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Mario Sironi – Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924
La mostra presenterà una selezione di duecento opere realizzate dall’artista nel corso di un decennio (dal 1913 al 1924). Si potrà riscoprire un Sironi pittore, illustratore, grafico, scultore, decoratore, scenografo, tra le figure più originali, intense e radicali del secolo scorso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 16 settembre al 9 dicembre la Galleria Harry Bertoia di Pordenone ospiterà la mostra
“Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924” a cura di Fabio Benzi e realizzata
dal Comune di Pordenone e dall’ERPaC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’attiva collaborazione dell’Associazione Mario Sironi.
La mostra intende approfondire attraverso l’esposizione di duecento opere una fase cruciale
dell’evoluzione stilistica di Mario Sironi (1885-1961), pittore, illustratore, grafico, scultore,
decoratore, scenografo, tra le figure più originali, intense e radicali del secolo scorso. L’attenzione
è dedicata a un decennio della sua intensa attività; un periodo che si rivelò fondamentale per tutta
la storia dell’arte italiana del Novecento.
“Una mostra certamente originale e di grande valenza artistica - afferma l’Assessore alla Cultura,
Pietro Tropeano - che evidenzia come l’arte è intimamente legata ai diversi momenti della nostra
storia. Fortemente voluta da questa amministrazione la mostra parte dall’avanguardia futurista
del 1913, attraverso il travagliato periodo della Grande Guerra, fino al complesso e originale
incrocio del Futurismo con la sperimentazione della Metafisica del 1919 e soprattutto ci fa scoprire
uno dei periodi di maggiore creatività dell’artista”.
L’esposizione è curata da Fabio Benzi, che si è occupato anche della grande e significativa mostra
su Sironi tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1993 ed è autore di molti
importanti contributi sull’artista. L’accurata selezione di dipinti, disegni e illustrazioni, intende
analizzare il concitato percorso pittorico dell’artista, che in pochi anni si confrontò interpretando le
principali correnti artistiche europee, con un risultato assolutamente autonomo e personale, di
altissima qualità artistica. La mostra spazia dall’adesione appassionata all’avanguardia, che egli
seppe incrociare con esperienze anche diverse ed eccentriche (come l’attenzione per l’ambiente
cubo-futurista russo), alla crisi del periodo della Grande Guerra, fino alla ricerca di nuovi equilibri
che vedranno un lento avvicinamento al ritorno all’“ordine” (con un’attenzione particolare
a Picasso e Derain) passando attraverso le sperimentazioni spaziali della Metafisica di De Chirico.
La complessa evoluzione artistica di Sironi, avvenuta in un così breve periodo, è in questa mostra
l'occasione di una rilettura complessiva, ricca di novità e basata anche su nuovi dati documentativi
e interpretativi. L’esposizione potrà, infatti, far capire ancor meglio il tema della “costruzione
della modernità” da parte di uno dei protagonisti della cultura italiana del secolo scorso,
mostrando contemporaneamente la sua straordinaria attività non solo pittorica ma anche grafica,
illustrativa e teatrale, finora presentate separatamente nei diversi studi.
Il percorso espositivo inoltre, affrontando cronologicamente la produzione di Mario Sironi, fa
capire l’evoluzione del suo profondo e intenso pensiero artistico sui temi della modernità e del
classicismo come della guerra, o sulla necessità di un dialogo costante tra le avanguardie mondiali.
Risalgono agli anni presi in esame alcuni dei suoi maggiori raggiungimenti estetici e poetici:
dall’invenzione dei “paesaggi urbani” (icone della città novecentesca), alle ieratiche figure
neo-classiche, dalle immagini futuriste di camion e ciclisti alle scene politiche delle sue
illustrazioni. Indizi questi, del suo desiderio profondo di voler incidere con il suo linguaggio
artistico non solo nell’estetica, ma anche nella vita sociale del nuovo secolo.
In mostra si potranno ammirare alcuni tra i più celebri dipinti della sua produzione, come ad
esempio l’Architetto, (esposto alla Biennale di Venezia del 1924), il primo Paesaggio urbano
(esposto nel 1920) o ancora Solitudine del 1925, (esposto alla Prima Mostra del Novecento
Italiano), che conclude il ricco percorso espositivo. Vi saranno anche altri capolavori non esposti
da diversi anni, come i dipinti futuristi Testa del 1913, e Il Viandante del 1915, insieme a molti
dei suoi emblematici Paesaggi urbani tra i più conosciuti, e alle figure classicheggianti, che
costituiscono l’aspetto forse più noto dell’artista.
Ai dipinti si vedranno affiancate numerose tra le più significative opere grafiche, a illustrare
il complesso “laboratorio” creativo di Sironi, e un centinaio di illustrazioni relative alla fervida
attività che in quegli anni dedicò a diverse riviste (anch’esse esposte: da “Noi e il Mondo”
a “Gli Avvenimenti”, alle “Industrie Italiane Illustrate”, alle varie pubblicazioni collegate al “Popolo
d’Italia”, fino alle copertine di libri), che costituiscono la sua maggiore attività di quel periodo,
che si rivela ben superiore a quella pittorica, molto più rara e rarefatta.
Le opere esposte mostrano un'originale inclinazione poetica ed espressiva, mai facilmente
omologabile sotto un’unica etichetta, segno della prorompente e autonoma creatività di Sironi.
E nella proporzione e natura delle opere si evidenzia anche, come una cartina tornasole,
l’impegno sociale, divulgativo, politico, senza il quale la stessa attività pittorica si leggerebbe solo
parzialmente.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con i maggiori musei italiani quali la
Galleria Nazionale di Roma, il l Guggenheim e Cà Pesaro di Venezia, il Castello di Rivoli o le
Gallerie Comunali di Palermo.
Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, presenterà saggi del curatore Fabio Benzi, di Francesco
Leone ed Elena Pontiggia.
“Mario Sironi. Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924” a cura di Fabio Benzi e realizzata
dal Comune di Pordenone e dall’ERPaC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’attiva collaborazione dell’Associazione Mario Sironi.
La mostra intende approfondire attraverso l’esposizione di duecento opere una fase cruciale
dell’evoluzione stilistica di Mario Sironi (1885-1961), pittore, illustratore, grafico, scultore,
decoratore, scenografo, tra le figure più originali, intense e radicali del secolo scorso. L’attenzione
è dedicata a un decennio della sua intensa attività; un periodo che si rivelò fondamentale per tutta
la storia dell’arte italiana del Novecento.
“Una mostra certamente originale e di grande valenza artistica - afferma l’Assessore alla Cultura,
Pietro Tropeano - che evidenzia come l’arte è intimamente legata ai diversi momenti della nostra
storia. Fortemente voluta da questa amministrazione la mostra parte dall’avanguardia futurista
del 1913, attraverso il travagliato periodo della Grande Guerra, fino al complesso e originale
incrocio del Futurismo con la sperimentazione della Metafisica del 1919 e soprattutto ci fa scoprire
uno dei periodi di maggiore creatività dell’artista”.
L’esposizione è curata da Fabio Benzi, che si è occupato anche della grande e significativa mostra
su Sironi tenutasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1993 ed è autore di molti
importanti contributi sull’artista. L’accurata selezione di dipinti, disegni e illustrazioni, intende
analizzare il concitato percorso pittorico dell’artista, che in pochi anni si confrontò interpretando le
principali correnti artistiche europee, con un risultato assolutamente autonomo e personale, di
altissima qualità artistica. La mostra spazia dall’adesione appassionata all’avanguardia, che egli
seppe incrociare con esperienze anche diverse ed eccentriche (come l’attenzione per l’ambiente
cubo-futurista russo), alla crisi del periodo della Grande Guerra, fino alla ricerca di nuovi equilibri
che vedranno un lento avvicinamento al ritorno all’“ordine” (con un’attenzione particolare
a Picasso e Derain) passando attraverso le sperimentazioni spaziali della Metafisica di De Chirico.
La complessa evoluzione artistica di Sironi, avvenuta in un così breve periodo, è in questa mostra
l'occasione di una rilettura complessiva, ricca di novità e basata anche su nuovi dati documentativi
e interpretativi. L’esposizione potrà, infatti, far capire ancor meglio il tema della “costruzione
della modernità” da parte di uno dei protagonisti della cultura italiana del secolo scorso,
mostrando contemporaneamente la sua straordinaria attività non solo pittorica ma anche grafica,
illustrativa e teatrale, finora presentate separatamente nei diversi studi.
Il percorso espositivo inoltre, affrontando cronologicamente la produzione di Mario Sironi, fa
capire l’evoluzione del suo profondo e intenso pensiero artistico sui temi della modernità e del
classicismo come della guerra, o sulla necessità di un dialogo costante tra le avanguardie mondiali.
Risalgono agli anni presi in esame alcuni dei suoi maggiori raggiungimenti estetici e poetici:
dall’invenzione dei “paesaggi urbani” (icone della città novecentesca), alle ieratiche figure
neo-classiche, dalle immagini futuriste di camion e ciclisti alle scene politiche delle sue
illustrazioni. Indizi questi, del suo desiderio profondo di voler incidere con il suo linguaggio
artistico non solo nell’estetica, ma anche nella vita sociale del nuovo secolo.
In mostra si potranno ammirare alcuni tra i più celebri dipinti della sua produzione, come ad
esempio l’Architetto, (esposto alla Biennale di Venezia del 1924), il primo Paesaggio urbano
(esposto nel 1920) o ancora Solitudine del 1925, (esposto alla Prima Mostra del Novecento
Italiano), che conclude il ricco percorso espositivo. Vi saranno anche altri capolavori non esposti
da diversi anni, come i dipinti futuristi Testa del 1913, e Il Viandante del 1915, insieme a molti
dei suoi emblematici Paesaggi urbani tra i più conosciuti, e alle figure classicheggianti, che
costituiscono l’aspetto forse più noto dell’artista.
Ai dipinti si vedranno affiancate numerose tra le più significative opere grafiche, a illustrare
il complesso “laboratorio” creativo di Sironi, e un centinaio di illustrazioni relative alla fervida
attività che in quegli anni dedicò a diverse riviste (anch’esse esposte: da “Noi e il Mondo”
a “Gli Avvenimenti”, alle “Industrie Italiane Illustrate”, alle varie pubblicazioni collegate al “Popolo
d’Italia”, fino alle copertine di libri), che costituiscono la sua maggiore attività di quel periodo,
che si rivela ben superiore a quella pittorica, molto più rara e rarefatta.
Le opere esposte mostrano un'originale inclinazione poetica ed espressiva, mai facilmente
omologabile sotto un’unica etichetta, segno della prorompente e autonoma creatività di Sironi.
E nella proporzione e natura delle opere si evidenzia anche, come una cartina tornasole,
l’impegno sociale, divulgativo, politico, senza il quale la stessa attività pittorica si leggerebbe solo
parzialmente.
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con i maggiori musei italiani quali la
Galleria Nazionale di Roma, il l Guggenheim e Cà Pesaro di Venezia, il Castello di Rivoli o le
Gallerie Comunali di Palermo.
Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, presenterà saggi del curatore Fabio Benzi, di Francesco
Leone ed Elena Pontiggia.
15
settembre 2018
Mario Sironi – Dal Futurismo al Classicismo 1913-1924
Dal 15 settembre al 09 dicembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA HARRY BERTOIA
Pordenone, Corso Vittorio Emanuele Ii, 60, (Pordenone)
Pordenone, Corso Vittorio Emanuele Ii, 60, (Pordenone)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: dalle 15 alle 19 sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Chiuso il 1° Novembre
Vernissage
15 Settembre 2018, h 18 su invito
Autore
Curatore