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Marlene Dumas e Marijke van Warmerdam – Con vista al celestiale
In occasione di questo nuovo dialogo a Montevergini, le artiste hanno lavorato insieme per concepire il progetto di una mostra specifica, che nascesse da Siracusa e per Siracusa
Comunicato stampa
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Le artiste
Marlene Dumas – Nata nel 1953 a Città del Capo (Sud Africa), attualmente vive e lavora ad Amsterdam. Sin dall’inizio degli anni Ottanta ha occupato una posizione unica nel panorama della pittura figurativa, concentrandosi sulle modalità con cui il corpo umano si traduce in immagine. Dumas non utilizza modelle, ma trae le sue immagini da mezzi di cultura popolare, dai mass media o dalla storia dell’arte. I suoi quadri colpiscono per il loro stretto realismo – ma all’interno della loro energia provocatoria pongono domande sul gender, l’identità, il potere, che è potere dell’uomo sull’uomo ma anche il potere delle immagini nella nostra società. Innumerevoli le mostre personali nei musei di tutto il mondo tra le quali ricordiamo la Tate Gallery di Londra, il Castello di Rivoli di Torino, il Centre Pompidou di Parigi, Stedelijk Museum di Amsterdam, The Art Institute di Chicago; tra le rassegne internazionali Documenta VII e Documenta IX di Kassel; Biennale di San Paolo, Biennale di Venezia. Le più importanti riviste internazionali (Flash Art, Tema Celeste, Art Forum) le hanno dedicato numerose copertine e le più prestigiose case editrici internazionali (Phaidon, Hatje Kantz, Leo Koenig) si sono occupati del suo lavoro in alcuni volumi monografici.
Marijke van Warmerdam – Nata nel 1959 a Nieuwer Amstel, (Olanda). Vive e lavora ad Amsterdam. L’artista olandese utilizza il video, la fotografia, la scultura, l’installazione muovendosi da un mezzo all’altro con estrema disinvoltura. Attiva sin dall’inizio degli anni Novanta, ha attirato molta attenzione alla Biennale di Venezia del 1995. Il lavoro di van Warmerdam induce lo spettatore a confrontarsi con brevi accadimenti particolari, o sottili cambiamenti di situazione. Azioni semplici della vita quotidiana, isolate e ripetute in loop, nei suoi video si trasformano in immagini ricche di intensità, che assumono “una qualità scultorea e una bellezza onirica”. Spesso si tratta di situazioni ricche di ironia, al limite di un assurdo che emerge sempre dal realismo insito nelle immagini stesse, piuttosto che non per una volontà esplicita dell’artista.
Ha esposto in importanti gallerie e musei, e partecipato a grandi rassegne internazionali quali la Biennale di Venezia, Documenta IX. Attualmente è in corso una mostra itinerante presso i Musei di Gent (Belgio), Hannover (Germania), Oslo (Norvegia).
La mostra
L’incontro artistico tra Marlene Dumas e Marijke van Warmerdam è avvenuto per la prima volta nel 1995, nel Padiglione Olandese della Biennale di Venezia.
In occasione di questo nuovo dialogo a Montevergini, le artiste hanno lavorato insieme per concepire il progetto di una mostra specifica, che nascesse da Siracusa e per Siracusa.
Lo sguardo di van Warmerdam e Dumas si è incrociato soprattutto all’interno dell’ex convento di Montevergini, già abitato da monache di clausura, e oggi sede della Galleria Civica. Un elemento centrale del progetto è senza dubbio rappresentato da Santa Lucia, protettrice della vista e Santa Patrona di Siracusa, uccisa con un coltello alla gola dopo essere stata inutilmente accecata. S. Lucia rappresenta il cuore stesso della storia della città e allo stesso tempo la sua vita diviene una metafora ricchissima, all’interno di una riflessione sulla verità delle immagini, sull’ambiguità della visione, sull’idea stessa di fede. Scrive Marlene Dumas: “Ora che sappiamo che le immagini possono significare qualunque cosa, da parte di chiunque, non ci fidiamo di nessuno, tantomeno di noi stessi”.
Come suggerisce il titolo della mostra, il filo tematico e concettuale, che lega tra loro i lavori presentati dalle due artiste a Siracusa, è allora da rintracciare nel punto di vista di chi, in una situazione di clausura, attraverso la fede, riesce a vedere e a conoscere la verità, o un’immagine “vera” del mondo, senza la mediazione sviante, se non addirittura falsificante delle immagini.
Ma per Dumas e van Warmerdam la salvezza non è certa. Questo sentimento è assunto, anche con un tratto di ironia, come una tensione che non riesce mai a concretizzarsi in modo compiuto. Le loro immagini si incontrano proprio sul terreno del dubbio e dell’ambiguità, dell’aspirazione a un’ideale forse irraggiungibile, sul terreno di una fiducia nella realtà che alla fine supera ogni cosa.
Le opere
Marijke van Warmerdam presenta una selezione di lavori 2 video proiezioni “Passage” del 1992 e “Met losse handen” del 2004, 4 sculture e 3 fotografie.
Marlene Dumas presenta 12 tele di varie dimensioni e 1 disegno, molti dei quali realizzati appositamente per la mostra.
Marlene Dumas – Nata nel 1953 a Città del Capo (Sud Africa), attualmente vive e lavora ad Amsterdam. Sin dall’inizio degli anni Ottanta ha occupato una posizione unica nel panorama della pittura figurativa, concentrandosi sulle modalità con cui il corpo umano si traduce in immagine. Dumas non utilizza modelle, ma trae le sue immagini da mezzi di cultura popolare, dai mass media o dalla storia dell’arte. I suoi quadri colpiscono per il loro stretto realismo – ma all’interno della loro energia provocatoria pongono domande sul gender, l’identità, il potere, che è potere dell’uomo sull’uomo ma anche il potere delle immagini nella nostra società. Innumerevoli le mostre personali nei musei di tutto il mondo tra le quali ricordiamo la Tate Gallery di Londra, il Castello di Rivoli di Torino, il Centre Pompidou di Parigi, Stedelijk Museum di Amsterdam, The Art Institute di Chicago; tra le rassegne internazionali Documenta VII e Documenta IX di Kassel; Biennale di San Paolo, Biennale di Venezia. Le più importanti riviste internazionali (Flash Art, Tema Celeste, Art Forum) le hanno dedicato numerose copertine e le più prestigiose case editrici internazionali (Phaidon, Hatje Kantz, Leo Koenig) si sono occupati del suo lavoro in alcuni volumi monografici.
Marijke van Warmerdam – Nata nel 1959 a Nieuwer Amstel, (Olanda). Vive e lavora ad Amsterdam. L’artista olandese utilizza il video, la fotografia, la scultura, l’installazione muovendosi da un mezzo all’altro con estrema disinvoltura. Attiva sin dall’inizio degli anni Novanta, ha attirato molta attenzione alla Biennale di Venezia del 1995. Il lavoro di van Warmerdam induce lo spettatore a confrontarsi con brevi accadimenti particolari, o sottili cambiamenti di situazione. Azioni semplici della vita quotidiana, isolate e ripetute in loop, nei suoi video si trasformano in immagini ricche di intensità, che assumono “una qualità scultorea e una bellezza onirica”. Spesso si tratta di situazioni ricche di ironia, al limite di un assurdo che emerge sempre dal realismo insito nelle immagini stesse, piuttosto che non per una volontà esplicita dell’artista.
Ha esposto in importanti gallerie e musei, e partecipato a grandi rassegne internazionali quali la Biennale di Venezia, Documenta IX. Attualmente è in corso una mostra itinerante presso i Musei di Gent (Belgio), Hannover (Germania), Oslo (Norvegia).
La mostra
L’incontro artistico tra Marlene Dumas e Marijke van Warmerdam è avvenuto per la prima volta nel 1995, nel Padiglione Olandese della Biennale di Venezia.
In occasione di questo nuovo dialogo a Montevergini, le artiste hanno lavorato insieme per concepire il progetto di una mostra specifica, che nascesse da Siracusa e per Siracusa.
Lo sguardo di van Warmerdam e Dumas si è incrociato soprattutto all’interno dell’ex convento di Montevergini, già abitato da monache di clausura, e oggi sede della Galleria Civica. Un elemento centrale del progetto è senza dubbio rappresentato da Santa Lucia, protettrice della vista e Santa Patrona di Siracusa, uccisa con un coltello alla gola dopo essere stata inutilmente accecata. S. Lucia rappresenta il cuore stesso della storia della città e allo stesso tempo la sua vita diviene una metafora ricchissima, all’interno di una riflessione sulla verità delle immagini, sull’ambiguità della visione, sull’idea stessa di fede. Scrive Marlene Dumas: “Ora che sappiamo che le immagini possono significare qualunque cosa, da parte di chiunque, non ci fidiamo di nessuno, tantomeno di noi stessi”.
Come suggerisce il titolo della mostra, il filo tematico e concettuale, che lega tra loro i lavori presentati dalle due artiste a Siracusa, è allora da rintracciare nel punto di vista di chi, in una situazione di clausura, attraverso la fede, riesce a vedere e a conoscere la verità, o un’immagine “vera” del mondo, senza la mediazione sviante, se non addirittura falsificante delle immagini.
Ma per Dumas e van Warmerdam la salvezza non è certa. Questo sentimento è assunto, anche con un tratto di ironia, come una tensione che non riesce mai a concretizzarsi in modo compiuto. Le loro immagini si incontrano proprio sul terreno del dubbio e dell’ambiguità, dell’aspirazione a un’ideale forse irraggiungibile, sul terreno di una fiducia nella realtà che alla fine supera ogni cosa.
Le opere
Marijke van Warmerdam presenta una selezione di lavori 2 video proiezioni “Passage” del 1992 e “Met losse handen” del 2004, 4 sculture e 3 fotografie.
Marlene Dumas presenta 12 tele di varie dimensioni e 1 disegno, molti dei quali realizzati appositamente per la mostra.
05
giugno 2004
Marlene Dumas e Marijke van Warmerdam – Con vista al celestiale
Dal 05 giugno al 15 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA MONTEVERGINI
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Siracusa, Via Santa Lucia Alla Badia, 1, (Siracusa)
Vernissage
5 Giugno 2004, ore 19
Autore
Curatore