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Mario Sironi – Disegni, progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia”
L’opera illustrativa di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano ripercorsa attraverso un corpus di 120 tra disegni, bozzetti, progetti e schizzi
Comunicato stampa
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Comunicato stampa
Mario Sironi. Disegni, progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia”.
La Galleria Russo e lo spazio GB Enigma di Gianni Bulgari ospitano 120 tra disegni e bozzetti del
grande artista italiano
Inaugurazione sabato 6 febbraio 2016 ore 18.00
L’opera illustrativa di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano ripercorsa attraverso un
corpus di 120 tra disegni, bozzetti, progetti e schizzi. Si intitola appunto Mario Sironi Disegni,
progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia” la mostra che si terrà alla Galleria Russo (Via Alibert
20) e da GB Enigma di Gianni Bulgari (Via Margutta 61/A) dal 6 al 27 febbraio curata da Fabio
Benzi. L’evento espositivo, che si pone come naturale prosecuzione della grande mostra Mario
Sironi e le illustrazioni per il “Popolo d’Italia 1921-1940” tenutasi a partire dallo scorso ottobre ai
Musei di Villa Torlonia, raccoglie uno straordinario nucleo di opere prodotte da uno dei maggiori
aedi del Fascismo per le pubblicazioni che ruotavano intorno all’organo di stampa ufficiale del
Partito Fascista. Opere testimoniano quanto la formazione avanguardistica di Sironi prevedesse
l’impegno politico nell’attualità come elemento imprescindibile della sua concezione estetica.
I lavori racchiusi nel percorso espositivo, raccolgono sia i disegni destinati alle testate della ricca
rete editoriale, che comprendeva i settimanali “Domando la Parola!”, “Il Lunedì del Popolo d’Italia”,
“La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” e l’ “Almanacco enciclopedico del Popolo d’Italia”, sia un
nucleo di eccezionali disegni eseguiti per i bassorilievi, destinati alla facciata e all’atrio della nuova
sede del “Popolo di’Italia” che l’architetto Muzio aveva progettato nel 1938. In tal modo la mostra
evidenzia come l’impegno di Sironi per il giornale di Mussolini, spaziò dalle illustrazioni, alla
scultura fino all’architettura.
Per “Domando la Parola” Sironi elaborò tavole satiriche di grandi dimensioni, in cui il carattere
monumentale si sposa col genere caricaturale. In esse si realizza, secondo quanto osserva Fabio
Benzi, «l’originale contaminazione di avanguardia futurista e costruttivista con quel costruzionismo
fermo e sicuro che l’artista enunciava nel 1920 nel manifesto “Contro tutti i ritorni in pittura”».
Trovano spazio in questa sezione le grandi caricature di personaggi di attualità che costituiscono
un’esemplare galleria di ritratti di straordinaria forza espressiva. L’ “Almanacco enciclopedico del
Popolo d’Italia” raccoglieva notizie demografiche, geopolitiche, politiche e informazioni sull’arte, la
moda, lo spettacolo e così via. Per l’Almanacco, a partire dal 1924, Sironi elaborerà numerose
copertine vivacemente colorate, illustrazioni e fregi tipografici interni in bianco e nero. “Gerarchia”
era invece la «severa e curata rivista della vita fascista, su cui scrivono gli uomini più significativi
del Regime». Per questa pubblicazione Sironi disegnò quasi tutte le copertine e varie illustrazioni
interne che per stile e contenuti politici e satirici si possono avvicinare a quelle del “Popolo d’Italia”.
Per le copertine, invece, Sironi sviluppò uno stile fatto di semplicità strutturale ed effetti
monumentali, in cui il tratto incrociato sobrio e regolare fissa effetti e personaggi entro contorni
nettissimi; oppure con segni e chiaroscuri litografici caratterizzati da un «plasticismo potentemente
classicheggiante». E’ interessante notare che i soggetti venivano scelti da Sironi attingendo ad un
repertorio mitico fatto di quei riferimenti iconografici imperiali che più tardi il Fascismo avrebbe
adottato come elementi di propaganda. Dall’agosto del 1923 “Domando la Parola” fu sostituito da
“La Rivista illustrata del Popolo d’Italia”, per la quale Sironi elaborò raramente illustrazioni politiche.
Più spesso si trattava di illustrazioni di novelle ammiccanti e piacevoli, pittoricamente elaborate e
colorate, come nel caso delle numerose copertine e delle tavole fuori testo. Per “La penna dei
ragazzi”, rivista giovanile fondata dal figlio di Mussolini, Vittorio, e nata sui banchi del liceo
Torquato Tasso di Roma, Sironi elaborò invece copertine «di una semplicità quasi astratta, di un
monumentalismo onirico e statuario». Un bellissimo gruppo di disegni in mostra riguarda il Palazzo
del “Popolo d’Italia” a Milano, in riferimento soprattutto alle figure dei bassorilievi che lo decorano.
In questo caso, data la natura della collocazione (la sede di un giornale), Sironi sviluppò i fregi
scultorei come veri e propri caratteri tipografici, caratterizzati dall’incisività del segno e dal
contrasto netto dei chiaroscuri. La maggior parte degli studi preparatori di questa sezione si
riferisce al bassorilievo principale della facciata, che rappresenta il “popolo italiano”, dominato dalla
figura simbolica e monumentale dell’Impero che tiene nella mano destra una spada. Un piccolo
nucleo di disegni in mostra è rappresentativo dell’interesse di Sironi per il tema dello studio
dell’Antico e probabilmente era destinato al Palazzo del Popolo d’Italia. L’ultima e breve sezione
della mostra raccoglie alcuni disegni di ignota destinazione. Si tratta di studi per scenografie, come
quello per la messa in scena del “Dottor Faust” di Ferruccio Busoni o di illustrazioni erratiche,
come il bozzetto per la copertina degli “Scritti Adriatici” di Benito Mussolini.
Inoltre le opere esposte saranno tutte pubblicate a colori nel catalogo edito da Manfredi Edizioni e
che, in occasione di questa mostra, verrà realizzato un cofanetto limited edition che comprenderà i
due cataloghi: quello di Villa Torlonia e quello della mostra.
Ingresso gratuito
Orari: lunedì dalle 16.30 alle 19:30; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30
Info:
www.galleriarusso.com
info@galleriarusso.com
066789949 – 0669920692
Ufficio Stampa di Camilla Morabito
Fabrizio Broccoletti
06 32 36 254 – int 215 – 347 9329003 – f.broccoletti@equa.it; comunicati@equa.it
Mario Sironi. Disegni, progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia”.
La Galleria Russo e lo spazio GB Enigma di Gianni Bulgari ospitano 120 tra disegni e bozzetti del
grande artista italiano
Inaugurazione sabato 6 febbraio 2016 ore 18.00
L’opera illustrativa di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano ripercorsa attraverso un
corpus di 120 tra disegni, bozzetti, progetti e schizzi. Si intitola appunto Mario Sironi Disegni,
progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia” la mostra che si terrà alla Galleria Russo (Via Alibert
20) e da GB Enigma di Gianni Bulgari (Via Margutta 61/A) dal 6 al 27 febbraio curata da Fabio
Benzi. L’evento espositivo, che si pone come naturale prosecuzione della grande mostra Mario
Sironi e le illustrazioni per il “Popolo d’Italia 1921-1940” tenutasi a partire dallo scorso ottobre ai
Musei di Villa Torlonia, raccoglie uno straordinario nucleo di opere prodotte da uno dei maggiori
aedi del Fascismo per le pubblicazioni che ruotavano intorno all’organo di stampa ufficiale del
Partito Fascista. Opere testimoniano quanto la formazione avanguardistica di Sironi prevedesse
l’impegno politico nell’attualità come elemento imprescindibile della sua concezione estetica.
I lavori racchiusi nel percorso espositivo, raccolgono sia i disegni destinati alle testate della ricca
rete editoriale, che comprendeva i settimanali “Domando la Parola!”, “Il Lunedì del Popolo d’Italia”,
“La Rivista Illustrata del Popolo d’Italia” e l’ “Almanacco enciclopedico del Popolo d’Italia”, sia un
nucleo di eccezionali disegni eseguiti per i bassorilievi, destinati alla facciata e all’atrio della nuova
sede del “Popolo di’Italia” che l’architetto Muzio aveva progettato nel 1938. In tal modo la mostra
evidenzia come l’impegno di Sironi per il giornale di Mussolini, spaziò dalle illustrazioni, alla
scultura fino all’architettura.
Per “Domando la Parola” Sironi elaborò tavole satiriche di grandi dimensioni, in cui il carattere
monumentale si sposa col genere caricaturale. In esse si realizza, secondo quanto osserva Fabio
Benzi, «l’originale contaminazione di avanguardia futurista e costruttivista con quel costruzionismo
fermo e sicuro che l’artista enunciava nel 1920 nel manifesto “Contro tutti i ritorni in pittura”».
Trovano spazio in questa sezione le grandi caricature di personaggi di attualità che costituiscono
un’esemplare galleria di ritratti di straordinaria forza espressiva. L’ “Almanacco enciclopedico del
Popolo d’Italia” raccoglieva notizie demografiche, geopolitiche, politiche e informazioni sull’arte, la
moda, lo spettacolo e così via. Per l’Almanacco, a partire dal 1924, Sironi elaborerà numerose
copertine vivacemente colorate, illustrazioni e fregi tipografici interni in bianco e nero. “Gerarchia”
era invece la «severa e curata rivista della vita fascista, su cui scrivono gli uomini più significativi
del Regime». Per questa pubblicazione Sironi disegnò quasi tutte le copertine e varie illustrazioni
interne che per stile e contenuti politici e satirici si possono avvicinare a quelle del “Popolo d’Italia”.
Per le copertine, invece, Sironi sviluppò uno stile fatto di semplicità strutturale ed effetti
monumentali, in cui il tratto incrociato sobrio e regolare fissa effetti e personaggi entro contorni
nettissimi; oppure con segni e chiaroscuri litografici caratterizzati da un «plasticismo potentemente
classicheggiante». E’ interessante notare che i soggetti venivano scelti da Sironi attingendo ad un
repertorio mitico fatto di quei riferimenti iconografici imperiali che più tardi il Fascismo avrebbe
adottato come elementi di propaganda. Dall’agosto del 1923 “Domando la Parola” fu sostituito da
“La Rivista illustrata del Popolo d’Italia”, per la quale Sironi elaborò raramente illustrazioni politiche.
Più spesso si trattava di illustrazioni di novelle ammiccanti e piacevoli, pittoricamente elaborate e
colorate, come nel caso delle numerose copertine e delle tavole fuori testo. Per “La penna dei
ragazzi”, rivista giovanile fondata dal figlio di Mussolini, Vittorio, e nata sui banchi del liceo
Torquato Tasso di Roma, Sironi elaborò invece copertine «di una semplicità quasi astratta, di un
monumentalismo onirico e statuario». Un bellissimo gruppo di disegni in mostra riguarda il Palazzo
del “Popolo d’Italia” a Milano, in riferimento soprattutto alle figure dei bassorilievi che lo decorano.
In questo caso, data la natura della collocazione (la sede di un giornale), Sironi sviluppò i fregi
scultorei come veri e propri caratteri tipografici, caratterizzati dall’incisività del segno e dal
contrasto netto dei chiaroscuri. La maggior parte degli studi preparatori di questa sezione si
riferisce al bassorilievo principale della facciata, che rappresenta il “popolo italiano”, dominato dalla
figura simbolica e monumentale dell’Impero che tiene nella mano destra una spada. Un piccolo
nucleo di disegni in mostra è rappresentativo dell’interesse di Sironi per il tema dello studio
dell’Antico e probabilmente era destinato al Palazzo del Popolo d’Italia. L’ultima e breve sezione
della mostra raccoglie alcuni disegni di ignota destinazione. Si tratta di studi per scenografie, come
quello per la messa in scena del “Dottor Faust” di Ferruccio Busoni o di illustrazioni erratiche,
come il bozzetto per la copertina degli “Scritti Adriatici” di Benito Mussolini.
Inoltre le opere esposte saranno tutte pubblicate a colori nel catalogo edito da Manfredi Edizioni e
che, in occasione di questa mostra, verrà realizzato un cofanetto limited edition che comprenderà i
due cataloghi: quello di Villa Torlonia e quello della mostra.
Ingresso gratuito
Orari: lunedì dalle 16.30 alle 19:30; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30
Info:
www.galleriarusso.com
info@galleriarusso.com
066789949 – 0669920692
Ufficio Stampa di Camilla Morabito
Fabrizio Broccoletti
06 32 36 254 – int 215 – 347 9329003 – f.broccoletti@equa.it; comunicati@equa.it
06
febbraio 2016
Mario Sironi – Disegni, progetti e bozzetti per “Il Popolo d’Italia”
Dal 06 al 27 febbraio 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA F. RUSSO
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Orario di apertura
lunedì dalle 16.30 alle 19:30; dal martedì al sabato dalle 10 alle 19.30
Vernissage
6 Febbraio 2016, ore 18
Ufficio stampa
EQUA
Autore
Curatore