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Massimo Catalani – Naturalmente
La personale apre il nuovo spazio della galleria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel testo che accompagna la mostra, Barbara Martusciello scrive:
Massimo Catalani è un artista “figurativo” solo apparentemente
tradizionale- nell’accezione comune del termine.
La sua tecnica, innanzitutto, permette ben più dell’illusione
tridimensionale cui l’immagine dipinta aspira: dal magma coloristico le
figure emergono con forza e con vero spessore, ricavato proprio da tale
affioramento della materia pittorica.
Spatolata su spatolata, i suoi ortaggi, la sua frutta, soggetti quotidiani –
quindi ad una prima lettura “facili” – s’impongono all’attenzione del
fruitore incuriosendolo, seducendolo, divertendolo.
Sul quadro non v’è una pedissequa fotocopia della realtà, ma una realtà
altra, molto simile a quella oggettiva, ma tradotta, interpretata,
manipolata. Sempre verosimile.
Ed il gioco è fatto. Il riconoscimento è la regola che vige ed al contempo
un primo traguardo. Perché per Catalani è fondamentale il criterio basato
sulla considerazione che “…Non può esistere un fatto artistico senza un
suo pubblico…”, che va conquistato/riconquistato, portato all’arte, arte
non come fatto elitario, ma quotidiano (nell’intenzione di certe esperienze
degli anni ’60) che tenti il “recupero del rapporto con il senso comune”.
Questa, del resto, è l’utopia che mosse le Avanguardie russe:
l’avvicinamento all’arte d’una quantità più ampia possibile di pubblico.
Ma, per Catalani, questa comunanza con tale assunto non arriva a
condividerne quello “spirito di partito” al quale dovevano adeguarsi gli
intellettuali di quei tempi. Egli, infatti, segue il proprio di spirito,
curioso, attento, polemico e sempre al lavoro concettuale legato intimamente
a quello, per così dire, artigianale.
Massimo Catalani è un artista “figurativo” solo apparentemente
tradizionale- nell’accezione comune del termine.
La sua tecnica, innanzitutto, permette ben più dell’illusione
tridimensionale cui l’immagine dipinta aspira: dal magma coloristico le
figure emergono con forza e con vero spessore, ricavato proprio da tale
affioramento della materia pittorica.
Spatolata su spatolata, i suoi ortaggi, la sua frutta, soggetti quotidiani –
quindi ad una prima lettura “facili” – s’impongono all’attenzione del
fruitore incuriosendolo, seducendolo, divertendolo.
Sul quadro non v’è una pedissequa fotocopia della realtà, ma una realtà
altra, molto simile a quella oggettiva, ma tradotta, interpretata,
manipolata. Sempre verosimile.
Ed il gioco è fatto. Il riconoscimento è la regola che vige ed al contempo
un primo traguardo. Perché per Catalani è fondamentale il criterio basato
sulla considerazione che “…Non può esistere un fatto artistico senza un
suo pubblico…”, che va conquistato/riconquistato, portato all’arte, arte
non come fatto elitario, ma quotidiano (nell’intenzione di certe esperienze
degli anni ’60) che tenti il “recupero del rapporto con il senso comune”.
Questa, del resto, è l’utopia che mosse le Avanguardie russe:
l’avvicinamento all’arte d’una quantità più ampia possibile di pubblico.
Ma, per Catalani, questa comunanza con tale assunto non arriva a
condividerne quello “spirito di partito” al quale dovevano adeguarsi gli
intellettuali di quei tempi. Egli, infatti, segue il proprio di spirito,
curioso, attento, polemico e sempre al lavoro concettuale legato intimamente
a quello, per così dire, artigianale.
05
dicembre 2015
Massimo Catalani – Naturalmente
Dal 05 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA PIZIARTE
Colonnella, Contrada Rio Moro, 190, (Teramo)
Colonnella, Contrada Rio Moro, 190, (Teramo)
Vernissage
5 Dicembre 2015, ore 18
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