Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Massimo Festi / Alberto Raiteri – Gli amori impossibili della signora J.
L’evento propone un sunto ed un’ulteriore evoluzione delle tematiche affrontate dai due artisti nel corso degli ultimi anni nel campo visuale e performativo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Canalgrande18 inaugura venerdì 19 ottobre la mostra – evento con performance, video e pittura di Massimo Festi e Alberto Raiteri Gli amori impossibili della signora J. L’evento, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei propone un sunto ed un’ulteriore evoluzione delle tematiche affrontate dai due artisti nel corso degli ultimi anni nel campo visuale e performativo (MASCHERA-CIBO-SEDUZIONE-FETICISMO).
Massimo Festi (1972) vive a Ferrara. Diplomato nel 1998 all'Accademia di Belle Arti di Bologna con il teorico di mutazioni legate ai linguaggi visivi Francesca Alfano Miglietti (FAM). Si occupa di pittura mediale e videoarte. Hanno scritto del suo lavoro: Luca Beatrice, Marialivia Brunelli, Isabella Falbo, Micol Di Veroli, Roberta Vanali, Gianluca Marziani. Le sue opere sono presenti nella collezione di Villa Capriglio Torino e Fondazione Bartoli-Felter Cagliari.
Info: www.massimofesti.com
Alberto Raiteri (1966) vive a Casale Monferrato AL. Diplomato all’Istituto Europeo di Design a Milano nel 1987. Si occupa di pittura, videoarte e teatro. Hanno scritto di lui Isabella Falbo, Marialivia Brunelli, Valerio Grimaldi.
Info: www.albertoraiteri.com
Il gioco intrigante del mascheramento, riproposto dalle opere in mostra, dai video a rotazione nella sala oscurata per l’occasione e dalla performance interpretata da Daniela Desana e Silvia Guandalini, richiama un immaginario ludico feticista, in cui prevale la componente sessuale, giocato talvolta sulla presa di coscienza identitaria e l'esposizione ossessiva di manie che si rafforzano in contrapposizione alla normale quotidianità. In una società telematica che impone ritmi frenetici, simili a quelli delle macchine, e sottrae tempo alla riflessione e al pensiero col bombardamento eccessivo d’ informazioni, la maschera, la pellicola di plastica che avvolge le persone, e i nastri adesivi che sigillano gli organi sensoriali e
desensibilizzano le zone erogene, diventano così il simbolo della totale spersonalizzazione, l'involucro artificioso che relega l’uomo in una sorta di realtà
omologata. L’”impacchettamento” sottolinea dunque l’azione pressante della società che, attraverso i ritmi incalzanti dettati dal “tempo telematico”, finisce per privare ogni singolo individuo della propria personalità, limitandone la libertà di azione fino a cancellarne l’identità sessuale. I tre video presenti in mostra si legano a questo discorso attraverso rimandi ben definiti. Nel video "impossible Love" la Signora J. tenta di ricostruire ciò che le è stato precedentemente sottratto. Si prepara all'incontro col partner, desiderando apparire al meglio della sua femminilità. Sarà sufficiente ridisegnarsi occhi, bocca, capezzoli e vagina per risvegliare in lei tutti i sensi. Tentativo reso ancor più patetico dall'arrivo del partner che impacchettato, è impossibilitato ad interagire. In "La Signora J. si nutre di delicate parole", anch’esso simbolo dell'incomunicabilità, si ripropone il tentativo patetico di seduzione attraverso l'offerta perpetuata del cibo. Nello “smascheratore” la maschera assume infine funzione di feticcio mentre nella performance, attraverso il filtro della vetrina e della maschera antigas indossata dalle due performers, avviene la presa di coscienza finale, tra il disagio e la frustrazione per l’ impossibilità dell’azione.
Massimo Festi (1972) vive a Ferrara. Diplomato nel 1998 all'Accademia di Belle Arti di Bologna con il teorico di mutazioni legate ai linguaggi visivi Francesca Alfano Miglietti (FAM). Si occupa di pittura mediale e videoarte. Hanno scritto del suo lavoro: Luca Beatrice, Marialivia Brunelli, Isabella Falbo, Micol Di Veroli, Roberta Vanali, Gianluca Marziani. Le sue opere sono presenti nella collezione di Villa Capriglio Torino e Fondazione Bartoli-Felter Cagliari.
Info: www.massimofesti.com
Alberto Raiteri (1966) vive a Casale Monferrato AL. Diplomato all’Istituto Europeo di Design a Milano nel 1987. Si occupa di pittura, videoarte e teatro. Hanno scritto di lui Isabella Falbo, Marialivia Brunelli, Valerio Grimaldi.
Info: www.albertoraiteri.com
Il gioco intrigante del mascheramento, riproposto dalle opere in mostra, dai video a rotazione nella sala oscurata per l’occasione e dalla performance interpretata da Daniela Desana e Silvia Guandalini, richiama un immaginario ludico feticista, in cui prevale la componente sessuale, giocato talvolta sulla presa di coscienza identitaria e l'esposizione ossessiva di manie che si rafforzano in contrapposizione alla normale quotidianità. In una società telematica che impone ritmi frenetici, simili a quelli delle macchine, e sottrae tempo alla riflessione e al pensiero col bombardamento eccessivo d’ informazioni, la maschera, la pellicola di plastica che avvolge le persone, e i nastri adesivi che sigillano gli organi sensoriali e
desensibilizzano le zone erogene, diventano così il simbolo della totale spersonalizzazione, l'involucro artificioso che relega l’uomo in una sorta di realtà
omologata. L’”impacchettamento” sottolinea dunque l’azione pressante della società che, attraverso i ritmi incalzanti dettati dal “tempo telematico”, finisce per privare ogni singolo individuo della propria personalità, limitandone la libertà di azione fino a cancellarne l’identità sessuale. I tre video presenti in mostra si legano a questo discorso attraverso rimandi ben definiti. Nel video "impossible Love" la Signora J. tenta di ricostruire ciò che le è stato precedentemente sottratto. Si prepara all'incontro col partner, desiderando apparire al meglio della sua femminilità. Sarà sufficiente ridisegnarsi occhi, bocca, capezzoli e vagina per risvegliare in lei tutti i sensi. Tentativo reso ancor più patetico dall'arrivo del partner che impacchettato, è impossibilitato ad interagire. In "La Signora J. si nutre di delicate parole", anch’esso simbolo dell'incomunicabilità, si ripropone il tentativo patetico di seduzione attraverso l'offerta perpetuata del cibo. Nello “smascheratore” la maschera assume infine funzione di feticcio mentre nella performance, attraverso il filtro della vetrina e della maschera antigas indossata dalle due performers, avviene la presa di coscienza finale, tra il disagio e la frustrazione per l’ impossibilità dell’azione.
19
ottobre 2007
Massimo Festi / Alberto Raiteri – Gli amori impossibili della signora J.
Dal 19 ottobre al 07 novembre 2007
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
CANALGRANDE18 GALLERIA D’ARTE
Modena, Corso Canalgrande, 18, (Modena)
Modena, Corso Canalgrande, 18, (Modena)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 10-13/ 16.20
Vernissage
19 Ottobre 2007, ore 19, con performance. In replica alle 19.30
Autore
Curatore