizzando Foot Print, un primo esito elettronico alla ricerca pittorica sulle città. Questo videotape riceverà il premio Goldene Nica alla rassegna Ars Electronica di Linz ed il successo lo condurrà come ospite ad Imagina di Montecarlo, prestigiosa vetrina della produzione televisiva europea.
Nel 1994 Sasso realizza le immagini di Frammenti sull’Apocalisse, lavoro teatrale multimediale di Daniele Abbado, Roberto Andò con musiche di Nicola Sani. Con lo stesso regista realizzerà Fidelio nel 2000, dopo aver vinto nel 1995 il Premio Lombardia al Festival d’Arte Elettronica di Locarno. Nella seconda metà degli anni Novanta l’artista ha concentrato la propria attenzione sulle videoinstallazioni, genere nel quale riassume compiutamente la ricerca nel campo pittorico e la sua sperimentazione tecnico- linguistica di tipo multimediale. Del 1998 è la Torre delle Trilogie, totem di sessanta monitor, con musiche di Nicola Sani, commissionato dall’azienda I Guzzini. Si tratta di un’opera che ha permesso all’artista di sperimentare per la prima volta uno sviluppo verticale del montaggio rinnovando i consensi per il suo lavoro coronati nello stesso anno dal conferimento del Premio Guggenheim.
Dal 2000 al 2002 Sasso realizza una serie di videotape sul Novecento che confluiscono nelle installazioni per la mostra antologica ospitata dalla 53° edizione della Rassegna Internazionale d’Arte G.B. Salvi di Sassoferrato. Tra le ultime mostre ricordiamo la sua grande antologica al Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Mosca (2008) e l'importante mostra personale che si terrà al Museo dell'Ara Pacis (2010) di Roma con il sostegno della Fondazione Volume!.
24
giugno 2010
Mario Sasso – Destini svelati
Dal 24 giugno al 15 settembre 2010
arte contemporanea
Location
PIAZZA ALBERICA
Carrara, Piazza Alberica, (Massa-carrara)
Carrara, Piazza Alberica, (Massa-carrara)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica; luglio e agosto dalle 18.00 alle 23.00/ settembre dalle 17.00 alle 22.00
Vernissage
24 Giugno 2010, ore 19
Sito web
www.labiennaledicarrara.it/eventiparalleli
Autore
Curatore