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Marta Valenti
Nello spazio recentemente strutturato di Première, lounge bar del cinema Warner Village Moderno, vengono allestite delle esposizioni per presentare il lavoro di alcuni artisti emergenti al pubblico delle sale cinematografiche.
Comunicato stampa
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Con la mostra dedicata al lavoro di Marta Valenti Art Première giunge alla sua sesta personale. Nello spazio recentemente strutturato di Première, lounge bar del cinema Moderno, queste esposizioni curate da Elena Del Drago, vogliono presentare il lavoro di alcuni artisti emergenti al pubblico delle sale cinematografiche.
In questo modo si vuole favorire un accostamento tra linguaggi artistici che affrontano, da prospettive diverse, il racconto della nostra contemporaneità e, allo stesso tempo, consentire all’arte sperimentale di uscire dagli spazi che le sono abitualmente destinati per entrare in una realtà dinamica e inusuale.
Marta Valenti, classe ’77, lavora soprattutto con la propria immagine: di volta in volta Biancaneve e Santa Candida, Domestica oppure semplicemente portatrice di un preciso messaggio cromatico, è sempre il suo corpo ad essere protagonista di sequenze fotografiche e performance. Ma la sua non è, come potrebbe sembrare ad un primo sguardo, una ricerca diretta a sondare le vesti differenti assunte dalla propria identità, ma piuttosto il farsi veicolo in prima persona di sensazioni ed emozioni universali. Il suo osservare, infatti, vuole partire dall’immediatezza delle cose conosciute, per trasmettere un sentimento di grande stupore per le fattezze del mondo. A guidare Marta Valenti è essenzialmente una profonda spiritualità che tende a legare le cose terrestri e quelle celesti ( “perché non si possono tenere i piedi per terra e contemporaneamente la testa tra le nuvole?”), ad interpretare eventi ed oggetti di ogni giorno come segni di un’armonia più grande. Se in Congiunzione rosa-turchese, in discesa ascetica, si scende per opposti di vuoto e pieno dall’immaterialità del cielo alla matericità della terra passando dalla possibilità di unione rappresentata dall’incontro di due frammenti corporei, nelle altre serie fotografiche in mostra è il colore ad essere protagonista. La sequenza di 12 immagini intitolata Coralli, per esempio, racconta attraverso il rosso una danza d’amore con i suoi momenti di riposo e quelli di avvicinamento, mentre Burripapà, composta da 23 stampe, è un omaggio commovente al grande artista e alla propria infanzia modulato attorno ai toni della terra.
Marta Valenti è nata e lavora a Roma, anche se considera Ventotene il paradiso della sua creazione.
Tra le sue mostre: Enzimi 2001 Segnali di vita,Roma; Biennale Adriatica di Arti Nuove, San Benedetto del Tronto (2004), 2004 Domestica, mostra personale presso la galleria Soligo, Roma.
In questo modo si vuole favorire un accostamento tra linguaggi artistici che affrontano, da prospettive diverse, il racconto della nostra contemporaneità e, allo stesso tempo, consentire all’arte sperimentale di uscire dagli spazi che le sono abitualmente destinati per entrare in una realtà dinamica e inusuale.
Marta Valenti, classe ’77, lavora soprattutto con la propria immagine: di volta in volta Biancaneve e Santa Candida, Domestica oppure semplicemente portatrice di un preciso messaggio cromatico, è sempre il suo corpo ad essere protagonista di sequenze fotografiche e performance. Ma la sua non è, come potrebbe sembrare ad un primo sguardo, una ricerca diretta a sondare le vesti differenti assunte dalla propria identità, ma piuttosto il farsi veicolo in prima persona di sensazioni ed emozioni universali. Il suo osservare, infatti, vuole partire dall’immediatezza delle cose conosciute, per trasmettere un sentimento di grande stupore per le fattezze del mondo. A guidare Marta Valenti è essenzialmente una profonda spiritualità che tende a legare le cose terrestri e quelle celesti ( “perché non si possono tenere i piedi per terra e contemporaneamente la testa tra le nuvole?”), ad interpretare eventi ed oggetti di ogni giorno come segni di un’armonia più grande. Se in Congiunzione rosa-turchese, in discesa ascetica, si scende per opposti di vuoto e pieno dall’immaterialità del cielo alla matericità della terra passando dalla possibilità di unione rappresentata dall’incontro di due frammenti corporei, nelle altre serie fotografiche in mostra è il colore ad essere protagonista. La sequenza di 12 immagini intitolata Coralli, per esempio, racconta attraverso il rosso una danza d’amore con i suoi momenti di riposo e quelli di avvicinamento, mentre Burripapà, composta da 23 stampe, è un omaggio commovente al grande artista e alla propria infanzia modulato attorno ai toni della terra.
Marta Valenti è nata e lavora a Roma, anche se considera Ventotene il paradiso della sua creazione.
Tra le sue mostre: Enzimi 2001 Segnali di vita,Roma; Biennale Adriatica di Arti Nuove, San Benedetto del Tronto (2004), 2004 Domestica, mostra personale presso la galleria Soligo, Roma.
18
novembre 2004
Marta Valenti
Dal 18 novembre al 13 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
WARNER VILLAGE MODERNO
Roma, Piazza Della Repubblica, 43/45, (Roma)
Roma, Piazza Della Repubblica, 43/45, (Roma)
Vernissage
18 Novembre 2004, ore 19.00