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Mårten Spångberg / Matteo Castro – 46
Venerdi 4 ottobre alle 18.15 Xing presenta negli spazi aperti del Lungo Reno del Quartiere Barca 46, la nuova performance di Mårten Spångberg, coreografo immateriale e teorico della coreografia espansa, che inaugurerà la stagione autunnale di Xing.
Comunicato stampa
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Venerdi 4 ottobre alle 18.15 Xing presenta negli spazi aperti del Lungo Reno del Quartiere Barca 46, la nuova performance di Mårten Spångberg, coreografo immateriale e teorico della coreografia espansa, che inaugurerà la stagione autunnale di Xing. Matteo Castro, musicista e collettore della ricerca musicale più radicale, creerà per questa occasione uno spazio originale di percezione sonora. (prima italiana, produzione Xing).
"Come se esistessero cose astratte, come un rumore, un jpeg memorizzato su un disco rigido, la dea indù Parvati, o il nulla in una bottiglia mezzo vuota." (M.S.)
46 è una ricerca sull'esistenza della danza. Danzare significa qui essere danzati da una danza che ha una sua esistenza propria, concedendole una soggettività e una articolazione autonome. Avvicinarsi o prendersi cura di una tale danza richiede una nuova mentalità e l’apertura a possibili forme alterate di esperienza. Sintonizzando la propria ricerca coreografica con il realismo speculativo, Spangberg si è avvicinato in questi anni a un'idea di danza capace di eccedere la percezione antropocentrica della vita. Una foglia che cade o un corpo che danza, sono movimenti autonomi, circolano senza appartenere. Immerso assieme ai presenti in un luogo altro e liminale, Marten Spangberg esplora ed abita il confine crollato tra il sè e l'ambiente, cercando di aprire un'esperienza estetica in relazione al non-umano, o meglio, al non-ancora-umano, accennando a un nuovo paesaggio alieno, dominato dal non chiaro, il vago, l’indeterminato e l’imprevedibile.
Il materiale di 46 è stato sviluppato dai performer che hanno lavorato nelle creazioni più recenti di Mårten Spångberg, da The Internet a Culture. Grazie a Tamara Alegre, Simon Asencio, Sidney Barnes, Liza Baliasnaja, Linda Blomqvist, Renée Copraij, Emma Daniel, Christine De Smedt, Misha Downey, Mette Edvardsen, Hana Lee Erdman, Adriano Wilfert Jensen, Sandra Lolax, Mark Lorimer, Sarah Ludi, Moya Michael, Clinton Stringer, Louise Dahl, Rebecka Stillman, Hanna Strandberg, Else Tunemyr, Alexandra Tveit.
46
di e con Mårten Spångberg
direttore prove Sidney Barnes
AI e programmazione Heiko Göltzer
suoni Matteo Castro
produzione Xing
creato nel contesto di Skymningen sostenuto da The Swedish Art Council
parte del progetto Vandrare/Håp sostenuta da The Norwegian Art Council
Mårten Spångberg, coreografo svedese con un background come critico e teorico, si interessa di coreografia in un terreno espanso, avvicinandola attraverso pratiche di sperimentazione e processi creativi in una molteplicità di formati ed espressioni. Attivo dal 1994 in diverse costellazioni, tra cui International Festival con Tor Lindstrand, ha prodotto lavori contestualizzati prevalentemente nell'ambito della danza, arti visive e architettura. Come performer ha creato proprie coreografie, dai solo a lavori su larga scala presentati a livello internazionale, ed ha collaborato tra gli altri con Xavier Le Roy, Christine De Smedt, Krõõt Juurak, Jan Ritsema. Dal 1996 al 2005 ha organizzato e curato festival in Svezia ed Europa, e nel 2006 ha dato l'avvio al network organizzativo INPEX (con cui ha pubblicato 4 volumi di The Swedish Dance History) e al blog Spangbergianism, poi diventato il libro Spangbergianism - The Book. Ha pubblicato numerosi interventi su riviste e libri ed ha un'esperienza approfondita di insegnamento sia teorico che pratico. Tra le pubblicazioni recenti a sua cura: Post-Dance (2017) e Movement Research (2018). Nel 2008-2012 ha diretto il Master in Coreografia alla University of Dance a Stoccolma, e attualmente insegna drammaturgia e coreografia allla Oslo National Academy of The Arts. Tra i suoi progetti performativi più recenti: Natten, Gerhard Richter. une pièce pour le théâtre, The Nature, La Substance, but in English, The Internet, La Nature IRL, Culture. Tra le esposizioni recenti: News From the Last of the International Hot Shots / Natten, Hordaland Kunst Senter (2018), Material Art Fair, Mexico City (2018), After The Exhibition, Hordaland Kunst Senter (2017), Tallinn Photography Biennale, (2017), The Kitchen Has No Flow, Neue Giessener KunstVerein (2017), Six Weeks, In Time / The Planet (late at night), Henry Art Gallery Seattle (2016).
martenspangberg.se 10082.me spangbergianism.wordpress.com
Matteo Castro è musicista (nastri magnetici, field recordings ed elettronica) e produttore musicale, formatosi negli anni 2000 nella prolifica scena indipendente di Vittorio Veneto, culminata con l’esperienza di Codalunga. Filtrando l’anarchia del noise più estremo attraverso le strette maglie di un’elettroacustica disciplinata e quasi accademica, ha dato vita ad un universo estetico e sonoro straordinario, per coerenza e personalità. Castro si muove come l'architetto di uno spazio sonoro virtuale, instabile ma frontale, informe e continuamente evocativo. Già attivo come Kam Hassah e Endless Sea, con il recente progetto solista Mercury Hall aggiunge una nuova tappa ad un percorso tra i più stimolanti in Italia. Lettera 22, Primorje, Drug Age sono alcune delle sue esperienze di gruppo. Ha fondato le etichette Second Sleep - in attività dal 2007 - e Musica Moderna.
secondsleep.org
Col supporto di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero.
Xing info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna
tel 051.331099 info@xing.it
www.xing.it facebook.com/xing.it twitter.com/liveartsweek
"Come se esistessero cose astratte, come un rumore, un jpeg memorizzato su un disco rigido, la dea indù Parvati, o il nulla in una bottiglia mezzo vuota." (M.S.)
46 è una ricerca sull'esistenza della danza. Danzare significa qui essere danzati da una danza che ha una sua esistenza propria, concedendole una soggettività e una articolazione autonome. Avvicinarsi o prendersi cura di una tale danza richiede una nuova mentalità e l’apertura a possibili forme alterate di esperienza. Sintonizzando la propria ricerca coreografica con il realismo speculativo, Spangberg si è avvicinato in questi anni a un'idea di danza capace di eccedere la percezione antropocentrica della vita. Una foglia che cade o un corpo che danza, sono movimenti autonomi, circolano senza appartenere. Immerso assieme ai presenti in un luogo altro e liminale, Marten Spangberg esplora ed abita il confine crollato tra il sè e l'ambiente, cercando di aprire un'esperienza estetica in relazione al non-umano, o meglio, al non-ancora-umano, accennando a un nuovo paesaggio alieno, dominato dal non chiaro, il vago, l’indeterminato e l’imprevedibile.
Il materiale di 46 è stato sviluppato dai performer che hanno lavorato nelle creazioni più recenti di Mårten Spångberg, da The Internet a Culture. Grazie a Tamara Alegre, Simon Asencio, Sidney Barnes, Liza Baliasnaja, Linda Blomqvist, Renée Copraij, Emma Daniel, Christine De Smedt, Misha Downey, Mette Edvardsen, Hana Lee Erdman, Adriano Wilfert Jensen, Sandra Lolax, Mark Lorimer, Sarah Ludi, Moya Michael, Clinton Stringer, Louise Dahl, Rebecka Stillman, Hanna Strandberg, Else Tunemyr, Alexandra Tveit.
46
di e con Mårten Spångberg
direttore prove Sidney Barnes
AI e programmazione Heiko Göltzer
suoni Matteo Castro
produzione Xing
creato nel contesto di Skymningen sostenuto da The Swedish Art Council
parte del progetto Vandrare/Håp sostenuta da The Norwegian Art Council
Mårten Spångberg, coreografo svedese con un background come critico e teorico, si interessa di coreografia in un terreno espanso, avvicinandola attraverso pratiche di sperimentazione e processi creativi in una molteplicità di formati ed espressioni. Attivo dal 1994 in diverse costellazioni, tra cui International Festival con Tor Lindstrand, ha prodotto lavori contestualizzati prevalentemente nell'ambito della danza, arti visive e architettura. Come performer ha creato proprie coreografie, dai solo a lavori su larga scala presentati a livello internazionale, ed ha collaborato tra gli altri con Xavier Le Roy, Christine De Smedt, Krõõt Juurak, Jan Ritsema. Dal 1996 al 2005 ha organizzato e curato festival in Svezia ed Europa, e nel 2006 ha dato l'avvio al network organizzativo INPEX (con cui ha pubblicato 4 volumi di The Swedish Dance History) e al blog Spangbergianism, poi diventato il libro Spangbergianism - The Book. Ha pubblicato numerosi interventi su riviste e libri ed ha un'esperienza approfondita di insegnamento sia teorico che pratico. Tra le pubblicazioni recenti a sua cura: Post-Dance (2017) e Movement Research (2018). Nel 2008-2012 ha diretto il Master in Coreografia alla University of Dance a Stoccolma, e attualmente insegna drammaturgia e coreografia allla Oslo National Academy of The Arts. Tra i suoi progetti performativi più recenti: Natten, Gerhard Richter. une pièce pour le théâtre, The Nature, La Substance, but in English, The Internet, La Nature IRL, Culture. Tra le esposizioni recenti: News From the Last of the International Hot Shots / Natten, Hordaland Kunst Senter (2018), Material Art Fair, Mexico City (2018), After The Exhibition, Hordaland Kunst Senter (2017), Tallinn Photography Biennale, (2017), The Kitchen Has No Flow, Neue Giessener KunstVerein (2017), Six Weeks, In Time / The Planet (late at night), Henry Art Gallery Seattle (2016).
martenspangberg.se 10082.me spangbergianism.wordpress.com
Matteo Castro è musicista (nastri magnetici, field recordings ed elettronica) e produttore musicale, formatosi negli anni 2000 nella prolifica scena indipendente di Vittorio Veneto, culminata con l’esperienza di Codalunga. Filtrando l’anarchia del noise più estremo attraverso le strette maglie di un’elettroacustica disciplinata e quasi accademica, ha dato vita ad un universo estetico e sonoro straordinario, per coerenza e personalità. Castro si muove come l'architetto di uno spazio sonoro virtuale, instabile ma frontale, informe e continuamente evocativo. Già attivo come Kam Hassah e Endless Sea, con il recente progetto solista Mercury Hall aggiunge una nuova tappa ad un percorso tra i più stimolanti in Italia. Lettera 22, Primorje, Drug Age sono alcune delle sue esperienze di gruppo. Ha fondato le etichette Second Sleep - in attività dal 2007 - e Musica Moderna.
secondsleep.org
Col supporto di: Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Edizioni Zero.
Xing info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna
tel 051.331099 info@xing.it
www.xing.it facebook.com/xing.it twitter.com/liveartsweek
04
ottobre 2019
Mårten Spångberg / Matteo Castro – 46
04 ottobre 2019
performance - happening
Location
SEDI VARIE – Bologna
Bologna, (Bologna)
Bologna, (Bologna)
Vernissage
4 Ottobre 2019, ore 18:15
Sito web
Autore
Produzione organizzazione
Patrocini