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Mario Surbone – Incisi (1968-1978) / Klaus Münch – Resine, PVC, Cupole (1987-2018)
Nonostante le diversità delle esperienze compiute da ciascuno dei due artisti ospitati,di cui saranno esposte negli ampi ambienti del Museo specifici gruppi di opere scelte, appartenenti a cicli maturati rispettivamente per Surbone negli anni Settanta e per Klaus Münch in un arco temporale che va dalla fine degli anni Ottanta fino all’attualità, ciò che, in entrambi i casi, ha risalto è la coerenza della ricerca e la qualità rigorosa degli esiti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con due diversi eventi, il Museo si prepara a concludere l'attività annuale e a disporsi con essi per l'apertura delle nuove iniziative del 2019.
Nonostante le diversità delle esperienze compiute da ciascuno dei due artisti ospitati,di cui saranno esposte negli ampi ambienti del Museo specifici gruppi di opere scelte, appartenenti a cicli maturati rispettivamente per Surbone negli anni Settanta e per Klaus Münch in un arco temporale che va dalla fine degli anni Ottanta fino all'attualità, ciò che, in entambi i casi, ha risalto è la coerenza della ricerca e la qualità rigorosa degli esiti.
Infatti, se per Mario Surbone appare centrale nella sua azione il modo di sensibilizzare le superfici, sia di cartone che di metallo, attraverso interventi incisori che producono sui supporti elevazione di quote, aperture di spazio, articolazioni plastiche determinanti immagini geometriche e ritmi modulari, per Münch gli elementi distintivi si dichiarano di differente provenienza. L'interesse alle nuove speculazioni scientifiche, alla bioingegneria, alle macro- e micro-dimensioni della materia, fino all'invisibilità, hanno indotto l'artista di origine tedesca - ma da anni residente in Italia, dove ha studiato e si è formato tra Carrara e Torino – a elaborare materiali come il Plexiglas e il PVC imprimendo su di loro colonie cellulari e microbiologiche tanto da formare organismi plastici di forte suggestione visionaria.
Le circa trenta opere di Surbone e le numerose opere plastiche fino alle 'cupole' di Münch, capaci di disseminarsi come costellazioni in tutte le dimensioni dello spazio, nonché i grandi disegni di più recente creazione, vanno a formare un percorso dialettico di diversa sensibilità e orientamento, non privo di una tensione alla sperimentazione e all'innovazione linguistica che sono state sentieri maestri in cui si sono mosse le due identità.
Per l'occasione è prevista la pubblicazione di due cataloghi distinti che raccoglieranno tutte le opere degli artisti presenti in mostra e un saggio critico di Bruno Corà, direttore del Museo.
Nonostante le diversità delle esperienze compiute da ciascuno dei due artisti ospitati,di cui saranno esposte negli ampi ambienti del Museo specifici gruppi di opere scelte, appartenenti a cicli maturati rispettivamente per Surbone negli anni Settanta e per Klaus Münch in un arco temporale che va dalla fine degli anni Ottanta fino all'attualità, ciò che, in entambi i casi, ha risalto è la coerenza della ricerca e la qualità rigorosa degli esiti.
Infatti, se per Mario Surbone appare centrale nella sua azione il modo di sensibilizzare le superfici, sia di cartone che di metallo, attraverso interventi incisori che producono sui supporti elevazione di quote, aperture di spazio, articolazioni plastiche determinanti immagini geometriche e ritmi modulari, per Münch gli elementi distintivi si dichiarano di differente provenienza. L'interesse alle nuove speculazioni scientifiche, alla bioingegneria, alle macro- e micro-dimensioni della materia, fino all'invisibilità, hanno indotto l'artista di origine tedesca - ma da anni residente in Italia, dove ha studiato e si è formato tra Carrara e Torino – a elaborare materiali come il Plexiglas e il PVC imprimendo su di loro colonie cellulari e microbiologiche tanto da formare organismi plastici di forte suggestione visionaria.
Le circa trenta opere di Surbone e le numerose opere plastiche fino alle 'cupole' di Münch, capaci di disseminarsi come costellazioni in tutte le dimensioni dello spazio, nonché i grandi disegni di più recente creazione, vanno a formare un percorso dialettico di diversa sensibilità e orientamento, non privo di una tensione alla sperimentazione e all'innovazione linguistica che sono state sentieri maestri in cui si sono mosse le due identità.
Per l'occasione è prevista la pubblicazione di due cataloghi distinti che raccoglieranno tutte le opere degli artisti presenti in mostra e un saggio critico di Bruno Corà, direttore del Museo.
14
dicembre 2018
Mario Surbone – Incisi (1968-1978) / Klaus Münch – Resine, PVC, Cupole (1987-2018)
Dal 14 dicembre 2018 al 30 aprile 2019
arte contemporanea
Location
CAMUSAC – CASSINO MUSEO ARTE CONTEMPORANEA
Cassino, Via Casilina Nord, 1, (Frosinone)
Cassino, Via Casilina Nord, 1, (Frosinone)
Vernissage
14 Dicembre 2018, ore 17
Autore
Curatore