-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Marya Kazoun
Marya Kazoun dopo una serie di esperienze scultoree nelle calli veneziane partecipa ad Open 2 al lido di Venezia con Yoko Ono, Marie La Fontaine etc., mostra organizzata da Pierre Restany. Marya Kazoun vive e lavora a New York e potrebbe definirsi la Dark Lady della scultura , ella usa e riveste le sue sculture biormorfe in plastica nera, quella dei sacchetti di immondizia, donando a queste sue installazioni un’aura di pericolosità di ambiguità. Spesso esse vengono tradotte poi in sculture in vetro dove la trasparenza rende rcistalline le forme come totem di ghiaccio. A Casier la Kazoun presenta Self-Portrait una installazione in stoffa ripiena dipinta di nero che rimanda a forme inconscie come avesse tradotto in scultura qualche mostro di Stephen King. Cosa che ci riguarda da vicino. Al centro della galleria una installazione di sculture in vetro della fornace Berengo di Murano dal titolo i Ciclopi.Una mostra all’insegna della mitografia
Marya Kazoun
Casier, Piazza San Pio X, 76, (Treviso)