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Mario Sasso – On/Off e oltre
Una piccola antologica degli ultimi venti anni, una mappa del percorso artistico del pittore e videoartista che è stato uno dei primi in Italia a sperimentare l’uso dei mezzi elettronici nelle arti visive.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Conduce alla Galleria Marchetti di Roma lo stradario urbano di Mario Sasso che giovedì 11 novembre inaugura alle ore 18,30 (in via Margutta 32) la mostra ON/OFF E OLTRE.
Una piccola antologica degli ultimi venti anni, una mappa del percorso artistico del pittore e videoartista che è stato uno dei primi in Italia a sperimentare l’uso dei mezzi elettronici nelle arti visive. Una mostra che vuole anche essere l’analisi storica del rapporto tra pittura, fotografia e immagine elettronica, mezzi espressivi che tanto campo oggi hanno conquistato tra i giovani artisti.
Parte nel 1985 con la mostra all’Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona la prima esperienza presentata da Paolo Volponi e Enrico Cocuccioni in cui Mario Sasso espone un ciclo di quadri digitali, immagini fotografiche di paesaggi urbani o rurali riprese dall’elicottero e poi rielaborate al computer attraverso una trasformazione elettronica a 255 colori in cui la vertigine dello sguardo svela le trame del paesaggio “con lo stesso gusto di cedere e consentire alla pittura” (Volponi) proprio del precedente ciclo esclusivamente pittorico esposto nella stessa occasione.
Stessa la tecnica di stampa (cibachrome) per i quadri presentati nel 1988 alla mostra ON/OFF nella Galleria di Massimo Riposati di Roma a cura di Achille Bonito Oliva e Dario Evola. Qui l’immagine dall’alto della città si astrae ancora di più nelle mappe urbane la cui geometria viene contrastata da una pittura gestuale e, per la prima volta, Sasso intreccia il linguaggio della pittura con quello delle televisioni dentro la cornice del quadro. Attraverso l’inserimento di piccoli video a cristalli liquidi, che riproducono particolari cromatici e segnici in movimento della propria pittura, immagini astratte e innovative rispetto alla narrativa riproduzione di cose a cui è abituato lo spettatore televisivo, “l’artista arma la pittura di una ulteriore potenzialità: oltre quella di essere guardata, la possibilità di essere attiva” (Bonito Oliva).
Nel ciclo successivo degli scanachrome (tecnica diversa di stampa laser su tela) viene accentuato l’aspetto di manipolazione dell’immagine, il cui riutilizzo e autocitazione è reso ancora più facile dalla tecnologia: le cartine topografiche rubate alle “pagine gialle” su cui l’artista è intervenuto pittoricamente vengono fotografate ingrandite e stampate e poi riutilizzate come base per un nuovo intervento pittorico che si confonde e mescola con l’immagine digitale in una confusione e commistione di linguaggi nuovi e tradizionali di cui Sasso indica la strada.
È ancora uno scanachrome il quadro Tutti intorno a Bacon esposto nel 1993 alla Galleria Mara Coccia di Roma. Un quadro in cui la pittura arriva realmente e non solo metaforicamente a guardare lo spettatore, inserito nella tela per mezzo di un monitor a cristalli liquidi che riproduce le immagini riprese in diretta da una telecamera.
Fino ad arrivare agli anni 2000 in cui nei quadri digitali la pittura diviene del tutto immateriale nel suo percorso di creazione fino alla fase finale della stampa, essendo trasformazione e sovrapposizione attraverso il computer di immagini esse stesse digitali, rubate dalla macchina fotografica alla città.
Una piccola antologica degli ultimi venti anni, una mappa del percorso artistico del pittore e videoartista che è stato uno dei primi in Italia a sperimentare l’uso dei mezzi elettronici nelle arti visive. Una mostra che vuole anche essere l’analisi storica del rapporto tra pittura, fotografia e immagine elettronica, mezzi espressivi che tanto campo oggi hanno conquistato tra i giovani artisti.
Parte nel 1985 con la mostra all’Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona la prima esperienza presentata da Paolo Volponi e Enrico Cocuccioni in cui Mario Sasso espone un ciclo di quadri digitali, immagini fotografiche di paesaggi urbani o rurali riprese dall’elicottero e poi rielaborate al computer attraverso una trasformazione elettronica a 255 colori in cui la vertigine dello sguardo svela le trame del paesaggio “con lo stesso gusto di cedere e consentire alla pittura” (Volponi) proprio del precedente ciclo esclusivamente pittorico esposto nella stessa occasione.
Stessa la tecnica di stampa (cibachrome) per i quadri presentati nel 1988 alla mostra ON/OFF nella Galleria di Massimo Riposati di Roma a cura di Achille Bonito Oliva e Dario Evola. Qui l’immagine dall’alto della città si astrae ancora di più nelle mappe urbane la cui geometria viene contrastata da una pittura gestuale e, per la prima volta, Sasso intreccia il linguaggio della pittura con quello delle televisioni dentro la cornice del quadro. Attraverso l’inserimento di piccoli video a cristalli liquidi, che riproducono particolari cromatici e segnici in movimento della propria pittura, immagini astratte e innovative rispetto alla narrativa riproduzione di cose a cui è abituato lo spettatore televisivo, “l’artista arma la pittura di una ulteriore potenzialità: oltre quella di essere guardata, la possibilità di essere attiva” (Bonito Oliva).
Nel ciclo successivo degli scanachrome (tecnica diversa di stampa laser su tela) viene accentuato l’aspetto di manipolazione dell’immagine, il cui riutilizzo e autocitazione è reso ancora più facile dalla tecnologia: le cartine topografiche rubate alle “pagine gialle” su cui l’artista è intervenuto pittoricamente vengono fotografate ingrandite e stampate e poi riutilizzate come base per un nuovo intervento pittorico che si confonde e mescola con l’immagine digitale in una confusione e commistione di linguaggi nuovi e tradizionali di cui Sasso indica la strada.
È ancora uno scanachrome il quadro Tutti intorno a Bacon esposto nel 1993 alla Galleria Mara Coccia di Roma. Un quadro in cui la pittura arriva realmente e non solo metaforicamente a guardare lo spettatore, inserito nella tela per mezzo di un monitor a cristalli liquidi che riproduce le immagini riprese in diretta da una telecamera.
Fino ad arrivare agli anni 2000 in cui nei quadri digitali la pittura diviene del tutto immateriale nel suo percorso di creazione fino alla fase finale della stampa, essendo trasformazione e sovrapposizione attraverso il computer di immagini esse stesse digitali, rubate dalla macchina fotografica alla città.
11
novembre 2004
Mario Sasso – On/Off e oltre
Dall'undici novembre all'undici dicembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARCHETTI
Roma, Via Margutta, 8, (Roma)
Roma, Via Margutta, 8, (Roma)
Vernissage
11 Novembre 2004, ore 18,30
Autore
Curatore