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Markus Buhlmann – Tracce della mia vita
L’artista racconta il suo percorso di vita in questa mostra antologica e biografica che, già dal nome, configura il suo contenuto: ripercorre infatti i momenti più significativi che ha vissuto attraverso le opere, ciascuna a rappresentarne una ‘traccia’ indelebile impressa sulla tela
Comunicato stampa
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Le opere di Markus Buhlmann, riunite in questa mostra antologica, creano ammirazione per la loro forza espressiva che viene da lontano.
Buhlmann è detto Marco delle Colline perché proprio esse fanno parte del suo vissuto.
Lasciate le colline dolci di un paesino al centro della Svizzera, è arrivato quarantacinque anni fa alle dolci colline della Maremma e in questa mostra autobiografica ripercorre i momenti che hanno segnato la sua esistenza, rintracciabile nelle intense opere che caratterizzano ogni periodo.
Ha esercitato come architetto, ha sviluppato esperienze importanti in Svizzera, Austria e Italia, coltivando nello stesso tempo la sua vena creativa come artista. Ed è così che, a mano a mano, attraverso le opere agli occhi del visitatore si dispiega la sua intera vita.
Nella composizione delle mostra leggiamo prima di tutto le tracce profonde della Natura, dove il richiamo all'infanzia è intenso: di quando, bambino, nel bosco poteva parlare con gli alberi, cantare con gli uccelli e in un angolo segreto raccontare una favola alle sorelle; una favola che chiama 'Bachbomele', proprio come quel fiore palustre che sboccia sulla tela...
Più tardi inizia l'esplosione di colori, forme, luce, proporzioni e movimenti che seguono immediatamente quella sensazione interna che deve trovare subito il modo di esprimersi.
Continue tracce della sua vita si ritrovano nei suoi lavori e "prima che gli scoppi la testa", con i colori trasferisce pensieri, emozioni, sentimenti sulla tela: attraverso l'atto creativo esprime la sua esperienza, dove risuona sempre la Natura e torna la gioia infantile.
Nell'ultimo periodo Buhlmann si concentra sul corpo umano, che descrive con segni informali, spesso in rilievo. Gli anni portano con sé, oltre al pensiero di quello che è stato, anche il senso del disfacimento dell'esistenza, della perdita della propria integrità... e allora ecco le tracce del sangue, del dolore, della gioia nel momento della guarigione!
Un elemento importante della sua arte riguarda la tecnica, che Buhlmann ha sempre curato nei particolari e che nel tempo si è evoluta attraverso nuove sperimentazioni.
Sono sperimentazioni di quadri realizzati prima con polveri su carta, successivamente su tessuto di cotone trattato con gesso e titanio, con questo conferendo un aspetto più materico alle opere. Interessante anche l'uso della spatola, dei disegni a matita, dei rilievi: tutti interventi che rendono più vissuta l'espressività del quadro, affascinando lo sguardo nella ricerca del particolare e della segreta dimensione onirica.
Luce e colore, materia e segno, + basculaggio e polveri, carta e tela esercitano la loro potenza estetica e espressiva nelle opere scelte dall'autore, che Galleria Spaziografico ha ora il piacere di esporre.
La mostra rimane aperta fino al 28 giugno 2024.
Buhlmann è detto Marco delle Colline perché proprio esse fanno parte del suo vissuto.
Lasciate le colline dolci di un paesino al centro della Svizzera, è arrivato quarantacinque anni fa alle dolci colline della Maremma e in questa mostra autobiografica ripercorre i momenti che hanno segnato la sua esistenza, rintracciabile nelle intense opere che caratterizzano ogni periodo.
Ha esercitato come architetto, ha sviluppato esperienze importanti in Svizzera, Austria e Italia, coltivando nello stesso tempo la sua vena creativa come artista. Ed è così che, a mano a mano, attraverso le opere agli occhi del visitatore si dispiega la sua intera vita.
Nella composizione delle mostra leggiamo prima di tutto le tracce profonde della Natura, dove il richiamo all'infanzia è intenso: di quando, bambino, nel bosco poteva parlare con gli alberi, cantare con gli uccelli e in un angolo segreto raccontare una favola alle sorelle; una favola che chiama 'Bachbomele', proprio come quel fiore palustre che sboccia sulla tela...
Più tardi inizia l'esplosione di colori, forme, luce, proporzioni e movimenti che seguono immediatamente quella sensazione interna che deve trovare subito il modo di esprimersi.
Continue tracce della sua vita si ritrovano nei suoi lavori e "prima che gli scoppi la testa", con i colori trasferisce pensieri, emozioni, sentimenti sulla tela: attraverso l'atto creativo esprime la sua esperienza, dove risuona sempre la Natura e torna la gioia infantile.
Nell'ultimo periodo Buhlmann si concentra sul corpo umano, che descrive con segni informali, spesso in rilievo. Gli anni portano con sé, oltre al pensiero di quello che è stato, anche il senso del disfacimento dell'esistenza, della perdita della propria integrità... e allora ecco le tracce del sangue, del dolore, della gioia nel momento della guarigione!
Un elemento importante della sua arte riguarda la tecnica, che Buhlmann ha sempre curato nei particolari e che nel tempo si è evoluta attraverso nuove sperimentazioni.
Sono sperimentazioni di quadri realizzati prima con polveri su carta, successivamente su tessuto di cotone trattato con gesso e titanio, con questo conferendo un aspetto più materico alle opere. Interessante anche l'uso della spatola, dei disegni a matita, dei rilievi: tutti interventi che rendono più vissuta l'espressività del quadro, affascinando lo sguardo nella ricerca del particolare e della segreta dimensione onirica.
Luce e colore, materia e segno, + basculaggio e polveri, carta e tela esercitano la loro potenza estetica e espressiva nelle opere scelte dall'autore, che Galleria Spaziografico ha ora il piacere di esporre.
La mostra rimane aperta fino al 28 giugno 2024.
08
giugno 2024
Markus Buhlmann – Tracce della mia vita
Dall'otto al 28 giugno 2024
arte contemporanea
Location
Galleria Spaziografico
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (GR)
Massa Marittima, Vicolo Ciambellano, 7, (GR)
Orario di apertura
Tutti i giorni ore 16.30 - 19.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
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