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Massimo Campi – 20 passi di città
I dipinti di Massimo Campi hanno questa agilità di tratto, posano lo sguardo sui luoghi della città e ne rendono l’ordinarietà composta
Comunicato stampa
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I luoghi di città sanno di raccontare solitudine e foschie, memorie e diari, visioni in surplace. Ad interrogarli soccorre la vaga indolenza del pomeriggio o di un'alba ancora distesa. Ed uno scalino, un lato discosto, dove accomodarsi a guardare, a vedere se i colori e toni dell'anima sanno dipingere quel che ti si vien dicendo.
" I dipinti di Massimo Campi hanno questa agilità di tratto, posano lo sguardo sui luoghi della città e ne rendono l’ordinarietà composta, fatta di periferie e di quartieri popolari, di scorci luminosi e di riverberi evanescenti. È al tempo stesso un distaccarsi, una visione depurata di ogni elemento di distrazione (perché altrimenti la latenza degli uomini, della vita di superficie in queste strade e piazze?), una sublimazione concettuale come un ricordo vivido e reale che taglia, trasforma, assembla i profili e ne scopre l’intima essenza, restituisce loro l’identità, quel nucleo di sintesi altrimenti affogato nelle sovrapposizioni e nel disordine dei particolari e delle articolazioni disparate.
Si può quindi provare a narrare la città in una ventina di sembianze, in fotogrammi catturati lungo un percorso senza indirizzo e senza meta, si può se non altro partire da questo per vedere quanto i luoghi e le situazioni che crediamo di conoscere, perché consueti soliti quotidiani, si lascino alla fine individuare non solo e non tanto nella loro fisicità e riconoscibilità, quanto nel loro rimandare all’immagine generale, a quel carattere unitario e globale che tempera la vita tutta della città. Ed è proprio per questo che le visioni che ci sono dinanzi sono fedeli al vero, ma non proprio, non totalmente, non in tutto e per tutto......"
( francesco farachi)
" I dipinti di Massimo Campi hanno questa agilità di tratto, posano lo sguardo sui luoghi della città e ne rendono l’ordinarietà composta, fatta di periferie e di quartieri popolari, di scorci luminosi e di riverberi evanescenti. È al tempo stesso un distaccarsi, una visione depurata di ogni elemento di distrazione (perché altrimenti la latenza degli uomini, della vita di superficie in queste strade e piazze?), una sublimazione concettuale come un ricordo vivido e reale che taglia, trasforma, assembla i profili e ne scopre l’intima essenza, restituisce loro l’identità, quel nucleo di sintesi altrimenti affogato nelle sovrapposizioni e nel disordine dei particolari e delle articolazioni disparate.
Si può quindi provare a narrare la città in una ventina di sembianze, in fotogrammi catturati lungo un percorso senza indirizzo e senza meta, si può se non altro partire da questo per vedere quanto i luoghi e le situazioni che crediamo di conoscere, perché consueti soliti quotidiani, si lascino alla fine individuare non solo e non tanto nella loro fisicità e riconoscibilità, quanto nel loro rimandare all’immagine generale, a quel carattere unitario e globale che tempera la vita tutta della città. Ed è proprio per questo che le visioni che ci sono dinanzi sono fedeli al vero, ma non proprio, non totalmente, non in tutto e per tutto......"
( francesco farachi)
18
febbraio 2006
Massimo Campi – 20 passi di città
Dal 18 febbraio all'undici marzo 2006
arte contemporanea
Location
NEO ART GALLERY
Roma, Via Urbana, 122, (Roma)
Roma, Via Urbana, 122, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30-20, il mattino e il lunedi su appuntamento
Vernissage
18 Febbraio 2006, ore 18.30
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