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Marmo, bronzo e argento per Alessandro VII. Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena
L’intento della mostra è quello di far conoscere a un pubblico più vasto una serie di oggetti di oreficeria dell’età di papa Alessandro VII (1655-1667), il senese Fabio Chigi, che appartengono per lo più al Museo dell’Opera di Siena, o che sono conservati nella sacrestia della Cattedrale, restando di solito di difficile accesso e visibilità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 12 aprile 2019, alle ore 11, nei locali della cosiddetta Cripta del Complesso Monumentale del
Duomo di Siena sarà inaugurata la mostra Marmo, bronzo e argento per Alessandro VII.
Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena. L’intento della
mostra è quello di far conoscere a un pubblico più vasto una serie di oggetti di oreficeria dell’età di
papa Alessandro VII (1655-1667), il senese Fabio Chigi, che appartengono per lo più al Museo
dell’Opera di Siena, o che sono conservati nella sacrestia della Cattedrale, restando di solito di
difficile accesso e visibilità. Uno dei meriti dell’iniziativa, è quello di aver provveduto al restauro e
alla pulitura di ognuno di questi preziosi manufatti, che possono essere così meglio studiati e
esaminati in questa occasione.
Tra le più significative opere esposte, vanno ricordati innanzi tutto i sei reliquiari di forma
monumentale con busti di santi in argento, che il papa donò nel 1663 alla sacrestia della Cappella
Chigi o della Madonna, di cui lo stesso pontefice aveva patrocinato la costruzione negli anni
immediatamente precedenti, con il noto intervento di Gian Lorenzo Bernini relativo alle statue in
marmo. Ancora meno conosciuti al pubblico sono forse i reliquiari dei quattro antichi protettori di
Siena, conservati nella sacrestia del Duomo e fatti inviare da Roma dal cardinale senese Volumnio
Bandinelli nel 1660, in sostituzione dei precedenti in legno intagliati da Francesco di Valdambrino.
Purtroppo queste quattro urne gemelle hanno subito nel tempo manomissioni e modifiche, senza
però che il loro assetto originario venisse del tutto alterato. Si uniscono a questi, altri reliquiari
provenienti ancora dal Museo della Metropolitana, come quello contenente le reliquie di San
Prospero, legato a un modello di Alessandro Algardi, o quello del beato Ambrogio Sansedoni della
Fondazione Monte dei Paschi, ancora legato alla stessa cultura di classicismo romano verso la metà
del Seicento. Sono esposti in mostra anche tre reliquiari inviati da Roma personalmente da Fabio
Chigi ancora cardinale, destinati alla chiesa di San Raimondo al Refugio e appartenenti ai
Conservatori Riuniti. Altri oggetti preziosi ben poco noti risultano il piccolo busto di San Filippo
Neri della Collezione Chigi Saracini, ispirato ancora a un modello di Algardi, e il Crocifisso posto
sull’altare maggiore della chiesa dell’Annunziata. Questo fu commissionato dal principe Agostino
Chigi verso il 1670 e fuso su modello di Ercole Ferrata, come analoghi crocifissi disposti per gli
altari di San Pietro in Vaticano per volere dello stesso papa Chigi e con la regia di Bernini. Proprio
a sottolineare il nesso inscindibile tra oreficeria e scultura monumentale del Seicento romano sono
esposti – a ideale inizio e conclusione della mostra – due capolavori della ritrattistica del tempo
come gli straordinari busti ritratto dello stesso Alessandro VII.
Il primo, reso con sofisticati effetti coloristici, è quello che Bernini scolpì in marmo nel 1657 per il
suo illustre committente, conservato oggi in collezione privata a Siena e eccezionalmente concesso
in esposizione.
Il secondo risale a dieci anni più tardi, l’anno stesso della scomparsa del papa, e fu fuso in bronzo
su modello di Melchiorre Caffà, il geniale scultore di origine maltese che offrì qui
un’interpretazione del soggetto intensamente drammatica.
La mostra, promossa e organizzata dall’Opera della Metropolitana, in collaborazione con Opera-
Civita, è a cura di Alessandro Angelini e Alessandro Bagnoli.
I restauri sono stati eseguiti da Antonio Mignemi, MIMARC srl.
La realizzazione editoriale del catalogo si deve a Sillabe (Livorno).
Duomo di Siena sarà inaugurata la mostra Marmo, bronzo e argento per Alessandro VII.
Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena. L’intento della
mostra è quello di far conoscere a un pubblico più vasto una serie di oggetti di oreficeria dell’età di
papa Alessandro VII (1655-1667), il senese Fabio Chigi, che appartengono per lo più al Museo
dell’Opera di Siena, o che sono conservati nella sacrestia della Cattedrale, restando di solito di
difficile accesso e visibilità. Uno dei meriti dell’iniziativa, è quello di aver provveduto al restauro e
alla pulitura di ognuno di questi preziosi manufatti, che possono essere così meglio studiati e
esaminati in questa occasione.
Tra le più significative opere esposte, vanno ricordati innanzi tutto i sei reliquiari di forma
monumentale con busti di santi in argento, che il papa donò nel 1663 alla sacrestia della Cappella
Chigi o della Madonna, di cui lo stesso pontefice aveva patrocinato la costruzione negli anni
immediatamente precedenti, con il noto intervento di Gian Lorenzo Bernini relativo alle statue in
marmo. Ancora meno conosciuti al pubblico sono forse i reliquiari dei quattro antichi protettori di
Siena, conservati nella sacrestia del Duomo e fatti inviare da Roma dal cardinale senese Volumnio
Bandinelli nel 1660, in sostituzione dei precedenti in legno intagliati da Francesco di Valdambrino.
Purtroppo queste quattro urne gemelle hanno subito nel tempo manomissioni e modifiche, senza
però che il loro assetto originario venisse del tutto alterato. Si uniscono a questi, altri reliquiari
provenienti ancora dal Museo della Metropolitana, come quello contenente le reliquie di San
Prospero, legato a un modello di Alessandro Algardi, o quello del beato Ambrogio Sansedoni della
Fondazione Monte dei Paschi, ancora legato alla stessa cultura di classicismo romano verso la metà
del Seicento. Sono esposti in mostra anche tre reliquiari inviati da Roma personalmente da Fabio
Chigi ancora cardinale, destinati alla chiesa di San Raimondo al Refugio e appartenenti ai
Conservatori Riuniti. Altri oggetti preziosi ben poco noti risultano il piccolo busto di San Filippo
Neri della Collezione Chigi Saracini, ispirato ancora a un modello di Algardi, e il Crocifisso posto
sull’altare maggiore della chiesa dell’Annunziata. Questo fu commissionato dal principe Agostino
Chigi verso il 1670 e fuso su modello di Ercole Ferrata, come analoghi crocifissi disposti per gli
altari di San Pietro in Vaticano per volere dello stesso papa Chigi e con la regia di Bernini. Proprio
a sottolineare il nesso inscindibile tra oreficeria e scultura monumentale del Seicento romano sono
esposti – a ideale inizio e conclusione della mostra – due capolavori della ritrattistica del tempo
come gli straordinari busti ritratto dello stesso Alessandro VII.
Il primo, reso con sofisticati effetti coloristici, è quello che Bernini scolpì in marmo nel 1657 per il
suo illustre committente, conservato oggi in collezione privata a Siena e eccezionalmente concesso
in esposizione.
Il secondo risale a dieci anni più tardi, l’anno stesso della scomparsa del papa, e fu fuso in bronzo
su modello di Melchiorre Caffà, il geniale scultore di origine maltese che offrì qui
un’interpretazione del soggetto intensamente drammatica.
La mostra, promossa e organizzata dall’Opera della Metropolitana, in collaborazione con Opera-
Civita, è a cura di Alessandro Angelini e Alessandro Bagnoli.
I restauri sono stati eseguiti da Antonio Mignemi, MIMARC srl.
La realizzazione editoriale del catalogo si deve a Sillabe (Livorno).
12
aprile 2019
Marmo, bronzo e argento per Alessandro VII. Oreficeria e scultura monumentale dalla Roma di Bernini al Duomo di Siena
Dal 12 aprile al 03 novembre 2019
arte antica
Location
DUOMO DI SIENA
Siena, Piazza Del Duomo, (Siena)
Siena, Piazza Del Duomo, (Siena)
Orario di apertura
10:30 - 19:00
Apertura biglietteria ore 9:45
Vernissage
12 Aprile 2019, ore 11
Editore
SILLABE
Ufficio stampa
CIVITA GROUP
Curatore