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Marion Baruch / Alessandro Teoldi
La mostra mette in dialogo per la prima due artisti: la radicale figura di Marion Baruch (Romania, 1929) attiva sin dalla fine degli anni ’60 tra Italia e Francia, e l’emergente Alessandro Teoldi (Italia, 1987), residente da anni negli Stati Uniti e oggi alla sua prima personale in Italia.
Comunicato stampa
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Viasaterna presenta un nuovo progetto espositivo che mette in dialogo per la prima volta il lavoro di due artisti: la radicale figura di Marion Baruch (Romania, 1929) attiva sin dalla fine degli anni ’60 tra Italia e Francia, e il giovane artista emergente Alessandro Teoldi (Italia, 1987), residente da anni negli Stati Uniti e oggi alla sua prima personale in Italia.
Con l’intento di dar vita ad un racconto corale fatto di assonanze e dissonanze, di sorprese e inaspettate rivelazioni, gli artisti sono stati invitati a farsi protagonisti di un dialogo a più voci, intuitivo e al tempo stesso complesso quanto la trama dei tessuti che entrambi utilizzano, sottraendoli all’uso e al consumo cui sarebbero destinati.
In un gioco di iperboli e di libere associazioni capaci di condensare - o viceversa espandere – gli spazi della galleria, la mostra raccoglie una selezione di opere realizzate negli ultimi due anni e per la maggior parte inedite, che si offrono come delle vere e proprie finestre-per-vedere, aperture attraverso cui guardare il mondo con occhi sempre nuovi. Il risultato è un racconto visivo ed emotivo che procede a ritmo sincopato tra piccole pause ed improvvise accelerazioni, e prova a ricercare l’armonia nel contrasto.
Nonostante il lavoro di entrambi gli artisti sia accomunato da una profonda essenzialità espressiva fatta di gesti semplici quanto risolutivi e da una particolare sensibilità per la forma, i cromatismi, la tattilità e i volumi, il loro approccio alla materia è molto diverso.
Marion Baruch decide di affidarsi alla casualità e recupera in maniera quasi rituale i ritagli di tessuto scartati dagli atelier di moda per restituir loro una rinnovata dignità, Alessandro Teoldi metodicamente cerca, acquista e colleziona le coperte prodotte e distribuite dalle grandi compagnie aeree di linea, ricettacolo di una serie di significati legati all’appartenenza, al distacco e all’identità. Laddove la prima per principio non altera mai il proprio materiale originario ma, lavorando sull’alternanza tra pieni e vuoti, lascia che una nuova forma sia libera di affiorare ed espandersi nello spazio, il secondo invece taglia, cuce e sovrappone diversi strati di tessuto sino a rivelare una serie di volti, mani e corpi, all’interno di scene dai contorni definiti. Mentre Baruch approfitta dell’atto creativo per rinsaldare il legame tra parola e immagine associando a ciascuna opera un titolo che risulterà essere poi sostanziale per la sua lettura, Teoldi ricorre ad un generico “Untitled” seguito dal nome della compagnia aerea da cui provengono le coperte utilizzate, oggettivando la specificità del tessuto e al tempo stesso trasformando i singoli soggetti in figure prive di identità.
Visionarie, astratte o figurative che siano, tanto le opere di Baruch quanto quelle di Teoldi hanno il potere di fondere e confondere i confini che normalmente separano realtà, memoria ed immaginario, presentandosi come intime narrazioni dal sapore universale che chiedono ai propri spettatori di farsi a loro volta partecipi delle storie che raccontano. Ambigue e al tempo stesso seducenti, mantengono una forza di inquietudine e di mistero, così come misteriosi e inquieti sono i personaggi che le abitano. Presenze vive e pulsanti, sempre sul punto di animarsi
Con l’intento di dar vita ad un racconto corale fatto di assonanze e dissonanze, di sorprese e inaspettate rivelazioni, gli artisti sono stati invitati a farsi protagonisti di un dialogo a più voci, intuitivo e al tempo stesso complesso quanto la trama dei tessuti che entrambi utilizzano, sottraendoli all’uso e al consumo cui sarebbero destinati.
In un gioco di iperboli e di libere associazioni capaci di condensare - o viceversa espandere – gli spazi della galleria, la mostra raccoglie una selezione di opere realizzate negli ultimi due anni e per la maggior parte inedite, che si offrono come delle vere e proprie finestre-per-vedere, aperture attraverso cui guardare il mondo con occhi sempre nuovi. Il risultato è un racconto visivo ed emotivo che procede a ritmo sincopato tra piccole pause ed improvvise accelerazioni, e prova a ricercare l’armonia nel contrasto.
Nonostante il lavoro di entrambi gli artisti sia accomunato da una profonda essenzialità espressiva fatta di gesti semplici quanto risolutivi e da una particolare sensibilità per la forma, i cromatismi, la tattilità e i volumi, il loro approccio alla materia è molto diverso.
Marion Baruch decide di affidarsi alla casualità e recupera in maniera quasi rituale i ritagli di tessuto scartati dagli atelier di moda per restituir loro una rinnovata dignità, Alessandro Teoldi metodicamente cerca, acquista e colleziona le coperte prodotte e distribuite dalle grandi compagnie aeree di linea, ricettacolo di una serie di significati legati all’appartenenza, al distacco e all’identità. Laddove la prima per principio non altera mai il proprio materiale originario ma, lavorando sull’alternanza tra pieni e vuoti, lascia che una nuova forma sia libera di affiorare ed espandersi nello spazio, il secondo invece taglia, cuce e sovrappone diversi strati di tessuto sino a rivelare una serie di volti, mani e corpi, all’interno di scene dai contorni definiti. Mentre Baruch approfitta dell’atto creativo per rinsaldare il legame tra parola e immagine associando a ciascuna opera un titolo che risulterà essere poi sostanziale per la sua lettura, Teoldi ricorre ad un generico “Untitled” seguito dal nome della compagnia aerea da cui provengono le coperte utilizzate, oggettivando la specificità del tessuto e al tempo stesso trasformando i singoli soggetti in figure prive di identità.
Visionarie, astratte o figurative che siano, tanto le opere di Baruch quanto quelle di Teoldi hanno il potere di fondere e confondere i confini che normalmente separano realtà, memoria ed immaginario, presentandosi come intime narrazioni dal sapore universale che chiedono ai propri spettatori di farsi a loro volta partecipi delle storie che raccontano. Ambigue e al tempo stesso seducenti, mantengono una forza di inquietudine e di mistero, così come misteriosi e inquieti sono i personaggi che le abitano. Presenze vive e pulsanti, sempre sul punto di animarsi
10
aprile 2018
Marion Baruch / Alessandro Teoldi
Dal 10 aprile al 25 maggio 2018
arte contemporanea
Location
VIASATERNA
Milano, Via Giacomo Leopardi, 32, (Milano)
Milano, Via Giacomo Leopardi, 32, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 19
Vernissage
10 Aprile 2018, dalle 18 alle 21
Autore