Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Massimo Lippi – Dal silenzio che geme
personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal silenzio che geme
Opere di Massimo Lippi in mostra alla Certosa di Pontignano
Inaugurazione venerdì 10 giugno | ore 18.00 | loc. Pontignano | Castelnuovo Berardenga (SI)
Non vi sarà difficile rimanere in silenzio se, a proposito di queste “Com-posizioni”, ne percepirete la loro profondità spirituale o quell’incauta bellezza viva di una forma sincera. Non vi sarà difficile rimanere in silenzio neanche quando, bendati gli occhi, sarete semplice preda delle grida di un poeta.
E queste si accosteranno a voi e voi a loro non in equal misura. Non per timore di una sgradevolezza o di una denunciata presunzione, ne per farsi accettare con dovuti plausi ornamentali, queste si avvicineranno ai vostri sensi in un delicatissimo equilibrio di bellezza e povertà a voler ricordare: « Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo éne dignu Te mentovare».
Il Com-porre di Massimo Lippi non è un filtro, un modulo di bellezza che accade e vuole accadere, ma è un insistere nel mondo senza un tempo. Si scatena il lui un riverbero di vitalità che si fa breccia, quasi incauta, come se fosse un’effrazione.
La sua è una disponibilità resa all’arte. Una concessione pulsiva che spinge a chiedersi: «Qual è la necessità? ».
L’arte è una radice della conoscenza, una sorta di estensione della vita desiderosa di un dialogo diretto con la realtà.
Lippi non spoglia la realtà solo per mostrarci la sua immagine effettuale, ma ne ammette ogni suo eroismo, ogni sua fragilità e riluttanza. Con la sua mano mette in equilibrio i versi e torna verso l’uomo modellandosi nella terra.
Ecco dunque che questo suo com-porre si rivela come poesia, lì dove i versi acquistano pesantezza, e come scultura, lì dove la materia svela la sua nuda piacevolezza.
Antonio Locafaro
Massimo Lippi, poeta scultore, è nato il 14 gennaio 1951 a Ponte a Tressa, alle porte di Siena, dove vive e lavora. Sono essenziali alla sua formazione l’apprendistato presso lo zio Olinto, figura di ingegnoso artigiano, e l’insegnamento di Zita Pepi, che gli fa incontrare la poesia. Frequenta l’Istituto d’Arte di Siena avendo per maestro Virgilio Carmignani. Inizia a frequentare il maestro Albert Lassuer. Si laurea in Storia dell’Arte con Giuliano Briganti con una tesi sullo scultore Alberto Sani. Enzo Carli accompagna con un importante scritto di presentazione la sua prima personale a Empoli (1987). Insegna per dieci anni scultura all’Istituto d’Arte di Siena e successivamente all’Accademia di Carrara e di Macerata. Lascia l’insegnamento per dedicarsi interamente all’attività artistica che lo vede presente in Italia e in Europa e recentemente anche negli Stati Uniti con opere monumentali. Viaggia per motivi di studio e di lavoro negli Stati Uniti, in Russia e in Cina, esponendo al Metropolitan Museum di Tokio. Escono frattanto presso Sheiwiller i suoi primi libri di poesia, Non popolo mio (1991) e Passi il mondo e venga la Grazia (1999, finalista al Premio Viareggio) autorevolmente prefati da Franco Fortini e da Giovanni Roboni, che segnalano tra i poeti più originali della sua generazione. Seguono altri due volumi di poesia, Nuziale (2003) e Dell’invincibile sogno (2004). Nel mese di marzo 2004 è Visiting Professor all’Università S.M.U di Dallas, Texas. Debutta come autore di teatro e registra con l’allestimento di una Sacra rappresentazione, Trasfigurazione, per la Chiesa di Abbadia Isola di Monteriggioni (5 agosto 2006). Tra le sue ultime importanti opere realizzate per la città di Siena, il Gavinone di Piazza del Campo (25 maggio 2006) e il portale bronzeo della Basilica di S. Domenico dedicato a Santa Caterina (19 novembre 2006). Nel novembre 2006 esegue una monumentale scultura in pietra per il convegno Ecclesiale di Verona: La Barca della Beata Speranza. Per il comune di Serravezza (LU) realizza nel 2008 Il canto del gallo risveglia la Pace.
Opere di Massimo Lippi in mostra alla Certosa di Pontignano
Inaugurazione venerdì 10 giugno | ore 18.00 | loc. Pontignano | Castelnuovo Berardenga (SI)
Non vi sarà difficile rimanere in silenzio se, a proposito di queste “Com-posizioni”, ne percepirete la loro profondità spirituale o quell’incauta bellezza viva di una forma sincera. Non vi sarà difficile rimanere in silenzio neanche quando, bendati gli occhi, sarete semplice preda delle grida di un poeta.
E queste si accosteranno a voi e voi a loro non in equal misura. Non per timore di una sgradevolezza o di una denunciata presunzione, ne per farsi accettare con dovuti plausi ornamentali, queste si avvicineranno ai vostri sensi in un delicatissimo equilibrio di bellezza e povertà a voler ricordare: « Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo éne dignu Te mentovare».
Il Com-porre di Massimo Lippi non è un filtro, un modulo di bellezza che accade e vuole accadere, ma è un insistere nel mondo senza un tempo. Si scatena il lui un riverbero di vitalità che si fa breccia, quasi incauta, come se fosse un’effrazione.
La sua è una disponibilità resa all’arte. Una concessione pulsiva che spinge a chiedersi: «Qual è la necessità? ».
L’arte è una radice della conoscenza, una sorta di estensione della vita desiderosa di un dialogo diretto con la realtà.
Lippi non spoglia la realtà solo per mostrarci la sua immagine effettuale, ma ne ammette ogni suo eroismo, ogni sua fragilità e riluttanza. Con la sua mano mette in equilibrio i versi e torna verso l’uomo modellandosi nella terra.
Ecco dunque che questo suo com-porre si rivela come poesia, lì dove i versi acquistano pesantezza, e come scultura, lì dove la materia svela la sua nuda piacevolezza.
Antonio Locafaro
Massimo Lippi, poeta scultore, è nato il 14 gennaio 1951 a Ponte a Tressa, alle porte di Siena, dove vive e lavora. Sono essenziali alla sua formazione l’apprendistato presso lo zio Olinto, figura di ingegnoso artigiano, e l’insegnamento di Zita Pepi, che gli fa incontrare la poesia. Frequenta l’Istituto d’Arte di Siena avendo per maestro Virgilio Carmignani. Inizia a frequentare il maestro Albert Lassuer. Si laurea in Storia dell’Arte con Giuliano Briganti con una tesi sullo scultore Alberto Sani. Enzo Carli accompagna con un importante scritto di presentazione la sua prima personale a Empoli (1987). Insegna per dieci anni scultura all’Istituto d’Arte di Siena e successivamente all’Accademia di Carrara e di Macerata. Lascia l’insegnamento per dedicarsi interamente all’attività artistica che lo vede presente in Italia e in Europa e recentemente anche negli Stati Uniti con opere monumentali. Viaggia per motivi di studio e di lavoro negli Stati Uniti, in Russia e in Cina, esponendo al Metropolitan Museum di Tokio. Escono frattanto presso Sheiwiller i suoi primi libri di poesia, Non popolo mio (1991) e Passi il mondo e venga la Grazia (1999, finalista al Premio Viareggio) autorevolmente prefati da Franco Fortini e da Giovanni Roboni, che segnalano tra i poeti più originali della sua generazione. Seguono altri due volumi di poesia, Nuziale (2003) e Dell’invincibile sogno (2004). Nel mese di marzo 2004 è Visiting Professor all’Università S.M.U di Dallas, Texas. Debutta come autore di teatro e registra con l’allestimento di una Sacra rappresentazione, Trasfigurazione, per la Chiesa di Abbadia Isola di Monteriggioni (5 agosto 2006). Tra le sue ultime importanti opere realizzate per la città di Siena, il Gavinone di Piazza del Campo (25 maggio 2006) e il portale bronzeo della Basilica di S. Domenico dedicato a Santa Caterina (19 novembre 2006). Nel novembre 2006 esegue una monumentale scultura in pietra per il convegno Ecclesiale di Verona: La Barca della Beata Speranza. Per il comune di Serravezza (LU) realizza nel 2008 Il canto del gallo risveglia la Pace.
10
giugno 2011
Massimo Lippi – Dal silenzio che geme
Dal 10 giugno all'otto settembre 2011
arte contemporanea
Location
CERTOSA DI PONTIGNANO
Castelnuovo Berardenga, Località Pontignano, (Siena)
Castelnuovo Berardenga, Località Pontignano, (Siena)
Orario di apertura
Lun - Dom 08.00-200
Vernissage
10 Giugno 2011, ore 18.00
Autore