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Mario Spezi – Coast to Coast
Mario Spezi, giornalista e scrittore, è noto al pubblico anche per le caricature realizzate per il quotidiano “La Nazione”. In questa mostra presenta molti dei suoi lavori più importanti assieme ad altre opere realizzate con altre tecniche, come l’olio e la tempera o la fotografia.
Comunicato stampa
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Se nell’ultima mostra CONFARTE e la Consulta Cultura & Società avevano presentato per la prima volta nei loro locali le opere di uno scultore, questa esposizione nasce ancora una volta sotto il segno di una novità assoluta. Saranno infatti le caricature di Mario Spezi ad essere ospitate nei locali della Sede Provinciale di Confartigianato Imprese Prato (viale Montegrappa 138 – Prato). La mostra, dal titolo “MARIO SPEZI. COAST TO COAST. Chine, acquerelli, matite, tempere, oli e altri simili aggeggi”, verrà inaugurata sabato 9 ottobre alle ore 17.30, alla presenza delle telecamere di TOSCANA TV con il giornalista e conduttore Fabrizio Borghini. Come si evince dal titolo della mostra l’artista esporrà non solo le sue ben note caricature, apparse per molti anni a corredo degli articoli del quotidiano “LA NAZIONE”, ma anche tempere, oli e “altri simili aggeggi”, come li definisce scherzosamente lo stesso Spezi.
La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Euroconsul s.r.l., FlyArt e Miraglia.
Mario Spezi nasce a Sant’Angelo in Vado (PU) nel 1945. Ha collaborato con il quotidiano fiorentino “LA NAZIONE” fin dal 1973, passando dalla cronaca giudiziaria alla pagina culturale. Nell’aprile del 2006 è stato protagonista di un clamoroso caso collegato alle indagini sul mostro di Firenze. Attualmente scrive per il “Corriere Fiorentino”, edizione toscana del “Corriere della Sera”. Ha lavorato per il “New Yorker”, “L’Espresso”, “L’Europeo”, il giapponese “Brutus”, nonché per la RAI (Chi l’ha visto?, Notti blu) e Mediaset. Collabora con “Panorama” e “Gente”. Ma la sua attività non si ferma qui. Sono infatti innumerevoli i saggi ed i romanzi pubblicati in Italia e all’estero. In particolare il saggio “The Monster of Florence”, scritto assieme a Douglas Preston, è stato tradotto in 18 paesi, dalla Cina alla Gran Bretagna, dalla Spagna alla Russia, dal Brasile alla Germania. Di questo testo le case produttrici americane United Artists e MGM hanno acquistato i diritti per una trasposizione cinematografica.
Hanno scritto di lui:
Oltre che all’alterazione fisiognomica, Spezi è capace di legare molto bene i personaggi, specie quelli storici, a certi simboli del loro mondo peculiare, dei loro pensieri, opere e vicende. Insomma Spezi è un figuratore che lavora di mano, ma anche di testa.
Dino Pasquali – ARTERAMA
Con Mario Spezi il graffio dell’umorista rivela con l’impietoso flash del suo acume una realtà non sempre gradevole ma avvertita con pirandelliano sentimento del contrario e col doveroso distacco di chi lascia ad altri giudizi morali o politici.
Domenico Viggiano, Direttore dell’Accademia di Belle Arti
Stupisce quanto queste caricature siano prive di acredine. Tu, Mario, ignori la beffa. Appartenendo alla aristocrazia dei caricaturisti, quello che trascura i difetti fisici disdegnando di esagerarli, tu ti rivolgi esclusivamente ai caratteri: li sveli, ma non aggiungi una parola di deprecazione
Pier Francesco Listri
Conosco l’opera di Mario Spezi, gli scritti, i racconti, i romanzi (mi permetto suggerire a coloro che amano la ricerca archeologica libraria di impegnarsi per trovare una copia, rara, in italiano del romanzo “il violinista verde” miglior opera letteraria dello Spezi), conservo, nel senso di semplice depositario logistico, alcuni quadri del summenzionato artista, ne gusto le azzeccate caricature che lo rendono unico nel messaggio, in un universo che, ancorché variegato, risulta poi piatto laddove la caricatura esce dal ruolo in cui spesso si costringe di distillato della satira politica.
Fatta questa lunga inutile e incomprensibile premessa, che se non altro conferma la mia conoscenza del personaggio, vorrei suggerirvi di concentrare l’attenzione sulla principale caratteristica dello Spezi: Mario è artigiano di Libertà.
Artigiano, dicono i dizionari, è “colui che produce oggetti d'uso o di ornamento con particolare capacità tecnica e gusto artistico”.
Immaginatevi ora la Libertà come bene d’uso, il più indispensabile all’essere umano, adesso metteteci qualsiasi produzione di Mario Spezi e da essa uscirà un inno alla Libertà: sia un breve elzeviro, una caricatura, un libro sulle indagini per i delitti del Mostro di Firenze che conduce l’autore, unico in Europa dai tempi della follia del Nazi Fascismo, in galera per reato d’opinione, sia un quadro o una chiacchierata fra amici.
State pur certi che, coi suoi strumenti artigiani, la penna, il pennello, nel rispetto dell’arte, ci parlerà di Libertà.
Umberto Vannucchi
Io, francamente li ammazzerei. Io i caricaturisti li ammazzerei tutti: gente perfida.
I peggio sono quelli dall'apparenza gentile, che ti consegnano il loro piatto all'arsenico con un sorrisetto, quasi che ti avessero fatto un piacere. E tu, che si suppone debba essere una persona di spirito, lo devi anche ringraziare.
Ringraziare per cosa? Per aver rivelato a tutti il lato più oscuro nel tuo carattere? La verità è che in ogni caricaturista si nasconde lo psicologo. Solo che dall'analista ci vai per tua scelta e non ci si aspetta che si metta a raccontare a tutti come sei. Sarebbe professionalmente scorretto, perderebbe i clienti.
I peggiori sono quelli come Mario, all'apparenza gentili, che ti fanno parlare per capire come sei davvero. Mai fidarsi! Perché pazienza se uno si limita a esagerare un tratto del viso, pazienza se ti fa il naso più grosso di quello che hai, altro è rivelare quello che di grosso hai dentro e che ritieni non debba essere messo in pubblico.
Ma poi perché chiamarle caricature? Sono ritratti, purtroppo più veri di quelli che ti fa il fotografo.
Roberto Maestro
La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Euroconsul s.r.l., FlyArt e Miraglia.
Mario Spezi nasce a Sant’Angelo in Vado (PU) nel 1945. Ha collaborato con il quotidiano fiorentino “LA NAZIONE” fin dal 1973, passando dalla cronaca giudiziaria alla pagina culturale. Nell’aprile del 2006 è stato protagonista di un clamoroso caso collegato alle indagini sul mostro di Firenze. Attualmente scrive per il “Corriere Fiorentino”, edizione toscana del “Corriere della Sera”. Ha lavorato per il “New Yorker”, “L’Espresso”, “L’Europeo”, il giapponese “Brutus”, nonché per la RAI (Chi l’ha visto?, Notti blu) e Mediaset. Collabora con “Panorama” e “Gente”. Ma la sua attività non si ferma qui. Sono infatti innumerevoli i saggi ed i romanzi pubblicati in Italia e all’estero. In particolare il saggio “The Monster of Florence”, scritto assieme a Douglas Preston, è stato tradotto in 18 paesi, dalla Cina alla Gran Bretagna, dalla Spagna alla Russia, dal Brasile alla Germania. Di questo testo le case produttrici americane United Artists e MGM hanno acquistato i diritti per una trasposizione cinematografica.
Hanno scritto di lui:
Oltre che all’alterazione fisiognomica, Spezi è capace di legare molto bene i personaggi, specie quelli storici, a certi simboli del loro mondo peculiare, dei loro pensieri, opere e vicende. Insomma Spezi è un figuratore che lavora di mano, ma anche di testa.
Dino Pasquali – ARTERAMA
Con Mario Spezi il graffio dell’umorista rivela con l’impietoso flash del suo acume una realtà non sempre gradevole ma avvertita con pirandelliano sentimento del contrario e col doveroso distacco di chi lascia ad altri giudizi morali o politici.
Domenico Viggiano, Direttore dell’Accademia di Belle Arti
Stupisce quanto queste caricature siano prive di acredine. Tu, Mario, ignori la beffa. Appartenendo alla aristocrazia dei caricaturisti, quello che trascura i difetti fisici disdegnando di esagerarli, tu ti rivolgi esclusivamente ai caratteri: li sveli, ma non aggiungi una parola di deprecazione
Pier Francesco Listri
Conosco l’opera di Mario Spezi, gli scritti, i racconti, i romanzi (mi permetto suggerire a coloro che amano la ricerca archeologica libraria di impegnarsi per trovare una copia, rara, in italiano del romanzo “il violinista verde” miglior opera letteraria dello Spezi), conservo, nel senso di semplice depositario logistico, alcuni quadri del summenzionato artista, ne gusto le azzeccate caricature che lo rendono unico nel messaggio, in un universo che, ancorché variegato, risulta poi piatto laddove la caricatura esce dal ruolo in cui spesso si costringe di distillato della satira politica.
Fatta questa lunga inutile e incomprensibile premessa, che se non altro conferma la mia conoscenza del personaggio, vorrei suggerirvi di concentrare l’attenzione sulla principale caratteristica dello Spezi: Mario è artigiano di Libertà.
Artigiano, dicono i dizionari, è “colui che produce oggetti d'uso o di ornamento con particolare capacità tecnica e gusto artistico”.
Immaginatevi ora la Libertà come bene d’uso, il più indispensabile all’essere umano, adesso metteteci qualsiasi produzione di Mario Spezi e da essa uscirà un inno alla Libertà: sia un breve elzeviro, una caricatura, un libro sulle indagini per i delitti del Mostro di Firenze che conduce l’autore, unico in Europa dai tempi della follia del Nazi Fascismo, in galera per reato d’opinione, sia un quadro o una chiacchierata fra amici.
State pur certi che, coi suoi strumenti artigiani, la penna, il pennello, nel rispetto dell’arte, ci parlerà di Libertà.
Umberto Vannucchi
Io, francamente li ammazzerei. Io i caricaturisti li ammazzerei tutti: gente perfida.
I peggio sono quelli dall'apparenza gentile, che ti consegnano il loro piatto all'arsenico con un sorrisetto, quasi che ti avessero fatto un piacere. E tu, che si suppone debba essere una persona di spirito, lo devi anche ringraziare.
Ringraziare per cosa? Per aver rivelato a tutti il lato più oscuro nel tuo carattere? La verità è che in ogni caricaturista si nasconde lo psicologo. Solo che dall'analista ci vai per tua scelta e non ci si aspetta che si metta a raccontare a tutti come sei. Sarebbe professionalmente scorretto, perderebbe i clienti.
I peggiori sono quelli come Mario, all'apparenza gentili, che ti fanno parlare per capire come sei davvero. Mai fidarsi! Perché pazienza se uno si limita a esagerare un tratto del viso, pazienza se ti fa il naso più grosso di quello che hai, altro è rivelare quello che di grosso hai dentro e che ritieni non debba essere messo in pubblico.
Ma poi perché chiamarle caricature? Sono ritratti, purtroppo più veri di quelli che ti fa il fotografo.
Roberto Maestro
09
ottobre 2010
Mario Spezi – Coast to Coast
Dal 09 ottobre al 30 novembre 2010
disegno e grafica
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì: 8.30-13 e 14.30-18 (venerdì pomeriggio solo su appuntamento)
Vernissage
9 Ottobre 2010, ore 17.30
Autore