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Massimo Minini. Una storia contemporanea / Pierluigi Rizzato
La mostra qui annunciata propone opere passate in galleria in questi lunghi anni e qui in parte richiamate per illustrare un percorso iniziato con l’Arte Povera, con l’arte Concettuale, con l’Arte Minimal e con giovani Italiani. In aggiunta la mostra personale di Pierluigi Rizzato “Nella savana” gomme bicromate stampate da Giovanni Zuin.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
> CONTEMPORANEA è il nome dello spazio d’arte, in corsetto sant’Agata 22 al piano interrato della loggia delle mercanzie, a Brescia.
>
> CONTEMPORANEA potrebbe essere un femminile oppure un plurale latino.
>
> CONTEMPORANEA è comunque l’arte che qui viene regolarmente esposta, in uno spazio privato che
>
> supplisce alla mancanza di un luogo pubblico a Brescia deputato alla contemporaneità.
>
> CONTEMPORANEA non è una galleria, ma ha la pretesa di essere un - seppur piccolo - museo che porge al
>
> pubblico bresciano esempi della ricerca sulle arti dell’oggi.
>
> Abbiamo quindi il piacere di annunciare la prossima apertura di una mostra particolare:
>
> quella delle opere che negli ultimi 37 anni sono passate nella galleria di Massimo Minini.
>
> Aperta a Brescia con nome BANCO, in via Antiche Mura 1 nel 1973, in uno spazio offerto da Enrico Pedrotti,
>
> allora ultima nata tra le tante gallerie presenti in città, oggi la galleria Minini si trova ad esserne la decana
>
> tra le sue nuove colleghe, in una città come Brescia che ha sempre avuto un occhio attento per la
>
> contemporaneità da parte dei privati e poca attenzione da parte delle varie amministrazioni succedutesi
>
> alla guida della città: un tratto comune e trasversale d’indifferenza che ha unito idealmente destra, centro e
>
> sinistra.
>
> In questo panorama l’attività svolta da Massimo Minini e dalla sua galleria è stata importante, e lo è
>
> ancora, per portare da un lato il nome di Brescia nel mondo e per portare, dall’altro lato, il mondo a
>
> Brescia. Parliamo del mondo dell’Arte che Minini ha fatto apparire nei suoi quattro spazi di via Antiche
>
> Mura (1973/74), via Agostino Gallo (1974/75), via Fratelli Bandiera (1975/78) e poi via Apollonio dal 1979,
>
> dove tutt’ora risiede in una sede da poco ampliata, di circa 700 mq.
>
> Un grande spazio dove oltre alle mostre è consultabile un enorme archivio di libri, dove studenti
>
> approdano per le loro tesi e ricerche, dove si tengono incontri e dibattiti, dove la sala maggiore viene
>
> spesso prestata per incontri d’arte e architettura.
>
> In questa ottica la galleria Minini si è posta fin da subito come un luogo aperto alle ultime ricerche; uno
>
> spazio neutro e non una galleria di tendenza, aperto a pittura, scultura, installazioni, video e fotografia.
>
> Di qui sono passati molti mostri sacri dell’arte internazionale di questi ultimi quarant’anni: da Boetti a
>
> Fabro, da LeWitt a Cattelan, da Beecroft ad Accardi, da Paolini a Dan Graham, da Kapoor a Sottsass.
>
> Tutti sono venuti a Brescia più volte a discutere, preparare, installare i propri lavori.
>
> Caratteristica della galleria Minini è quella di lavorare in diretta con gli artisti, non solo esponendone le
>
> opere. La pubblicazione di libri e cataloghi è parte integrante di questa passione; la costruzione di un
>
> enorme archivio di libri e documenti è un’attività collaterale necessaria a sostenere e fondare l’immagine
>
> di uno spazio operativo e culturale che ha l’ambizione di andare oltre il mercato.
>
> La mostra qui annunciata propone opere passate in galleria in questi lunghi anni e qui in parte richiamate
>
> per illustrare un percorso iniziato con l’Arte Povera (Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Luciano Fabro,
>
> Giorgio Griffa, Salvo…), con l’arte Concettuale (Ian Wilson, Dan Graham, Hamish Fulton, Robert Barry,
>
> Victor Burgin), con l’Arte Minimal (Sol LeWitt,) e con giovani Italiani (Alberto Garutti, Michele Zaza,
>
> Francesco Clemente). Percorso proseguito aggiungendo man mano giovani che diventeranno importanti
>
> come Maurizio Cattelan, Anish Kapoor, Vanessa Beecroft, Nedko Solakov. Infine è arrivata la Fotografia sia
>
> con la collezione di UAI (di cui una piccola parte è qui visibile) sia con le personali di Ettore Sottsass, Luigi
>
> Ghirri, Gabriele Basilico, Elisabetta Catalano, Paolo Mussat Sartor, Mario Cresci, Mario Dondero, Paul
>
> Thorel, Franco Piavoli…
>
> Un panorama complesso che lo spazio di CONTEMPORANEA mostra per sommi capi, come ad indicare che
>
> uno spazio cittadino maggiore potrebbe ospitare uno spaccato della storia recente dell’arte d’Europa e
>
> d’America passate a volte in punta di piedi nella nostra città, senza chiedere contributi e nemmeno
>
> permesso. Allontanarsi da questo mondo dove l’inutile diventa essenziale ed apparentemente indispensabile e immergersi nella natura,
è una necessità per ritrovare la nostra intimità, per recuperare il nostro passato.
non è facile rimanere fermi per lunghe ore ad osservare un animale e attendere che accada l'evento, magari sotto il sole cocente o al freddo
in condizioni estreme; ma le emozioni che si provano quando si riesce a cogliere l’azione, che mai si ripresenta uguale,
nell’eterno riproporsi della vita, ripagano la lunga e snervante attesa, le fatiche del trasporto della pesante attrezzatura fotografica,
ì disagi di una sistemazione a volte scomoda.
... il luogo che più di tutti mi ha affascinato con la sua irresistibile malìa è il Serengeti, il parco naturale situato al nord della Tanzania,
culla dell’umanità e regno dalla fauna ricchissima. le pianure che si perdono a vista d’occhio e sfumano in tramonti infuocati,
le distese d’erba senza fine che nascondono i passi felpati di qualche felino, offrono spunti straordinari per un’emozionante e suggestiva visione...
P R
Rizzato sembra sia in possesso del potere di rendersi trasparente, invisibile: gli animali che fotografa sembrano non accorgersi
della sua presenza, continuano imperterriti in ciò che stanno facendo. In altre parole, seguitano a predare, tendono agguati o si inseguono,
confliggono attorno a qualche carcassa, iene o avvoltoi che siano, sbadigliano, come gli ippopotami, si esibiscono nei rituali di corteggiamento e,
perfino, partoriscono! ...
Rizzato ama fulminare il movimento, ama cogliere al volo un comportamento, ama catturare l'attimo fuggente.
Se è vero che la scienza comunica mediante cognizioni, e l'arte mediante emozioni, le immagini di questa mostra sono in grado di mettere
in perfetta sintonia queste due diverse possibilità in un solo e potente messaggio.
Giorgio Celli
Esiste una realtà, un territorio ancora libero, dove uomini e animali possono ancora dialogare, annusarsi e respirare.
Esiste un luogo, lontano – relativamente, ma vicino al cuore e all’anima di noi tutti, in cui è possibile riconoscere e riconoscersi in uno spirito
di libertà, genuinità e autenticità.
Quel luogo, quel territorio oltre il tempo, vive ora nella rappresentazione fotografica di Pierluigi Rizzato,il cui occhio ha colto e immortalato,
ha scrutato e comunicato con centinaia di animali, circoscrivendo uno spazio, rendendolo visibile, partecipe, oggetto d'indagine ma anche di
una ricerca, sistema concreto di una forma ma soprattutto di un messaggio: l’amore, la passione per gli animali.
Enrico Gusella
>
> CONTEMPORANEA potrebbe essere un femminile oppure un plurale latino.
>
> CONTEMPORANEA è comunque l’arte che qui viene regolarmente esposta, in uno spazio privato che
>
> supplisce alla mancanza di un luogo pubblico a Brescia deputato alla contemporaneità.
>
> CONTEMPORANEA non è una galleria, ma ha la pretesa di essere un - seppur piccolo - museo che porge al
>
> pubblico bresciano esempi della ricerca sulle arti dell’oggi.
>
> Abbiamo quindi il piacere di annunciare la prossima apertura di una mostra particolare:
>
> quella delle opere che negli ultimi 37 anni sono passate nella galleria di Massimo Minini.
>
> Aperta a Brescia con nome BANCO, in via Antiche Mura 1 nel 1973, in uno spazio offerto da Enrico Pedrotti,
>
> allora ultima nata tra le tante gallerie presenti in città, oggi la galleria Minini si trova ad esserne la decana
>
> tra le sue nuove colleghe, in una città come Brescia che ha sempre avuto un occhio attento per la
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> contemporaneità da parte dei privati e poca attenzione da parte delle varie amministrazioni succedutesi
>
> alla guida della città: un tratto comune e trasversale d’indifferenza che ha unito idealmente destra, centro e
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> sinistra.
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> In questo panorama l’attività svolta da Massimo Minini e dalla sua galleria è stata importante, e lo è
>
> ancora, per portare da un lato il nome di Brescia nel mondo e per portare, dall’altro lato, il mondo a
>
> Brescia. Parliamo del mondo dell’Arte che Minini ha fatto apparire nei suoi quattro spazi di via Antiche
>
> Mura (1973/74), via Agostino Gallo (1974/75), via Fratelli Bandiera (1975/78) e poi via Apollonio dal 1979,
>
> dove tutt’ora risiede in una sede da poco ampliata, di circa 700 mq.
>
> Un grande spazio dove oltre alle mostre è consultabile un enorme archivio di libri, dove studenti
>
> approdano per le loro tesi e ricerche, dove si tengono incontri e dibattiti, dove la sala maggiore viene
>
> spesso prestata per incontri d’arte e architettura.
>
> In questa ottica la galleria Minini si è posta fin da subito come un luogo aperto alle ultime ricerche; uno
>
> spazio neutro e non una galleria di tendenza, aperto a pittura, scultura, installazioni, video e fotografia.
>
> Di qui sono passati molti mostri sacri dell’arte internazionale di questi ultimi quarant’anni: da Boetti a
>
> Fabro, da LeWitt a Cattelan, da Beecroft ad Accardi, da Paolini a Dan Graham, da Kapoor a Sottsass.
>
> Tutti sono venuti a Brescia più volte a discutere, preparare, installare i propri lavori.
>
> Caratteristica della galleria Minini è quella di lavorare in diretta con gli artisti, non solo esponendone le
>
> opere. La pubblicazione di libri e cataloghi è parte integrante di questa passione; la costruzione di un
>
> enorme archivio di libri e documenti è un’attività collaterale necessaria a sostenere e fondare l’immagine
>
> di uno spazio operativo e culturale che ha l’ambizione di andare oltre il mercato.
>
> La mostra qui annunciata propone opere passate in galleria in questi lunghi anni e qui in parte richiamate
>
> per illustrare un percorso iniziato con l’Arte Povera (Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Luciano Fabro,
>
> Giorgio Griffa, Salvo…), con l’arte Concettuale (Ian Wilson, Dan Graham, Hamish Fulton, Robert Barry,
>
> Victor Burgin), con l’Arte Minimal (Sol LeWitt,) e con giovani Italiani (Alberto Garutti, Michele Zaza,
>
> Francesco Clemente). Percorso proseguito aggiungendo man mano giovani che diventeranno importanti
>
> come Maurizio Cattelan, Anish Kapoor, Vanessa Beecroft, Nedko Solakov. Infine è arrivata la Fotografia sia
>
> con la collezione di UAI (di cui una piccola parte è qui visibile) sia con le personali di Ettore Sottsass, Luigi
>
> Ghirri, Gabriele Basilico, Elisabetta Catalano, Paolo Mussat Sartor, Mario Cresci, Mario Dondero, Paul
>
> Thorel, Franco Piavoli…
>
> Un panorama complesso che lo spazio di CONTEMPORANEA mostra per sommi capi, come ad indicare che
>
> uno spazio cittadino maggiore potrebbe ospitare uno spaccato della storia recente dell’arte d’Europa e
>
> d’America passate a volte in punta di piedi nella nostra città, senza chiedere contributi e nemmeno
>
> permesso. Allontanarsi da questo mondo dove l’inutile diventa essenziale ed apparentemente indispensabile e immergersi nella natura,
è una necessità per ritrovare la nostra intimità, per recuperare il nostro passato.
non è facile rimanere fermi per lunghe ore ad osservare un animale e attendere che accada l'evento, magari sotto il sole cocente o al freddo
in condizioni estreme; ma le emozioni che si provano quando si riesce a cogliere l’azione, che mai si ripresenta uguale,
nell’eterno riproporsi della vita, ripagano la lunga e snervante attesa, le fatiche del trasporto della pesante attrezzatura fotografica,
ì disagi di una sistemazione a volte scomoda.
... il luogo che più di tutti mi ha affascinato con la sua irresistibile malìa è il Serengeti, il parco naturale situato al nord della Tanzania,
culla dell’umanità e regno dalla fauna ricchissima. le pianure che si perdono a vista d’occhio e sfumano in tramonti infuocati,
le distese d’erba senza fine che nascondono i passi felpati di qualche felino, offrono spunti straordinari per un’emozionante e suggestiva visione...
P R
Rizzato sembra sia in possesso del potere di rendersi trasparente, invisibile: gli animali che fotografa sembrano non accorgersi
della sua presenza, continuano imperterriti in ciò che stanno facendo. In altre parole, seguitano a predare, tendono agguati o si inseguono,
confliggono attorno a qualche carcassa, iene o avvoltoi che siano, sbadigliano, come gli ippopotami, si esibiscono nei rituali di corteggiamento e,
perfino, partoriscono! ...
Rizzato ama fulminare il movimento, ama cogliere al volo un comportamento, ama catturare l'attimo fuggente.
Se è vero che la scienza comunica mediante cognizioni, e l'arte mediante emozioni, le immagini di questa mostra sono in grado di mettere
in perfetta sintonia queste due diverse possibilità in un solo e potente messaggio.
Giorgio Celli
Esiste una realtà, un territorio ancora libero, dove uomini e animali possono ancora dialogare, annusarsi e respirare.
Esiste un luogo, lontano – relativamente, ma vicino al cuore e all’anima di noi tutti, in cui è possibile riconoscere e riconoscersi in uno spirito
di libertà, genuinità e autenticità.
Quel luogo, quel territorio oltre il tempo, vive ora nella rappresentazione fotografica di Pierluigi Rizzato,il cui occhio ha colto e immortalato,
ha scrutato e comunicato con centinaia di animali, circoscrivendo uno spazio, rendendolo visibile, partecipe, oggetto d'indagine ma anche di
una ricerca, sistema concreto di una forma ma soprattutto di un messaggio: l’amore, la passione per gli animali.
Enrico Gusella
19
febbraio 2011
Massimo Minini. Una storia contemporanea / Pierluigi Rizzato
Dal 19 febbraio al 16 aprile 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO KEN DAMY
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Santa Agata, 22, (Brescia)
Orario di apertura
da martedì a domenica 15.30-19.30 o su appuntamento.
Chiuso il lunedì.
Vernissage
19 Febbraio 2011, ore 19
Autore