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Martin Städeli – HugoBallBallett
È questa la prima occasione per l’artista berlinese di esporre le sue sculture a Milano.
Comunicato stampa
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La Galleria Salvatore + Caroline Ala ha il piacere di annunciare la mostra personale di Martin Städeli intitolata HugoBallBallett. È questa la prima occasione per l’artista berlinese di esporre le sue sculture a Milano. L’inaugurazione avverrà la sera di giovedì 10 aprile dalle 18 alle 21 e proseguirà fino al 17 maggio 2008.
Nel testo Martin Städeli intervista Martin Städeli, l’artista chiede a se stesso:
«D: Il Tuo rapporto con il racconto, con la narrazione?
R: Cerco la narrazione e poi la faccio scomparire, la relativizzo, la metto a nudo e la sommergo. La separo e la stratifico e la metto in un intreccio. Le narrazioni in quanto informazioni sono porte. E le porte sono aperte o chiuse. Vengono sorvegliate oppure no. Sono accessibili a tutti o solo a pochi. Vengono indicate oppure no. Una porta può essere un accesso o un confine invalicabile. Può essere capolinea, invito o barriera. Uno ha la chiave oppure non ce l’ha. Bisogna avere la chiave o forse no. Un custode può essere d’aiuto o di impedimento. Un custode ha la luna di traverso oppure è di buon umore. Aiuta oppure ostacola. È aiutante o guardiano.
D: Secondo te, come si manifesta tutto questo nelle Tue figure?
R: Le figure cercano di produrre il vuoto dello spazio, di sopportarlo. Quello che conta è riempire e svuotare lo spazio, e con ciò la narrazione. Le figure hanno bisogno del vuoto, affermano il vuoto, il nulla, e al tempo stesso sono piene zeppe, sovraccariche di cose che accadono.
D: Che cosa rappresentano le Tue figure?
R: Esse sono un Io, sono un Tu. Sono giardinieri, vecchi, maghi, nani, clown, etc. e al tempo stesso sono commistioni di questi concetti superficiali. Esse sono corpo in quanto tale e al contempo lo trascendono. Sono corpo, anima, spirito, materia, materiale, arte, scultura, etc. Sono materializzazione e dematerializzazione del corpo. Sono corpo come medium, come narrazione. Sono realtà, metafora, narrazione e rifiuto della narrazione, etc.»
Nel testo Martin Städeli intervista Martin Städeli, l’artista chiede a se stesso:
«D: Il Tuo rapporto con il racconto, con la narrazione?
R: Cerco la narrazione e poi la faccio scomparire, la relativizzo, la metto a nudo e la sommergo. La separo e la stratifico e la metto in un intreccio. Le narrazioni in quanto informazioni sono porte. E le porte sono aperte o chiuse. Vengono sorvegliate oppure no. Sono accessibili a tutti o solo a pochi. Vengono indicate oppure no. Una porta può essere un accesso o un confine invalicabile. Può essere capolinea, invito o barriera. Uno ha la chiave oppure non ce l’ha. Bisogna avere la chiave o forse no. Un custode può essere d’aiuto o di impedimento. Un custode ha la luna di traverso oppure è di buon umore. Aiuta oppure ostacola. È aiutante o guardiano.
D: Secondo te, come si manifesta tutto questo nelle Tue figure?
R: Le figure cercano di produrre il vuoto dello spazio, di sopportarlo. Quello che conta è riempire e svuotare lo spazio, e con ciò la narrazione. Le figure hanno bisogno del vuoto, affermano il vuoto, il nulla, e al tempo stesso sono piene zeppe, sovraccariche di cose che accadono.
D: Che cosa rappresentano le Tue figure?
R: Esse sono un Io, sono un Tu. Sono giardinieri, vecchi, maghi, nani, clown, etc. e al tempo stesso sono commistioni di questi concetti superficiali. Esse sono corpo in quanto tale e al contempo lo trascendono. Sono corpo, anima, spirito, materia, materiale, arte, scultura, etc. Sono materializzazione e dematerializzazione del corpo. Sono corpo come medium, come narrazione. Sono realtà, metafora, narrazione e rifiuto della narrazione, etc.»
10
aprile 2008
Martin Städeli – HugoBallBallett
Dal 10 aprile al 17 maggio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA SALVATORE + CAROLINE ALA
Milano, Via Monte Di Pietà, (Milano)
Milano, Via Monte Di Pietà, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 10 alle 19. Chiuso domenica e lunedì
Vernissage
10 Aprile 2008, ore 18-21
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