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Massimo Caccia – Cadenze animali
Mostra personale dedicata all’artista Massimo Caccia – Desio (Mb), 1970 – che accosta un’incredibile varietà di tavole in cui i suoi animali, metafora della condizione esistenziale dell’uomo, vengono colti in situazioni bizzarre ed enigmatiche, con una tecnica essenziale.
Mostra prorogata fino al 4 marzo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cadenze animali è il titolo della mostra dedicata a Massimo Caccia - Desio (Mb), 1970 - che sarà inaugurata negli spazi espositivi della galleria sabato 14 dicembre, dalle ore 16.30.
Dall’inesausto fluire di avvenimenti che caratterizza la nostra vita, Massimo Caccia estrapola momenti di sospensione della narrazione, immortalati nello spazio della rappresentazione come frammenti di uno storyboard. La multiforme varietà di bizzarre situazioni in cui si trovano i suoi animali riflette quella delle nostre esperienze esistenziali.
Le infinite e possibili trame che compongono la vita umana vengono scandite razionalmente nel metaforico arco temporale dei 52 acrilici su carta esposti in mostra che illustrano simboliche e schematiche scene, una per ogni settimana dell’anno. Ad accompagnarle, 12 tavole, una per ogni settimana dell’anno, che conferiscono piena evidenza formale alla rappresentazione di questi momenti di apparentemente statico equilibrio. Il caleidoscopico ensemble di storie raffigurate viene così ulteriormente ricondotto alla quotidinità del nostro vissuto, cadenzato nel tempo in un susseguirsi di frames che immortalano un istante in un flusso di eventi in continua evoluzione, sospeso in un’atmosfera neutrale di temporalità immanente.
Grazie al minimalismo del linguaggio pittorico di Caccia, dove campiture cromatiche piene e uniformi vengono definite da un tratto nero netto e preciso, vicino a quello dell’illustrazione, le scene raffigurate lasciano allo spettatore la facoltà di scegliere incipit ed epilogo dell’ipotetica trama di cui sono intessute. Le opere vengono lasciate volutamente “senza titolo” per non interferire con l’interpretazione e la connotazione emotiva che l’osservatore può conferire, specchio del nostro sentire individuale: dal tragico al grottesco, dal comico al sentimentale.
Se la colorazione è priva di ombre che conferiscano tridimensionalità e prospettiva a questi inaspettati accadimenti, numerose sono le sfumature di significato che possiamo attribuire a questi icastici fotogrammi, ai quali sfondi monocromatici conferiscono una connotazione surreale, un senso di sospensione nel tempo e nello spazio, come si può vedere dallo sguardo estatico e sorpreso delle creature dell’artista. Esso riflette la tensione esistenziale dell’uomo contemporaneo, costretto a svicolarsi tra le più assurde vicissitudini che la vita quotidianamente gli presenta e costantemente alla ricerca di un fragile equilibrio equilibrio spirituale; esso viene metaforicamente rappresentato dalle apparentemente statiche composizioni, bilanciate nel segno e nel colore, che nascondono una soffusa instabilità nell’evoluzione del frangente raffigurato. Queste circostanze trasmettono tutta la precarietà della vita e la contradditorietà della natura umana, divisa tra bene e male. La stessa duplice valenza può assumere il rapporto dell’uomo con il mondo animale, evidenziata da un oggetto o un dettaglio straniante che riconducono a questa difficile convivenza: la gallina è rimasta incastrata in un collare elisabettiano in plastica oppure è curativo come quello dei nostri animali domestici? Il polipo è invischiato in scie di petrolio o circondato dalle sue secrezioni nerastre?
Il mondo animale e quello umano condividono uno stato di labile instabilità. Le scene proseguono oltre il taglio dell’inquadratura, lungo lo spessore della tavola; un escamotage che traduce l’impossibilità di comprendere interamente il senso dell’esistenza e la molteplicità delle dinamiche che la governano. Accostandole, le opere di Caccia acquisiscono nuovi significati, si animano intersecando le varie storie, come note su un pentagramma, scandite dalla ritmica cadenza del formato quadrato. Esse formano una sorta di casellario che riflette l’estemporaneo caos che domina il mondo e le nostre vite.
L'artista, diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1992, dal 1995 espone in importanti mostre collettive e personali in Italia e all'estero: alla Terrazza Aperol di Milano, a Pietrasanta, all’Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo e a Kufstein, in Austria. Il suo stile pulito e immediato lo porta a cimentarsi con l’illustrazione (ha pubblicato vari volumi con le case editrici Topipittori, GRRRžetic Editrice e Hablò), il fumetto (pubblica la graphic novel Deep Sleep nel 2007), a realizzare titoli di testa per cortometraggi e spot animati (come quello per la campagna natalizia per TELE+ del 2001) e, infine, a curare le scenografie e costruire le marionette del film Tu devi essere lupo di Vittorio Moroni, nel 2003. L’artista ha partecipato a importanti rassegne internazionali come Lucca Comics, MTV Toys a Milano, il BABELFestival di Atene, Art Athina e Art Vilnius. Le sue illustrazioni accompagnano spesso gli articoli di laLettura, supplemento domenicale del Corriere della Sera. Nel 2017, infatti, esse sono state esposte alla Triennale di Milano, in occasione della mostra Il colore delle parole, promossa dalla Fondazione “Corriere della Sera”. Di recente, si è dedicato alla colorazione del fumetto Children (Edizioni BD), vincitore del premio Lucca Project Context 2015.
Dall’inesausto fluire di avvenimenti che caratterizza la nostra vita, Massimo Caccia estrapola momenti di sospensione della narrazione, immortalati nello spazio della rappresentazione come frammenti di uno storyboard. La multiforme varietà di bizzarre situazioni in cui si trovano i suoi animali riflette quella delle nostre esperienze esistenziali.
Le infinite e possibili trame che compongono la vita umana vengono scandite razionalmente nel metaforico arco temporale dei 52 acrilici su carta esposti in mostra che illustrano simboliche e schematiche scene, una per ogni settimana dell’anno. Ad accompagnarle, 12 tavole, una per ogni settimana dell’anno, che conferiscono piena evidenza formale alla rappresentazione di questi momenti di apparentemente statico equilibrio. Il caleidoscopico ensemble di storie raffigurate viene così ulteriormente ricondotto alla quotidinità del nostro vissuto, cadenzato nel tempo in un susseguirsi di frames che immortalano un istante in un flusso di eventi in continua evoluzione, sospeso in un’atmosfera neutrale di temporalità immanente.
Grazie al minimalismo del linguaggio pittorico di Caccia, dove campiture cromatiche piene e uniformi vengono definite da un tratto nero netto e preciso, vicino a quello dell’illustrazione, le scene raffigurate lasciano allo spettatore la facoltà di scegliere incipit ed epilogo dell’ipotetica trama di cui sono intessute. Le opere vengono lasciate volutamente “senza titolo” per non interferire con l’interpretazione e la connotazione emotiva che l’osservatore può conferire, specchio del nostro sentire individuale: dal tragico al grottesco, dal comico al sentimentale.
Se la colorazione è priva di ombre che conferiscano tridimensionalità e prospettiva a questi inaspettati accadimenti, numerose sono le sfumature di significato che possiamo attribuire a questi icastici fotogrammi, ai quali sfondi monocromatici conferiscono una connotazione surreale, un senso di sospensione nel tempo e nello spazio, come si può vedere dallo sguardo estatico e sorpreso delle creature dell’artista. Esso riflette la tensione esistenziale dell’uomo contemporaneo, costretto a svicolarsi tra le più assurde vicissitudini che la vita quotidianamente gli presenta e costantemente alla ricerca di un fragile equilibrio equilibrio spirituale; esso viene metaforicamente rappresentato dalle apparentemente statiche composizioni, bilanciate nel segno e nel colore, che nascondono una soffusa instabilità nell’evoluzione del frangente raffigurato. Queste circostanze trasmettono tutta la precarietà della vita e la contradditorietà della natura umana, divisa tra bene e male. La stessa duplice valenza può assumere il rapporto dell’uomo con il mondo animale, evidenziata da un oggetto o un dettaglio straniante che riconducono a questa difficile convivenza: la gallina è rimasta incastrata in un collare elisabettiano in plastica oppure è curativo come quello dei nostri animali domestici? Il polipo è invischiato in scie di petrolio o circondato dalle sue secrezioni nerastre?
Il mondo animale e quello umano condividono uno stato di labile instabilità. Le scene proseguono oltre il taglio dell’inquadratura, lungo lo spessore della tavola; un escamotage che traduce l’impossibilità di comprendere interamente il senso dell’esistenza e la molteplicità delle dinamiche che la governano. Accostandole, le opere di Caccia acquisiscono nuovi significati, si animano intersecando le varie storie, come note su un pentagramma, scandite dalla ritmica cadenza del formato quadrato. Esse formano una sorta di casellario che riflette l’estemporaneo caos che domina il mondo e le nostre vite.
L'artista, diplomato in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1992, dal 1995 espone in importanti mostre collettive e personali in Italia e all'estero: alla Terrazza Aperol di Milano, a Pietrasanta, all’Istituto Italiano di Cultura di Lussemburgo e a Kufstein, in Austria. Il suo stile pulito e immediato lo porta a cimentarsi con l’illustrazione (ha pubblicato vari volumi con le case editrici Topipittori, GRRRžetic Editrice e Hablò), il fumetto (pubblica la graphic novel Deep Sleep nel 2007), a realizzare titoli di testa per cortometraggi e spot animati (come quello per la campagna natalizia per TELE+ del 2001) e, infine, a curare le scenografie e costruire le marionette del film Tu devi essere lupo di Vittorio Moroni, nel 2003. L’artista ha partecipato a importanti rassegne internazionali come Lucca Comics, MTV Toys a Milano, il BABELFestival di Atene, Art Athina e Art Vilnius. Le sue illustrazioni accompagnano spesso gli articoli di laLettura, supplemento domenicale del Corriere della Sera. Nel 2017, infatti, esse sono state esposte alla Triennale di Milano, in occasione della mostra Il colore delle parole, promossa dalla Fondazione “Corriere della Sera”. Di recente, si è dedicato alla colorazione del fumetto Children (Edizioni BD), vincitore del premio Lucca Project Context 2015.
14
dicembre 2019
Massimo Caccia – Cadenze animali
Dal 14 dicembre 2019 al 04 marzo 2020
arte contemporanea
Location
COLOSSI ARTE CONTEMPORANEA
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Brescia, Corsia Gambero, 12/13, (Brescia)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-12 e 15-19 .
Domenica su appuntamento.
Lunedì chiuso.
Vernissage
14 Dicembre 2019, ore 16.30
Sito web
Editore
Color Art
Autore
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