Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Massimo Latte – Chimica delle passioni
Massimo Latte, pittore giovanissimo, ha esposto nel 1985 all’Istituto Francese di Napoli, all’epoca di Jean Digne, quel grande Direttore la cui azione marcò la città in modo esemplare. Venti anni dopo Massimo espone di nuovo al « Grenoble », questa volta per una mostra antologica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Perchè questa mostra al Grenoble? Risposta nell’ “avant-propos” scritto per il catalogo da Danièle Rousselier, direttrice dell’Institut Français:
“Ho incontrato Massimo Latte a Napoli “per caso”. Ma il caso non esiste, ci sono solo incontri, dicevano i surrealisti.
E' stato un incontro eccezionale con un uomo e un’opera eccezionali.
Non appena entrata nel suo atelier, sono stata travolta dalla forza della sua pittura. Uno choc, uno choc accompagnato da emozione. L’emozione di una scoperta, di un’evidenza: avere, di colpo, la certezza di trovarsi di fronte delle tele che toccano la verità della pittura, dell’arte. La sua essenza. Emozione rara nella vita.
Choc di fronte ai grandi bitumi, travagliati, potenti, scaturiti da forze telluriche. La materia resinosa, strappata al cuore profondo della terra, alla linfa degli alberi, diventata pasta resinosa (il bitume utilizzato da Massimo proviene dalle miniere dell’Utah) forma sulla tela dei nodi, delle masse, o altrove, s’innalza, ondeggia e si mette a danzare. C’è qualcosa di preistorico in quei quadri che sembrano scaturire dalla notte dei tempi.
Choc di fronte al blu. Questo blu dell’ultimo periodo venuto anch’esso dalle origini della pittura. Blu fluido, trasparente e denso al tempo stesso, impalpabile e opaco. Si conosce il blu di Duccio, quello di Matisse, il blu di Yves Klein. D’ora in poi si parlerà del blu di Massimo Latte. Unico. Immateriale.
Per tornare alla nozione di caso, di quell’incontro la cosa più bella fu che da esso è nata non una duplice bensì una triplice amicizia. Perché siamo a Napoli.
La città partenopea è un luogo che, in maniera strana, favorisce gli incroci improbabili, i “casi”, il loro fiorire. Mi piace immaginare che una forza magnetica attiri qui degli esseri destinati a (ri)trovarsi.
Così ho (ri)conosciuto a Napoli il poeta Bernard Noël. Nell’immediatezza di quest’incontro ho proposto a Bernard di visitare l’atelier di Massimo. Si trattava di un tranello. Bernard ci è cascato immediatamente : stupefatto quanto me dai quadri che scopriva, trasportato dall’evidenza, egli ha, senza un attimo di esitazione, accettato la mia proposta di scrivere un testo sull’opera di Massimo. E' tornato a Napoli tre mesi dopo per prendere il tempo di parlare con il suo nuovo amico e contemplare, scrutare di nuovo le sue tele. Ne sono risultate pagine ammirevoli.
E’ una gioia e un vanto poter esporre oggi all’Istituto Francese Massimo Latte, uno dei figli più talentuosi della città di Napoli”
“Ho incontrato Massimo Latte a Napoli “per caso”. Ma il caso non esiste, ci sono solo incontri, dicevano i surrealisti.
E' stato un incontro eccezionale con un uomo e un’opera eccezionali.
Non appena entrata nel suo atelier, sono stata travolta dalla forza della sua pittura. Uno choc, uno choc accompagnato da emozione. L’emozione di una scoperta, di un’evidenza: avere, di colpo, la certezza di trovarsi di fronte delle tele che toccano la verità della pittura, dell’arte. La sua essenza. Emozione rara nella vita.
Choc di fronte ai grandi bitumi, travagliati, potenti, scaturiti da forze telluriche. La materia resinosa, strappata al cuore profondo della terra, alla linfa degli alberi, diventata pasta resinosa (il bitume utilizzato da Massimo proviene dalle miniere dell’Utah) forma sulla tela dei nodi, delle masse, o altrove, s’innalza, ondeggia e si mette a danzare. C’è qualcosa di preistorico in quei quadri che sembrano scaturire dalla notte dei tempi.
Choc di fronte al blu. Questo blu dell’ultimo periodo venuto anch’esso dalle origini della pittura. Blu fluido, trasparente e denso al tempo stesso, impalpabile e opaco. Si conosce il blu di Duccio, quello di Matisse, il blu di Yves Klein. D’ora in poi si parlerà del blu di Massimo Latte. Unico. Immateriale.
Per tornare alla nozione di caso, di quell’incontro la cosa più bella fu che da esso è nata non una duplice bensì una triplice amicizia. Perché siamo a Napoli.
La città partenopea è un luogo che, in maniera strana, favorisce gli incroci improbabili, i “casi”, il loro fiorire. Mi piace immaginare che una forza magnetica attiri qui degli esseri destinati a (ri)trovarsi.
Così ho (ri)conosciuto a Napoli il poeta Bernard Noël. Nell’immediatezza di quest’incontro ho proposto a Bernard di visitare l’atelier di Massimo. Si trattava di un tranello. Bernard ci è cascato immediatamente : stupefatto quanto me dai quadri che scopriva, trasportato dall’evidenza, egli ha, senza un attimo di esitazione, accettato la mia proposta di scrivere un testo sull’opera di Massimo. E' tornato a Napoli tre mesi dopo per prendere il tempo di parlare con il suo nuovo amico e contemplare, scrutare di nuovo le sue tele. Ne sono risultate pagine ammirevoli.
E’ una gioia e un vanto poter esporre oggi all’Istituto Francese Massimo Latte, uno dei figli più talentuosi della città di Napoli”
09
novembre 2004
Massimo Latte – Chimica delle passioni
Dal 09 novembre al 04 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
INSTITUT FRANÇAIS NAPOLI
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Napoli, Via Francesco Crispi, 86, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, ore 10-13/16-19
Autore
Curatore