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Massimo Grimaldi – Charles Aznavour Object
La mostra di Massimo Grimaldi è la quinta di un ciclo ideato e curato da Marcello Smarrelli che impegnerà la Galleria Roberto Giustini per più di due anni, con una serie di progetti ideati da artisti e designer, tra i quali: Andrea Anastasio, Enzo Cucchi, Didier Fiuza Faustino, Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Massimo Grimaldi, Gerwald Rokenshaub, Ettore Sottsass
Comunicato stampa
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La mostra di Massimo Grimaldi è la quinta di un ciclo ideato e curato da Marcello Smarrelli che impegnerà la Galleria Roberto Giustini per più di due anni, con una serie di progetti ideati da artisti e designer, tra i quali: Andrea Anastasio, Enzo Cucchi, Didier Fiuza Faustino, Johanna Grawunder, Konstantin Grcic, Massimo Grimaldi, Gerwald Rokenshaub, Ettore Sottsass.
Gli autori coinvolti sono stati invitati a ideare il loro progetto seguendo una specifica indicazione del curatore: produrre un inedito oggetto d’uso, inventarne la funzione e il bisogno che questo andrà a soddisfare. Un feticcio, un idolo, un oggetto che viene investito di particolari proprietà dal suo statuto “speciale” di opera d’arte o di design, da introdurre in una realtà già satura di segni.
Se negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione di forme e di oggetti la cui origine non può più essere ricondotta agli ideali originari del Bauhaus e del modernismo, ma nemmeno a quelli che gli si ponevano in modo antagonista o critico, quale risposta può venire offerta da quegli autori che, sostenuti dalla consapevolezza dello scenario in cui operano, si interrogano sulle ragioni connesse all’ideazione e alla progettazione di nuove forme?
Nell’attuale contesto sociale in cui, seguendo una logica funzionale alla sopravvivenza del sistema, vengono continuamente creati nuovi oggetti del desiderio, nuovi idoli, immagini sacrali, feticci sofisticati che assolvono a bisogni (veri o falsi) sempre più difficili da individuare e da definire, cosa può significare confrontarsi con l’ideazione di un oggetto?
Questa serie di mostre vogliono essere un ulteriore domanda posta all’interno di questo dibattito che non sembra avere risposte conclusive.
Per la sua mostra dal titolo Charles Aznavour Object, Massimo Grimaldi ha realizzato un oggetto che vuole riflettere la sua condizione di mero oggetto. Esso consiste di due bassi parallelepipedi raccordati e compenetrati da una tela di poliuretano. I parallelepipedi, uguali tra loro, saranno sostanzialmente dei riempi-spazio, ovvero l'archetipo di una presenza scultorea, quello dei due posizionato sul pavimento, e di una presenza pittorica, l'altro appeso al muro. La funzione di questo oggetto sarà quella di svelare, come sempre accade nel lavoro dell’artista, la gratuità e la convenzionalità di ogni rappresentazione e la presunzione propria di ogni atto creativo.Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Completerà la mostra un secondo lavoro, July 2005 Playlist, la riproduzione di una playlist composta da venti brani musicali, tra loro intervallati da 10 minuti di silenzio. Queste playlist, composte dall’artista in varie occasioni, utilizzano un iPod e funzionano come un personale promemoria per ricordare particolari giorni, luoghi o persone.
Massimo Grimaldi è nato a Taranto nel 1974. Vive e lavora a Milano. Il suo lavoro esamina il funzionamento dell'arte e il modo con cui essa viene percepita, valutata e capita. La sua ricerca muove da una continua interrogazione sul ruolo dell’artista nella società, sul potere e i limiti della speculazione estetica, sui criteri della produzione e della circolazione delle immagini.
Mostre personali:
Zero…, Piacenza, 2002; Massimo Grimaldi Solo Exhibition, Zero…, Milano, 2004; Isabella Bortolozzi Galerie, Berlino, 2005; Zero…, Milano, 2006; ARCO Projects, Madrid, 2007
Mostre collettive selezionate:
ExIt, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2002; Fame, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2003; Ritardi e Rivoluzioni, 50° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Venezia, 2003; Defrag, Suite 106, New York, 2003; Great Expectations!, Ferrotel, Pescara, 2003; Prisma, Galerie Martin Janda, Wien, 2004
Paradiso e Inferno, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2004; Dojo, Via Ventura, Milano, 2005; No Manifesto, GAMeC, Bergamo, 2005; Take It Furthur!, Andrew Mummery Gallery, Londra, 2005; La Dolce Crisi, Villa Manin, Codroipo (Udine), 2005.
Gli autori coinvolti sono stati invitati a ideare il loro progetto seguendo una specifica indicazione del curatore: produrre un inedito oggetto d’uso, inventarne la funzione e il bisogno che questo andrà a soddisfare. Un feticcio, un idolo, un oggetto che viene investito di particolari proprietà dal suo statuto “speciale” di opera d’arte o di design, da introdurre in una realtà già satura di segni.
Se negli ultimi anni abbiamo assistito a una proliferazione di forme e di oggetti la cui origine non può più essere ricondotta agli ideali originari del Bauhaus e del modernismo, ma nemmeno a quelli che gli si ponevano in modo antagonista o critico, quale risposta può venire offerta da quegli autori che, sostenuti dalla consapevolezza dello scenario in cui operano, si interrogano sulle ragioni connesse all’ideazione e alla progettazione di nuove forme?
Nell’attuale contesto sociale in cui, seguendo una logica funzionale alla sopravvivenza del sistema, vengono continuamente creati nuovi oggetti del desiderio, nuovi idoli, immagini sacrali, feticci sofisticati che assolvono a bisogni (veri o falsi) sempre più difficili da individuare e da definire, cosa può significare confrontarsi con l’ideazione di un oggetto?
Questa serie di mostre vogliono essere un ulteriore domanda posta all’interno di questo dibattito che non sembra avere risposte conclusive.
Per la sua mostra dal titolo Charles Aznavour Object, Massimo Grimaldi ha realizzato un oggetto che vuole riflettere la sua condizione di mero oggetto. Esso consiste di due bassi parallelepipedi raccordati e compenetrati da una tela di poliuretano. I parallelepipedi, uguali tra loro, saranno sostanzialmente dei riempi-spazio, ovvero l'archetipo di una presenza scultorea, quello dei due posizionato sul pavimento, e di una presenza pittorica, l'altro appeso al muro. La funzione di questo oggetto sarà quella di svelare, come sempre accade nel lavoro dell’artista, la gratuità e la convenzionalità di ogni rappresentazione e la presunzione propria di ogni atto creativo.Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Completerà la mostra un secondo lavoro, July 2005 Playlist, la riproduzione di una playlist composta da venti brani musicali, tra loro intervallati da 10 minuti di silenzio. Queste playlist, composte dall’artista in varie occasioni, utilizzano un iPod e funzionano come un personale promemoria per ricordare particolari giorni, luoghi o persone.
Massimo Grimaldi è nato a Taranto nel 1974. Vive e lavora a Milano. Il suo lavoro esamina il funzionamento dell'arte e il modo con cui essa viene percepita, valutata e capita. La sua ricerca muove da una continua interrogazione sul ruolo dell’artista nella società, sul potere e i limiti della speculazione estetica, sui criteri della produzione e della circolazione delle immagini.
Mostre personali:
Zero…, Piacenza, 2002; Massimo Grimaldi Solo Exhibition, Zero…, Milano, 2004; Isabella Bortolozzi Galerie, Berlino, 2005; Zero…, Milano, 2006; ARCO Projects, Madrid, 2007
Mostre collettive selezionate:
ExIt, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2002; Fame, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2003; Ritardi e Rivoluzioni, 50° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Venezia, 2003; Defrag, Suite 106, New York, 2003; Great Expectations!, Ferrotel, Pescara, 2003; Prisma, Galerie Martin Janda, Wien, 2004
Paradiso e Inferno, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2004; Dojo, Via Ventura, Milano, 2005; No Manifesto, GAMeC, Bergamo, 2005; Take It Furthur!, Andrew Mummery Gallery, Londra, 2005; La Dolce Crisi, Villa Manin, Codroipo (Udine), 2005.
05
aprile 2007
Massimo Grimaldi – Charles Aznavour Object
Dal 05 aprile al 05 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ROBERTO GIUSTINI
Roma, Via Dell'orso, 72, (Roma)
Roma, Via Dell'orso, 72, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20, sabato dalle ore 10 alle 13
Vernissage
5 Aprile 2007, ore 19
Autore
Curatore