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Mark Handforth – Smoke
Villa Croce presenta SMOKE di Mark Handforth, una mostra che riunisce, opere già esistenti e nuovi lavori, creati in risposta agli ambienti del Museo
Comunicato stampa
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Villa Croce presenta SMOKE di Mark Handforth, una mostra che riunisce, opere già esistenti e nuovi lavori, creati in risposta agli ambienti del Museo. L'artista americano si è distinto a livello internazionale per la creazione di sculture pubbliche di grandi dimensioni che nascono dal confronto con le proporzioni stranianti delle metropoli americane e con gli elementi minori del paesaggio urbano quali segnali stradali, panchine, e impianti d’illuminazione pubblica. Il titolo della mostra nasce proprio dalla fascinazione dell'artista per la resa grafica della parola “smoke” (fumo) nella segnaletica stradale americana. Per Mark Handforth, SMOKE è insieme parola, segno e indicazione di una condizione ambientale offuscata che determina la dissoluzione della forma e il movimento dei contorni.
Alterando i materiali e i rapporti di scala di oggetti ordinari e consueti, l'artista sviluppa una ricerca scultorea che è insieme seria e ironica, ludica e formale, monumentale e melanconica. L'intervento dell'artista sui segni e i simboli del quotidiano, genera un repertorio di oggetti dilatati, spesso dotati di una fisicità irruente e di una impetuosa carica vitale, dai quali fluiscono libere associazioni mentali e una molteplicità di interpretazioni poetiche e irreverenti della realtà.
Attraversato da continue allusioni all'estetica Pop e Minimal, il lavoro di Handforth declina il rigore di forme plastiche astratte all'interno di una dimensione figurativa immediata e riconoscibile nella quale convivono oggetti prosaici e icone universali. L'ingrandimento delle proporzioni e l’accentuata distorsione degli oggetti quotidiani trasformano radicalmente il rapporto fra lo spettatore e l'opera, mentre lo spazio in cui le sculture sono collocate viene travolto dalla loro una potente energia plastica.
Per la mostra a Villa Croce, l'artista reinterpreta l'architettura e gli spazi dell'edificio neoclassico creando una surreale successione di lampioni contorti, mandala fluorescenti fatti di neon, enormi ‘grucce’ deformate e grandi stelle ammaccate che scandiscono un percorso narrativo caratterizzato dalla tensione dinamica tra forme organiche e geometriche, fra concetti d’immanenza e di cambiamento, di naturale e di artificiale, di astrazione e rappresentazione simbolica. La grande scultura, posizionata all'esterno fronte mare, riconfigura il rapporto fra il museo, l'orizzonte mediterraneo, e il porto sottostante. Creata appositamente per la mostra, Flagpole è un'enorme bandiera dall'asta deforme che, a dispetto delle dimensioni imponenti, trasmette un'idea di precarietà, suggerendo l'assurdità di ogni pretesa territoriale, l'impossibilità della conquista oppure, forse, un'ultima richiesta di aiuto. Se per Mark Handforth: “l'arte è una forma di danza, il punto non è starsene fermi”, SMOKE compone una coreografia di forme nello spazio capace di mettere in discussione l'universo simbolico e le coordinate percettive dello spettatore trasformandolo in personaggio che, come in Alice nel Paese delle Meraviglie, diventa gigante o minuscolo, trovandosi sospesi sopra a pavimenti luminosi o a fianco di stelle cadute dal soffitto.
Mark Handforth (Hong Kong, 1969) vive e lavora a Miami, USA. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa. Tra queste si ricordano le personali: The Excentric Circle, The Modern Institute, Glasgow (2015); Two Old Bananas, CASS Sculpture Foundation, Goodwood, (2015); Sidewalk Island, Governors Island, New York (2014); Black Bird (public installation), Zürich (2013); Rolling Stop, Museum of Contemporary Art, North Miami, Miami, e MCA Chicago Plaza Project, Museum of Contemporary Art, Chicago (2011), Concentrations 51: Mark Handforth, Dallas Museum of Art, Dallas, TX (2007); Stroom, Kunsthaus Zürich, Zurigo (2005), Hammer Projects:Mark Handforth, UCLA Hammer Museum (2002). Tra le collettive ricordiamo: Retour du monde, una commissione per il trasporto pubblico, Musée d’art moderne et contemporain, Ginevra (2013), Luminale Midwest: Sunlight on Cold Water, Kunsthalle Detroit, Detroit (2012) e Hors les Murs, FIAC Jardin des Tuileries, Paris (2012), Mapping the Studio: Artists from the François Pinault Collection, Palazzo Grassi/Punta della Dogana, Venezia (2009), Château de Tokyo/Tokyo, Redux, Ile de Vassivière (2008), The Uncertainty of Objects and Ideas, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC, (2006), 5 Milliards d’Années, Palais de Tokyo, Parigi (2006), Whitney Biennial (2004), Terminal 5, JFK Airport, New York (2004).
SMOKE: una nuova pubblicazione con immagini della mostra scattate a Genova verrà pubblicata a luglio 2016 da Silvana Editoriale con testi di Ilaria Bonacossa, Mary Cerutti e Veronica Gonzalez Pena. La mostra e il catalogo sono stati prodotti con il supporto di Galleria Franco Noero, Torino; The Modern Institute, Glasgow; Galerie Eva Pressenhuber, Zurich; Gavin Brown’s enterprise, New York e Kayne Griffin Corcoran, Santa Monica.
Alterando i materiali e i rapporti di scala di oggetti ordinari e consueti, l'artista sviluppa una ricerca scultorea che è insieme seria e ironica, ludica e formale, monumentale e melanconica. L'intervento dell'artista sui segni e i simboli del quotidiano, genera un repertorio di oggetti dilatati, spesso dotati di una fisicità irruente e di una impetuosa carica vitale, dai quali fluiscono libere associazioni mentali e una molteplicità di interpretazioni poetiche e irreverenti della realtà.
Attraversato da continue allusioni all'estetica Pop e Minimal, il lavoro di Handforth declina il rigore di forme plastiche astratte all'interno di una dimensione figurativa immediata e riconoscibile nella quale convivono oggetti prosaici e icone universali. L'ingrandimento delle proporzioni e l’accentuata distorsione degli oggetti quotidiani trasformano radicalmente il rapporto fra lo spettatore e l'opera, mentre lo spazio in cui le sculture sono collocate viene travolto dalla loro una potente energia plastica.
Per la mostra a Villa Croce, l'artista reinterpreta l'architettura e gli spazi dell'edificio neoclassico creando una surreale successione di lampioni contorti, mandala fluorescenti fatti di neon, enormi ‘grucce’ deformate e grandi stelle ammaccate che scandiscono un percorso narrativo caratterizzato dalla tensione dinamica tra forme organiche e geometriche, fra concetti d’immanenza e di cambiamento, di naturale e di artificiale, di astrazione e rappresentazione simbolica. La grande scultura, posizionata all'esterno fronte mare, riconfigura il rapporto fra il museo, l'orizzonte mediterraneo, e il porto sottostante. Creata appositamente per la mostra, Flagpole è un'enorme bandiera dall'asta deforme che, a dispetto delle dimensioni imponenti, trasmette un'idea di precarietà, suggerendo l'assurdità di ogni pretesa territoriale, l'impossibilità della conquista oppure, forse, un'ultima richiesta di aiuto. Se per Mark Handforth: “l'arte è una forma di danza, il punto non è starsene fermi”, SMOKE compone una coreografia di forme nello spazio capace di mettere in discussione l'universo simbolico e le coordinate percettive dello spettatore trasformandolo in personaggio che, come in Alice nel Paese delle Meraviglie, diventa gigante o minuscolo, trovandosi sospesi sopra a pavimenti luminosi o a fianco di stelle cadute dal soffitto.
Mark Handforth (Hong Kong, 1969) vive e lavora a Miami, USA. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa. Tra queste si ricordano le personali: The Excentric Circle, The Modern Institute, Glasgow (2015); Two Old Bananas, CASS Sculpture Foundation, Goodwood, (2015); Sidewalk Island, Governors Island, New York (2014); Black Bird (public installation), Zürich (2013); Rolling Stop, Museum of Contemporary Art, North Miami, Miami, e MCA Chicago Plaza Project, Museum of Contemporary Art, Chicago (2011), Concentrations 51: Mark Handforth, Dallas Museum of Art, Dallas, TX (2007); Stroom, Kunsthaus Zürich, Zurigo (2005), Hammer Projects:Mark Handforth, UCLA Hammer Museum (2002). Tra le collettive ricordiamo: Retour du monde, una commissione per il trasporto pubblico, Musée d’art moderne et contemporain, Ginevra (2013), Luminale Midwest: Sunlight on Cold Water, Kunsthalle Detroit, Detroit (2012) e Hors les Murs, FIAC Jardin des Tuileries, Paris (2012), Mapping the Studio: Artists from the François Pinault Collection, Palazzo Grassi/Punta della Dogana, Venezia (2009), Château de Tokyo/Tokyo, Redux, Ile de Vassivière (2008), The Uncertainty of Objects and Ideas, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC, (2006), 5 Milliards d’Années, Palais de Tokyo, Parigi (2006), Whitney Biennial (2004), Terminal 5, JFK Airport, New York (2004).
SMOKE: una nuova pubblicazione con immagini della mostra scattate a Genova verrà pubblicata a luglio 2016 da Silvana Editoriale con testi di Ilaria Bonacossa, Mary Cerutti e Veronica Gonzalez Pena. La mostra e il catalogo sono stati prodotti con il supporto di Galleria Franco Noero, Torino; The Modern Institute, Glasgow; Galerie Eva Pressenhuber, Zurich; Gavin Brown’s enterprise, New York e Kayne Griffin Corcoran, Santa Monica.
22
giugno 2016
Mark Handforth – Smoke
Dal 22 giugno al 05 settembre 2016
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Orario di apertura
martedì-domenica 11.00-19.00
lunedì chiuso
Vernissage
22 Giugno 2016, h 18.30
Autore
Curatore