Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Martina Zena / Giulio Abatangelo – Interplay
INTERPLAY è il terzo step di una serie di sperimentazioni e collaborazioni intraprese da Martina Zena dall’inizio del 2015. Questo nuovo progetto, grazie alla collaborazione con Giulio Abatangelo, segna un ulteriore passo avanti nel percorso che porta a riunire musica, grafica e performance.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 12 novembre alle ore 18:30 Adiacenze presenta INTERPLAY, performance di Martina Zena in collaborazione con Giulio Abatangelo.
INTERPLAY è il terzo step di una serie di sperimentazioni e collaborazioni intraprese da Martina Zena dall’inizio del 2015 con Types in collaborazione con Paolo Iocca (SPIRE) a cui ha fatto seguito Human Being / Being Human, una performance che ha coinvolto musicisti, coder e videomaker del centro di ricerca di Fabrica.
Rispetto ai due progetti precedenti, INTERPLAY segna un ulteriore passo avanti nel percorso che porta a riunire musica, grafica e performance. In questa occasione, infatti, Martina Zena abbandona la dimensione “da tavolo” e narrativa, per trovarne una in cui relazioni, suggestioni, spazio e corpo divengono elemento centrale del tutto, in quanto lo stesso corpo è mediazione tra le intenzioni e l’ambiente.
Tutta la performance si basa su un concetto mutuato dal campo jazzistico: l’interplay, ovvero il ribaltamento dei ruoli, il momento in cui le gerarchie vengono messe da parte a favore di un lavoro di interscambio attraverso il quale ogni esecutore influenza l’altro.
Durante la performance, ogni gesto provoca un suono e da ogni suono si genera un segno. L’utilizzo di oggetti non convenzionali (strumenti odontoiatrici, componenti meccaniche, strumenti appositamente costruiti…) per la realizzazione di un grande monotipo, per Martina Zena non è altro che la volontà di portare la ricerca all’esterno dello studio per scoprire un nuovo potenziale.
Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare tutto ciò che riguarda i sistemi musicali interattivi in tempo reale, hanno spostato l’attenzione sul ruolo gestuale in quanto questo diviene ponte tra il sistema visivo e quello musicale.
Proprio nel gesto il suono trova la sua incarnazione in quanto, attraverso strumenti digitali, produce un segno e la stampa finale non sarà altro che la partitura musicale, gli appunti di questo dialogo a due tra il gesto/grafica e il musicista/suono.
Il set prevede un insieme di strumenti digitali, e analogici e di una grande piattaforma che reagisce, tramite sensori, ai gesti e ai movimenti necessari a lasciare un segno sulla carta.
La trama musicale del progetto si avvale della sintesi sonora, del campionamento, ma anche di una costante interazione con l’ambiente fisico.
Al termine della performance si rivela l’output fisico del progetto, una grande stampa realizzata in monotipia.
Martina Zena
Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha conseguito il Master in Grafica d’Arte ricercando sempre un’espressione multidisciplinare che spazia dal campo delle arti visive, al design e alla performance. Nel marzo 2015 ha ottenuto una borsa di studio per l’area Editorial di Fabrica. Ha esposto in diverse realtà e ha presentato i suoi progetti performativi in diverse città italiano come al Print Club Torino e a Palazzo Re Enzo in occasione della quarta edizione del Fruit.
Giulio Abatangelo
Nato a Padova, Giulio Abatangelo si forma musicalmente in ambito jazzistico, registrando vari progetti trio e quartetto e avvicinandosi anche al free. Nel 2010 vince la borsa di studio ai seminari Umbria Jazz per il Berklee College of Music di Boston e dal 2012 lavora a progetti di sintesi digitale e musica elettronica.
INTERPLAY è il terzo step di una serie di sperimentazioni e collaborazioni intraprese da Martina Zena dall’inizio del 2015 con Types in collaborazione con Paolo Iocca (SPIRE) a cui ha fatto seguito Human Being / Being Human, una performance che ha coinvolto musicisti, coder e videomaker del centro di ricerca di Fabrica.
Rispetto ai due progetti precedenti, INTERPLAY segna un ulteriore passo avanti nel percorso che porta a riunire musica, grafica e performance. In questa occasione, infatti, Martina Zena abbandona la dimensione “da tavolo” e narrativa, per trovarne una in cui relazioni, suggestioni, spazio e corpo divengono elemento centrale del tutto, in quanto lo stesso corpo è mediazione tra le intenzioni e l’ambiente.
Tutta la performance si basa su un concetto mutuato dal campo jazzistico: l’interplay, ovvero il ribaltamento dei ruoli, il momento in cui le gerarchie vengono messe da parte a favore di un lavoro di interscambio attraverso il quale ogni esecutore influenza l’altro.
Durante la performance, ogni gesto provoca un suono e da ogni suono si genera un segno. L’utilizzo di oggetti non convenzionali (strumenti odontoiatrici, componenti meccaniche, strumenti appositamente costruiti…) per la realizzazione di un grande monotipo, per Martina Zena non è altro che la volontà di portare la ricerca all’esterno dello studio per scoprire un nuovo potenziale.
Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare tutto ciò che riguarda i sistemi musicali interattivi in tempo reale, hanno spostato l’attenzione sul ruolo gestuale in quanto questo diviene ponte tra il sistema visivo e quello musicale.
Proprio nel gesto il suono trova la sua incarnazione in quanto, attraverso strumenti digitali, produce un segno e la stampa finale non sarà altro che la partitura musicale, gli appunti di questo dialogo a due tra il gesto/grafica e il musicista/suono.
Il set prevede un insieme di strumenti digitali, e analogici e di una grande piattaforma che reagisce, tramite sensori, ai gesti e ai movimenti necessari a lasciare un segno sulla carta.
La trama musicale del progetto si avvale della sintesi sonora, del campionamento, ma anche di una costante interazione con l’ambiente fisico.
Al termine della performance si rivela l’output fisico del progetto, una grande stampa realizzata in monotipia.
Martina Zena
Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha conseguito il Master in Grafica d’Arte ricercando sempre un’espressione multidisciplinare che spazia dal campo delle arti visive, al design e alla performance. Nel marzo 2015 ha ottenuto una borsa di studio per l’area Editorial di Fabrica. Ha esposto in diverse realtà e ha presentato i suoi progetti performativi in diverse città italiano come al Print Club Torino e a Palazzo Re Enzo in occasione della quarta edizione del Fruit.
Giulio Abatangelo
Nato a Padova, Giulio Abatangelo si forma musicalmente in ambito jazzistico, registrando vari progetti trio e quartetto e avvicinandosi anche al free. Nel 2010 vince la borsa di studio ai seminari Umbria Jazz per il Berklee College of Music di Boston e dal 2012 lavora a progetti di sintesi digitale e musica elettronica.
12
novembre 2016
Martina Zena / Giulio Abatangelo – Interplay
12 novembre 2016
performance - happening
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-13 e 16-20
Vernissage
12 Novembre 2016, ore 18.30
Autore