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Martin Disler
Lo Studio d’Arte Cannaviello celebra i 40 anni di attività con la personale di Martin Disler, autore rappresentativo del lavoro della galleria.
Comunicato stampa
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Lo Studio d’Arte Cannaviello celebra i quarant’anni di attività, iniziata nell’anno artistico 1968/69, con la personale di Martin Disler, autore rappresentativo del lavoro della galleria.
A dodici anni dalla morte dell’artista svizzero (1949-1996), la galleria inaugura una retrospettiva nella quale verranno presentate 25 opere appartenenti all’ultimo ventennio (1975-1994) della sua carriera artistica.
Martin Disler era un artista che, pur avendo assimilato ed attraversato i diversi linguaggi espressivi del nostro tempo, cercava la “solitudine creativa”, si “esiliava” dai luoghi a cui apparteneva (basti pensare ai suoi innumerevoli trasferimenti), era un uomo che, come lo definì lo stesso Meneguzzo, “proprio perché non aveva una meta definita, sapeva esattamente come viaggiare”.
La sua arte è caratterizzata da una pennellata frenetica, furtiva, primitiva, istintiva, alle volte simile agli scarabocchi infantili. I suoi lavori, infatti, esprimono movimento e la volontaria messa in crisi dello spazio e del tempo.
La galleria presenterà, secondo una sequenza evolutiva, opere realizzate con colori ad acqua che, per la loro stessa natura, tendono a sgocciolare e, per questo, risultano incontrollabili e imprevedibili (lui stesso dichiarava la propria volontà di “dipingere male”: espressione della sua critica verso l’idea che l’arte debba essere decorazione e debba incontrarsi con il gusto del pubblico). Negli altri lavori esposti, al contrario, la pittura, resa fortemente materica grazie all’uso di colori ad olio, mostra una maggior carica drammatica. Un’intensità che nasce anche dalla capacità che l’artista possedeva di giocare con quella che era la sua più grande ossessione: la morte. Un’attitudine che scaturiva dalla convinzione, o meglio, dalla speranza che giocando con essa, si potesse aprire un varco che lasciasse trasparire qualcosa della sua verità.
La pittura esistenzialista di Disler è un grido, un frammento di sentimenti o di sensazioni violente; un’energia vitale potenzialmente inesauribile e pervasa da tendenze irrazionalistiche.
A dodici anni dalla morte dell’artista svizzero (1949-1996), la galleria inaugura una retrospettiva nella quale verranno presentate 25 opere appartenenti all’ultimo ventennio (1975-1994) della sua carriera artistica.
Martin Disler era un artista che, pur avendo assimilato ed attraversato i diversi linguaggi espressivi del nostro tempo, cercava la “solitudine creativa”, si “esiliava” dai luoghi a cui apparteneva (basti pensare ai suoi innumerevoli trasferimenti), era un uomo che, come lo definì lo stesso Meneguzzo, “proprio perché non aveva una meta definita, sapeva esattamente come viaggiare”.
La sua arte è caratterizzata da una pennellata frenetica, furtiva, primitiva, istintiva, alle volte simile agli scarabocchi infantili. I suoi lavori, infatti, esprimono movimento e la volontaria messa in crisi dello spazio e del tempo.
La galleria presenterà, secondo una sequenza evolutiva, opere realizzate con colori ad acqua che, per la loro stessa natura, tendono a sgocciolare e, per questo, risultano incontrollabili e imprevedibili (lui stesso dichiarava la propria volontà di “dipingere male”: espressione della sua critica verso l’idea che l’arte debba essere decorazione e debba incontrarsi con il gusto del pubblico). Negli altri lavori esposti, al contrario, la pittura, resa fortemente materica grazie all’uso di colori ad olio, mostra una maggior carica drammatica. Un’intensità che nasce anche dalla capacità che l’artista possedeva di giocare con quella che era la sua più grande ossessione: la morte. Un’attitudine che scaturiva dalla convinzione, o meglio, dalla speranza che giocando con essa, si potesse aprire un varco che lasciasse trasparire qualcosa della sua verità.
La pittura esistenzialista di Disler è un grido, un frammento di sentimenti o di sensazioni violente; un’energia vitale potenzialmente inesauribile e pervasa da tendenze irrazionalistiche.
19
settembre 2008
Martin Disler
Dal 19 settembre all'undici novembre 2008
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO
Milano, Piazzetta Maurilio Bossi, 4, (Milano)
Milano, Piazzetta Maurilio Bossi, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.30-19.30
Vernissage
19 Settembre 2008, ore 18.00
Autore
Curatore