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Marya Kazoun – It’s me it’s ok
Maria Kazoun, è una giovane artista libanese molto promettente che lavora in prevalenza con il tessuto e con il vetro. Dal suo accurato e minuzioso e paziente lavorio scaturiscono forme inquietanti, oscure creazioni che sembrano uscite dai nostri incubi
Comunicato stampa
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Maria Kazoun, è una giovane artista libanese molto promettente che lavora in prevalenza con il tessuto e con il vetro. Dal suo accurato e minuzioso e paziente lavorio scaturiscono forme inquietanti, oscure creazioni che sembrano uscite dai nostri incubi, rappresentazioni di quella zona d’ombra che appartiene ad ogni essere e sulla quale non possiamo avere autocontrollo. E’ presente in prima persona ad ogni esibizione dove la incontriamo travestita mentre interpreta il ruolo di regina e di madre, attenta sempre a proteggere ‘i suoi figli’ come lei chiama queste forme che le appartengono e che non si sente di abbandonare. Perchè lei soffre per loro, per queste sue creature che le parlano di un’umanità mostruosa e sofferente, incapace di trovare salvezza.
Si definisce ‘Moderna regina del dramma’, con tutte le sue connotazioni, con i suoi cambiamenti e le sue manifestazioni, il suo procedere è costituito da movimenti costanti e ripetitivi, che la fanno quasi sprofondare in un stato di trans, così che quando il caldo le diventa sopportabile a quel punto la sua mente può finalmente disegnare qualsiasi cosa’.
In questo modo crea una trama e ci racconta una storia parlando dei complicati intrecci di diverse culture.
’La cultura dell’ascolto è scomparsa dietro la cultura degli applausi’- sostiene Marya - ‘Le parole sono soffocate dal silenzio e diventano incomprensibili, a causa del conflitto con facce pietrificate, prive di emozioni, inespressive. Dov’è la cultura dell’ascolto? Il silenzio diventa rumore ed il buio inizia a parlare’.
Parla per tutti: per il miserabile, l’oppresso, lo stanco, per chi non si arrende, per il forte, il potente ed il coraggioso, portando il fardello della parola sulle sue spalle.
Si definisce ‘Moderna regina del dramma’, con tutte le sue connotazioni, con i suoi cambiamenti e le sue manifestazioni, il suo procedere è costituito da movimenti costanti e ripetitivi, che la fanno quasi sprofondare in un stato di trans, così che quando il caldo le diventa sopportabile a quel punto la sua mente può finalmente disegnare qualsiasi cosa’.
In questo modo crea una trama e ci racconta una storia parlando dei complicati intrecci di diverse culture.
’La cultura dell’ascolto è scomparsa dietro la cultura degli applausi’- sostiene Marya - ‘Le parole sono soffocate dal silenzio e diventano incomprensibili, a causa del conflitto con facce pietrificate, prive di emozioni, inespressive. Dov’è la cultura dell’ascolto? Il silenzio diventa rumore ed il buio inizia a parlare’.
Parla per tutti: per il miserabile, l’oppresso, lo stanco, per chi non si arrende, per il forte, il potente ed il coraggioso, portando il fardello della parola sulle sue spalle.
11
dicembre 2004
Marya Kazoun – It’s me it’s ok
Dall'undici dicembre 2004 al 06 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELA RIZZO PROJECT ROOM
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Venezia, Calle Degli Albanesi, 4254, (Venezia)
Orario di apertura
martedì 10.00 12.30, da martedì a sabato 16.30 - 19,30.
Vernissage
11 Dicembre 2004, ore 18-30
Autore
Curatore