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Mario Volpi – L’uomo smarrito
Continua il “Viaggio all’interno della rappresentazione” 10 mostre a cura di Carmen Lorenzetti
Comunicato stampa
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Qual è la materia di cui sono fatti i sogni? Le immagini, ancora e
sempre, in Occidente, svela Mario Volpi. Tratte dal repertorio del
momento aureo del cinema americano degli anni quaranta, fucina di miti
del XX secolo. Così l’artista mette in scena dei piccoli teatri,
metafora dei nostri spazi mentali, in cui enormi, vertiginosi primi
piani, rubati da inquietanti e sensuali pellicole in bianco e nero,
costituiscono i fondali principali di architetture stranianti,
popolate da lillipuziane figurine. Lo spettatore acquista la
consistenza virtuale di ciò che sta guardando, diventando quasi la
marionetta dell’apparato, mentre i visi degli attori, immortalati in un
attimo eterno, sono gli unici a recare la traccia del movimento e
dell’espressione di una persona vera. In platea possono esserci prati,
memori di una scampagnata o dell’iconografia classica del paesaggio per
millenni, porte, segnali di passaggio tra il dentro ed il fuori della
rappresentazione, come della vita, ma i personaggi veri, i modelli di
riferimento, il tessuto della consistente realtà dell’immaginazione,
dello stupore e dell’incanto stanno altrove, in quegli schermi
bidimensionali, che, seppure innegabilmente finti e apparentemente
attraversabili, costituiscono un limite invalicabile, almeno nel gioco
in cui siamo fatalmente immersi.
sempre, in Occidente, svela Mario Volpi. Tratte dal repertorio del
momento aureo del cinema americano degli anni quaranta, fucina di miti
del XX secolo. Così l’artista mette in scena dei piccoli teatri,
metafora dei nostri spazi mentali, in cui enormi, vertiginosi primi
piani, rubati da inquietanti e sensuali pellicole in bianco e nero,
costituiscono i fondali principali di architetture stranianti,
popolate da lillipuziane figurine. Lo spettatore acquista la
consistenza virtuale di ciò che sta guardando, diventando quasi la
marionetta dell’apparato, mentre i visi degli attori, immortalati in un
attimo eterno, sono gli unici a recare la traccia del movimento e
dell’espressione di una persona vera. In platea possono esserci prati,
memori di una scampagnata o dell’iconografia classica del paesaggio per
millenni, porte, segnali di passaggio tra il dentro ed il fuori della
rappresentazione, come della vita, ma i personaggi veri, i modelli di
riferimento, il tessuto della consistente realtà dell’immaginazione,
dello stupore e dell’incanto stanno altrove, in quegli schermi
bidimensionali, che, seppure innegabilmente finti e apparentemente
attraversabili, costituiscono un limite invalicabile, almeno nel gioco
in cui siamo fatalmente immersi.
07
marzo 2006
Mario Volpi – L’uomo smarrito
Dal 07 al 20 marzo 2006
arte contemporanea
Location
ZANARINI
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Bologna, Piazza Galvani, 1, (Bologna)
Orario di apertura
8-20
Vernissage
7 Marzo 2006, ore 19
Autore
Curatore