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Massimo Gardone – Black flowers
I soggetti raccontano di sogni, atmosfere rarefatte e sensuali, precisioni millimetriche, sapienza nel cogliere l’istante ed enorme pazienza nel rifinirlo digitalmente in una continua ricerca di pulizia. Queste immagini potentissime non vogliono condizionare un racconto ma cullare il visitatore nella speranza di innescare un processo visionario morbido e personale
Comunicato stampa
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IL LATO EFFIMERO DELLA NATURA
I BLACKFLOWERS DI MASSIMO GARDONE
Lella Varesano
Alcuni muti come viandanti, altri suadenti fermi in attesa ed altri ancora sospesi come viaggiatori luminosi, I blackflowers scrutano il pubblico che li osserva con mitezza, equilibrio e grande penetrazione. La sensazione che si ricava è questa… essere guardati da chi si mostra e da chi in mostra viene messo… . Del suo autore sappiamo che detesta le elucubrazioni critiche mentre ama le considerazioni sensibili. Questi fiori sono calchi, stampi, archetipi che trovano nel negativo e negli effetti quello che non si percepisce nel mondo reale. In queste immagini si vede la trama o il calco? Il pieno o il vuoto? Un gioco preciso che manipola la realtà grazie alla tecnica piegandola e sottomettendola a nuove regole. Alle pareti due generazioni si confrontano:, la più adulta conserva la forma, lo spessore carnale, esterno e quasi grafico dei fiori mentre la più giovane rivolge lo sguardo all’interno, ad un aspetto più intimo, teso a scrutarne la superficie ‘sorvolandola’ a bassa quota per sfociare nella duplicazione di incastri e clonazioni. In queste immagini la precisione della tecnica digitale nella postproduzione dello shooting è contrapposta ad una sapiente tradizione artigianale, che spazia dai carboni stampati giclèe alla scelta della carta. Questo imprevedibile incontro alchemico produce un’elevatissima qualità dell’oggetto artistico, che Gardone crea da un perfetto equilibrio tra artigianato e tecnologia. I soggetti raccontano di sogni, atmosfere rarefatte e sensuali, precisioni millimetriche, sapienza nel cogliere l’istante ed enorme pazienza nel rifinirlo digitalmente in una continua ricerca di pulizia. Queste immagini potentissime non vogliono condizionare un racconto ma cullare il visitatore nella speranza di innescare un processo visionario morbido e personale.
Mostrare, mettersi in mostra per mostrarsi insieme… in uno specchio effimero.
I BLACKFLOWERS DI MASSIMO GARDONE
Lella Varesano
Alcuni muti come viandanti, altri suadenti fermi in attesa ed altri ancora sospesi come viaggiatori luminosi, I blackflowers scrutano il pubblico che li osserva con mitezza, equilibrio e grande penetrazione. La sensazione che si ricava è questa… essere guardati da chi si mostra e da chi in mostra viene messo… . Del suo autore sappiamo che detesta le elucubrazioni critiche mentre ama le considerazioni sensibili. Questi fiori sono calchi, stampi, archetipi che trovano nel negativo e negli effetti quello che non si percepisce nel mondo reale. In queste immagini si vede la trama o il calco? Il pieno o il vuoto? Un gioco preciso che manipola la realtà grazie alla tecnica piegandola e sottomettendola a nuove regole. Alle pareti due generazioni si confrontano:, la più adulta conserva la forma, lo spessore carnale, esterno e quasi grafico dei fiori mentre la più giovane rivolge lo sguardo all’interno, ad un aspetto più intimo, teso a scrutarne la superficie ‘sorvolandola’ a bassa quota per sfociare nella duplicazione di incastri e clonazioni. In queste immagini la precisione della tecnica digitale nella postproduzione dello shooting è contrapposta ad una sapiente tradizione artigianale, che spazia dai carboni stampati giclèe alla scelta della carta. Questo imprevedibile incontro alchemico produce un’elevatissima qualità dell’oggetto artistico, che Gardone crea da un perfetto equilibrio tra artigianato e tecnologia. I soggetti raccontano di sogni, atmosfere rarefatte e sensuali, precisioni millimetriche, sapienza nel cogliere l’istante ed enorme pazienza nel rifinirlo digitalmente in una continua ricerca di pulizia. Queste immagini potentissime non vogliono condizionare un racconto ma cullare il visitatore nella speranza di innescare un processo visionario morbido e personale.
Mostrare, mettersi in mostra per mostrarsi insieme… in uno specchio effimero.
08
settembre 2006
Massimo Gardone – Black flowers
Dall'otto settembre all'otto ottobre 2006
fotografia
Location
GALLERIA MINIMAL
Trieste, Via San Nicolò, 25, (Trieste)
Trieste, Via San Nicolò, 25, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10 - 13 / 16 - 20
Autore