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Massimo Caccia – Happiness
Un pessimismo sgargiante di colori pop, un gioco sempre rinnovato di forme e
di imprevisti angoli prospettici, una tensione continua e contraddittoria
tra la tentazione della narrazione e la solennità della composizione. Del
resto lo stile di Caccia abita proprio lì, in quel confine inquieto tra la
forma del fumetto, del cartoon, dell’illustrazione e la tradizione più
antica della composizione e della pittura.
Inquieta non Ë solo la forma. Inquieti sono i personaggi, antropomorfi o no,
le traiettorie dei loro sguardi, le loro fulminanti vicende, ora surreali,
ora drammatiche, ora semplicemente piene di stupore di fronte al mondo in
cui sono gettati e costretti a esistere o morire. Mondo? Forse bisognerebbe
dire mondi e comunque non sarebbe semplice trovare una bussola che ci
permetta di orientarci al loro interno. A volte il loro mondo somiglia
sorprendentemente al nostro; anche lÏ ci sono esplosioni spaventose, ci sono
figure attonite che provano a guardarsi in attesa che sopraggiunga il
destino con le proprie sorprese, e a volte, anche lÏ, le sorprese vengono
dal cielo; altre volte ci sono città sfuggenti, altre ancora animali:
giraffe che trasportano tutta l’Africa alle porte di una città d’occidente.
Massimo Caccia – Happiness
Milano, Via Vigevano, 2A, (Milano)