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Massimo Pompeo – Ex tabulis maritimarum
In questa mostra sono esposte opere realizzate su tavola e su carta, incise e dipinte con ossidi e terre e ispirate alle Isole Pontine, alle coste delle Marche e a quelle del Mediterraneo più in generale..
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 8 Agosto alle ore 18.00 a Civitanova Marche (Macerata) preso la Galleria Comunale “Vincenzo Foresi” si inaugura una esposizione di opere pittoriche di Massimo Pompeo.
Questa esposizione, promossa dal Comune di Civitanova Marche, dalla Banca delle Marche, dall’Associazione Casa Arte Scuola Civica di Musica di Latina e dalla Fondazione Luigi Faccioli di Roma, è possibile visitarla tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 20.00.
In questa mostra sono esposte opere realizzate su tavola e su carta, incise e dipinte con ossidi e terre e ispirate alle Isole Pontine, alle coste delle Marche e a quelle del Mediterraneo più in generale..
Fabio Bartolini nella presentazione della mostra scrive:
La cartografia vive di una sorta d’ambiguità che la colloca alla confluenza della scienza esatta e dell’arte, oscillando tra teoria matematica e descrizione fisica che però mai riesce a staccarsi da influssi letterari. Diario di un viaggiatore curioso, appunti visionari, mappe mentali sul filo dei ricordi e delle sensazioni: Massimo è un viaggiatore che non conosce ( e non vuole conoscerlo) compiutamente l’itinerario ma che sa, con certezza, che deve percorrere la “sua” strada ed altro non è a lui concesso.
Le isole, la sua meta ed il suo pellegrinaggio, sono ormai congelate nelle coordinate topografiche, fotografate dallo spazio nella loro intimità e l’unico viaggio possibile è ormai all’interno dei sogni e dei segni. L’esperienza diretta è superata in un percorso illusorio che diventa anche itinerario di catarsi. Un viaggio che crea le mappe e le mappe creano il viaggiare: tautologia dell’esistenza come una strada tra significazione e immaginazione, tra essere e rappresentazione.
Le mappe delle isole hanno antenati illustri in quelli atlanti che videro la luce nel Cinquecento: tra tutti ricordiamo l’ ”Isolario” di Benedetto Bordone ,del 1528, dove i frastagliati bordi delle terre emerse sono come razionalizzati dalla rosa dei venti ed i territori isolani sono un recinto pieno di figure e di raffigurazioni naturalistiche.
Come dimenticare l’ Atlante geografico del Regno di Napoli di Giovanni Antonio Rizzi-Zannoni inciso tra il 1788 e il 1812 dove le isole ponziane acquistano una superba dignità grafica?
Credo che il lavoro di Massimo Pompeo vada di là dalla geodetica per entrare nella dimensione delle mappe mentali. Quando nel 1769 James Cook, viaggiatore curioso e temerario, si fermò a Tahiti per capire il sistema d’orientamento in mare degli indigeni, dato che i polinesiani non avevano strumenti nautici e si orientavano essenzialmente sulle stelle, ricevette dal sacerdote Tupaia le indicazioni per disegnare una “carta mentale” .Tupaia ricordava a memoria la posizione di settantaquattro isole arrivando fino alle Samoa ed alle Fiji distanti fino a 1700 miglia da Tahiti. Tupaia non aveva bisogna di consultare la carta : era tatuata nella sua mente . Le opere di Massimo Pompeo sono anche loro “ carte mentali” : le descrive a se stesso nell’atto creativo che è solo dell’artista .Bordi, segni, colori e superfici trattate, scavate ed incise si uniscono in una nomenclatura poetica e fascinosa.
Dalle prime carte è passato a colori sempre più vivi con l’aggiunta d’ossidi (le forze ctonie) e di colori ( le forze della natura) come l’oltremare fino al turchese, così sfacciatamente mediterraneo.
Le carte sono diventate un vero palinsesto che ha ricevuto materiali come pietre, sabbie, terre ed alla fine (entra l’ homo faber) piccole sculture in terracotta , “fragmenta”, icone di sirene o mostri marini, eco di sogni e di “fate morgane” dei navigatori medioevali.
Se le isole nelle “tabulae maritinarum” erano spazi ben definiti, conosciuti, esplorati misurati e delimitati grazie alla loro circumnavigazione e si contrapponevano alle vastità dei continenti dove spesso compariva la scritta “terra incognita” ed un’assenza di segni qui, nelle isole di Massimo, si aprono immagini dopo immagini in un gioco di scatole cinesi che ci riserva anche la terza dimensione quando è già passato alla quarta, quella dimensione del tempo che tutto governa.
Massimo Pompeo nasce nel 1957 a Latina dove tuttora vive e lavora in Viale Mazzini n.7.
È allievo di Giovanni Di Lucia sino al 1972 e successivamente al Liceo Artistico di Latina di Leo Guida con il quale studia per la prima volta le tecniche dell’incisione.
Del 1976 è la sua prima mostra personale a Latina presso la Galleria Consorziale Aldo Manuzio.
Nel 1980 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, studiando pittura con Alberto Ziveri, e Marcello Avenali, incisione con Arnoldo Ciarrocchi, Fiorella Diamantini e Duilio Rossoni. Nell’Accademia stessa conosce e diviene amico di Antonino Virduzzo e di Nato Frascà.
Nel 1984, invitato da Federica di Castro, entra a far parte del Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione della Calcografia Nazionale di Roma, esperienza che termina con la mostra “Materiali dal Laboratorio di Sperimentazione lastre e stampe”.
Nel 1985 a Stuttgart (Germania) partecipa alla mostra “Druckgrafik Kunstpreis” con alcune sperimentazioni calcografiche.
Dal 1985 sino al 1991 su invito del Direttore Jordi Rosés y Pou insegna in Spagna “Tecniche dell’Incisione Calcografica” presso l’Escola d’Estiù Internacional de Gravat e successivamente presso il Centre Internacional de Recerca Gràfica di Calella (Barcellona). Nel 1986 a Calella la Escola d’Estiù Internacional de Gravat allestisce una esposizione in cui vengono presentate le sue ricerche e le sperimentazioni calcografiche sia quelle inerenti le matrici e gli aspetti incisori che quelle sulla stampa e sull’uso del colore.
Nel 1986 a Barcellona presso la Fondazione Joan Mirò partecipa al “XXV Premio Internazionale di Disegno”.
Nel 1986 e 1987 a Sermoneta (Latina) insegna “Tecniche Calcografiche” nei Corsi Internazionali di Incisione “G.B. Piranesi”.
Nello stesso anno in Spagna a Ferrol partecipa al “III Premio di Incisione Maximo Ramos” , espone a Roma presso la Galleria Il Luogo "Incisioni", con la presentazione di Federica Di Castro e organizza la mostra sulla situazione della ricerca incisoria in Italia "Segno-Colore-Spazio, Atmosfere Romane” presentata da Federica di Castro a Latina presso l’ Istituto Centrale di Grafica. Nel 1988 al Ferrol presso la Sala dell’Ateneo partecipa al “II Premio de Dibujo Artistico J.Perez. Villaamil”.
Si occupa di grafica pubblicitaria, di illustrazione e di cinema di animazione progettando e realizzando manifesti, marchi, libri e cortometraggi.
Dal 1990 sino al 1992 insegna educazione artistica sull’isola di Ponza. Suggestionato dai forti contrasti di colori e di forme lavora su concetto di paesaggio dipingendo i profili e i colori delle coste marine, delle cale e delle isole. Successivamente realizza le prime carte nautiche scaturite dall’osservazione della costa dall’alto. L’uso della propria calligrafia attraverso il racconto di storie popolari, di leggende mitologiche, di lettere ritrovate o frammenti di esse lo portano ad elaborare dei dipinti dove il colore e il disegno si fonde con la scrittura nella ricerca di una concezione personale di spazio e di tempo ottenuta attraverso il viaggio quello vero compiuto a piedi, in barca o in bicicletta e il viaggio dell’anima quello compiuto attraverso i luoghi della memoria e i ricordi di un vissuto ormai lontano.
I paesaggi di Ponza vengono esposti nel 1993 in Spagna a Granollers presso la Galleria Sol. Nello stesso anno realizza delle incisioni sui segni e i resti delle antiche città pontine scomparse. Queste opere vengono esposte in Svezia a Ekerö presso il castello di Ekebyhov .
Nel 1996 alcune incisioni sulle archeologie pontine vengono selezionate ed esposte in Polonia a Cracovia nella "Tiennale Internazionale di Incisione". La giuria della Triennale decide di esporre le incisioni di Massimo Pompeo anche in Germania a Nürnberg presso il Fair Centre e successivamente in Brasile a Rio de Janeiro presso il Museo di Arte Moderna.
Nel 1998 avvia la rassegna "Arte a Scuola", giunta oggi alla XIV edizione, esposizioni di arte contemporanea per gli alunni di varie istituzioni scolastiche.
Nel 2004 a Trento nella Facoltà di Economia nell’ambito della rassegna "ArteEconomia" viene allestita una sua mostra antologica di pitture e sculture presentata da Fabio Bartolini.
Massimo Pompeo è tra i promotori di “Casa Arte – Scuola Civica di Musica ”, Associazione Culturale nata per la promozione, la diffusione e il sostegno di tutte le espressioni artistiche.
Nel 2004 e nel 2005 viene invitato in Romania nei Simposi Internazionali di Arte delle città di Fâget e di Blaj. Nel 2005 a Bucarest nella Galleria Espositiva del Teatro Nazionale sono esposti alcuni dipinti.
Nel 2005 espone a Benevento alla Rocca dei Rettori in una mostra dedicata a Vlado Gotovac curata da Leonardo Faccioli ed a Roma presso lo Studio Soligo nella mostra “SUCARTA”.
Nel 2007 a Termoli presso la Galleria Civica partecipa alla “LII Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea - Aisthesis: memoria e presente”, a cura di Leo Strozzieri.
Nel 2007 e nel 2008 è ospite a Monastir del “Festival International des Arts Plastiques”, ed espone le sue carte delle coste della Tunisia presso la Galeria Cap Marina, a cura di Mohamed Mohsen Guettari. In questa occasione conosce e diviene amico del prof. Omar Trikì.
Nel 2008 in Brasile a Recife presso il Museu Murillo La Greca presenta, in una esposizione personale, una selezione di carte marittime nella mostra “Ex Tabulis Maritimarum” curata da Roberto da Silva
Nel 2009 a Latina presso la Casetta della Musica e Scuola Primaria di Via Bachelet organizza la XXVI esposizione di Arte a Scuola “IN CARTIS”, con la presentazione in catalogo di Gaspare Cecconi e Chiara Strozzieri.
Insegna Disegno e Storia dell'Arte presso il Liceo Scientifico Statale "G.B. Grassi" di Latina.
Le sue opere si trovano in collezioni e musei in Italia e all’estero.
Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Macedonia, Serbia, Polonia, Austria, Finlandia, Giordania, Emirati Arabi, Brasile, Romania, Ungheria, Slovenia, Croazia, Turchia, Tunisia e Portogallo.
Hanno scritto :
Luca Bandirali, Fabio Bartolini, Andrea Bellini, Marzia Corteggiani, Serena D’Arbela, Raffaele De Grada, Federica Di Castro, Emilio Drudi, Stefano Giancola, Eugenio Giannì, Guglielmo Gigliotti, Leo Guida, Ettore Innocente, Negoiţă Lăptoiu, Enzo Marazzi, Barbara Martusciello, Alessia Muroni, Caterina Nobiloni, Antonella Renzitti, Lucrezia Rubini, Vincenzo Scozzarella, Silvia Sfecola, Boštjan Soklic, Fernando Soria Heredia, Guido Strazza, Leo Strozzieri, Claudia Sugliano, Gian Carlo Torre, Caterina Vicino, Francine Virduzzo, Maurizio Vitiello.
Questa esposizione, promossa dal Comune di Civitanova Marche, dalla Banca delle Marche, dall’Associazione Casa Arte Scuola Civica di Musica di Latina e dalla Fondazione Luigi Faccioli di Roma, è possibile visitarla tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 20.00.
In questa mostra sono esposte opere realizzate su tavola e su carta, incise e dipinte con ossidi e terre e ispirate alle Isole Pontine, alle coste delle Marche e a quelle del Mediterraneo più in generale..
Fabio Bartolini nella presentazione della mostra scrive:
La cartografia vive di una sorta d’ambiguità che la colloca alla confluenza della scienza esatta e dell’arte, oscillando tra teoria matematica e descrizione fisica che però mai riesce a staccarsi da influssi letterari. Diario di un viaggiatore curioso, appunti visionari, mappe mentali sul filo dei ricordi e delle sensazioni: Massimo è un viaggiatore che non conosce ( e non vuole conoscerlo) compiutamente l’itinerario ma che sa, con certezza, che deve percorrere la “sua” strada ed altro non è a lui concesso.
Le isole, la sua meta ed il suo pellegrinaggio, sono ormai congelate nelle coordinate topografiche, fotografate dallo spazio nella loro intimità e l’unico viaggio possibile è ormai all’interno dei sogni e dei segni. L’esperienza diretta è superata in un percorso illusorio che diventa anche itinerario di catarsi. Un viaggio che crea le mappe e le mappe creano il viaggiare: tautologia dell’esistenza come una strada tra significazione e immaginazione, tra essere e rappresentazione.
Le mappe delle isole hanno antenati illustri in quelli atlanti che videro la luce nel Cinquecento: tra tutti ricordiamo l’ ”Isolario” di Benedetto Bordone ,del 1528, dove i frastagliati bordi delle terre emerse sono come razionalizzati dalla rosa dei venti ed i territori isolani sono un recinto pieno di figure e di raffigurazioni naturalistiche.
Come dimenticare l’ Atlante geografico del Regno di Napoli di Giovanni Antonio Rizzi-Zannoni inciso tra il 1788 e il 1812 dove le isole ponziane acquistano una superba dignità grafica?
Credo che il lavoro di Massimo Pompeo vada di là dalla geodetica per entrare nella dimensione delle mappe mentali. Quando nel 1769 James Cook, viaggiatore curioso e temerario, si fermò a Tahiti per capire il sistema d’orientamento in mare degli indigeni, dato che i polinesiani non avevano strumenti nautici e si orientavano essenzialmente sulle stelle, ricevette dal sacerdote Tupaia le indicazioni per disegnare una “carta mentale” .Tupaia ricordava a memoria la posizione di settantaquattro isole arrivando fino alle Samoa ed alle Fiji distanti fino a 1700 miglia da Tahiti. Tupaia non aveva bisogna di consultare la carta : era tatuata nella sua mente . Le opere di Massimo Pompeo sono anche loro “ carte mentali” : le descrive a se stesso nell’atto creativo che è solo dell’artista .Bordi, segni, colori e superfici trattate, scavate ed incise si uniscono in una nomenclatura poetica e fascinosa.
Dalle prime carte è passato a colori sempre più vivi con l’aggiunta d’ossidi (le forze ctonie) e di colori ( le forze della natura) come l’oltremare fino al turchese, così sfacciatamente mediterraneo.
Le carte sono diventate un vero palinsesto che ha ricevuto materiali come pietre, sabbie, terre ed alla fine (entra l’ homo faber) piccole sculture in terracotta , “fragmenta”, icone di sirene o mostri marini, eco di sogni e di “fate morgane” dei navigatori medioevali.
Se le isole nelle “tabulae maritinarum” erano spazi ben definiti, conosciuti, esplorati misurati e delimitati grazie alla loro circumnavigazione e si contrapponevano alle vastità dei continenti dove spesso compariva la scritta “terra incognita” ed un’assenza di segni qui, nelle isole di Massimo, si aprono immagini dopo immagini in un gioco di scatole cinesi che ci riserva anche la terza dimensione quando è già passato alla quarta, quella dimensione del tempo che tutto governa.
Massimo Pompeo nasce nel 1957 a Latina dove tuttora vive e lavora in Viale Mazzini n.7.
È allievo di Giovanni Di Lucia sino al 1972 e successivamente al Liceo Artistico di Latina di Leo Guida con il quale studia per la prima volta le tecniche dell’incisione.
Del 1976 è la sua prima mostra personale a Latina presso la Galleria Consorziale Aldo Manuzio.
Nel 1980 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, studiando pittura con Alberto Ziveri, e Marcello Avenali, incisione con Arnoldo Ciarrocchi, Fiorella Diamantini e Duilio Rossoni. Nell’Accademia stessa conosce e diviene amico di Antonino Virduzzo e di Nato Frascà.
Nel 1984, invitato da Federica di Castro, entra a far parte del Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione della Calcografia Nazionale di Roma, esperienza che termina con la mostra “Materiali dal Laboratorio di Sperimentazione lastre e stampe”.
Nel 1985 a Stuttgart (Germania) partecipa alla mostra “Druckgrafik Kunstpreis” con alcune sperimentazioni calcografiche.
Dal 1985 sino al 1991 su invito del Direttore Jordi Rosés y Pou insegna in Spagna “Tecniche dell’Incisione Calcografica” presso l’Escola d’Estiù Internacional de Gravat e successivamente presso il Centre Internacional de Recerca Gràfica di Calella (Barcellona). Nel 1986 a Calella la Escola d’Estiù Internacional de Gravat allestisce una esposizione in cui vengono presentate le sue ricerche e le sperimentazioni calcografiche sia quelle inerenti le matrici e gli aspetti incisori che quelle sulla stampa e sull’uso del colore.
Nel 1986 a Barcellona presso la Fondazione Joan Mirò partecipa al “XXV Premio Internazionale di Disegno”.
Nel 1986 e 1987 a Sermoneta (Latina) insegna “Tecniche Calcografiche” nei Corsi Internazionali di Incisione “G.B. Piranesi”.
Nello stesso anno in Spagna a Ferrol partecipa al “III Premio di Incisione Maximo Ramos” , espone a Roma presso la Galleria Il Luogo "Incisioni", con la presentazione di Federica Di Castro e organizza la mostra sulla situazione della ricerca incisoria in Italia "Segno-Colore-Spazio, Atmosfere Romane” presentata da Federica di Castro a Latina presso l’ Istituto Centrale di Grafica. Nel 1988 al Ferrol presso la Sala dell’Ateneo partecipa al “II Premio de Dibujo Artistico J.Perez. Villaamil”.
Si occupa di grafica pubblicitaria, di illustrazione e di cinema di animazione progettando e realizzando manifesti, marchi, libri e cortometraggi.
Dal 1990 sino al 1992 insegna educazione artistica sull’isola di Ponza. Suggestionato dai forti contrasti di colori e di forme lavora su concetto di paesaggio dipingendo i profili e i colori delle coste marine, delle cale e delle isole. Successivamente realizza le prime carte nautiche scaturite dall’osservazione della costa dall’alto. L’uso della propria calligrafia attraverso il racconto di storie popolari, di leggende mitologiche, di lettere ritrovate o frammenti di esse lo portano ad elaborare dei dipinti dove il colore e il disegno si fonde con la scrittura nella ricerca di una concezione personale di spazio e di tempo ottenuta attraverso il viaggio quello vero compiuto a piedi, in barca o in bicicletta e il viaggio dell’anima quello compiuto attraverso i luoghi della memoria e i ricordi di un vissuto ormai lontano.
I paesaggi di Ponza vengono esposti nel 1993 in Spagna a Granollers presso la Galleria Sol. Nello stesso anno realizza delle incisioni sui segni e i resti delle antiche città pontine scomparse. Queste opere vengono esposte in Svezia a Ekerö presso il castello di Ekebyhov .
Nel 1996 alcune incisioni sulle archeologie pontine vengono selezionate ed esposte in Polonia a Cracovia nella "Tiennale Internazionale di Incisione". La giuria della Triennale decide di esporre le incisioni di Massimo Pompeo anche in Germania a Nürnberg presso il Fair Centre e successivamente in Brasile a Rio de Janeiro presso il Museo di Arte Moderna.
Nel 1998 avvia la rassegna "Arte a Scuola", giunta oggi alla XIV edizione, esposizioni di arte contemporanea per gli alunni di varie istituzioni scolastiche.
Nel 2004 a Trento nella Facoltà di Economia nell’ambito della rassegna "ArteEconomia" viene allestita una sua mostra antologica di pitture e sculture presentata da Fabio Bartolini.
Massimo Pompeo è tra i promotori di “Casa Arte – Scuola Civica di Musica ”, Associazione Culturale nata per la promozione, la diffusione e il sostegno di tutte le espressioni artistiche.
Nel 2004 e nel 2005 viene invitato in Romania nei Simposi Internazionali di Arte delle città di Fâget e di Blaj. Nel 2005 a Bucarest nella Galleria Espositiva del Teatro Nazionale sono esposti alcuni dipinti.
Nel 2005 espone a Benevento alla Rocca dei Rettori in una mostra dedicata a Vlado Gotovac curata da Leonardo Faccioli ed a Roma presso lo Studio Soligo nella mostra “SUCARTA”.
Nel 2007 a Termoli presso la Galleria Civica partecipa alla “LII Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea - Aisthesis: memoria e presente”, a cura di Leo Strozzieri.
Nel 2007 e nel 2008 è ospite a Monastir del “Festival International des Arts Plastiques”, ed espone le sue carte delle coste della Tunisia presso la Galeria Cap Marina, a cura di Mohamed Mohsen Guettari. In questa occasione conosce e diviene amico del prof. Omar Trikì.
Nel 2008 in Brasile a Recife presso il Museu Murillo La Greca presenta, in una esposizione personale, una selezione di carte marittime nella mostra “Ex Tabulis Maritimarum” curata da Roberto da Silva
Nel 2009 a Latina presso la Casetta della Musica e Scuola Primaria di Via Bachelet organizza la XXVI esposizione di Arte a Scuola “IN CARTIS”, con la presentazione in catalogo di Gaspare Cecconi e Chiara Strozzieri.
Insegna Disegno e Storia dell'Arte presso il Liceo Scientifico Statale "G.B. Grassi" di Latina.
Le sue opere si trovano in collezioni e musei in Italia e all’estero.
Ha esposto in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, Macedonia, Serbia, Polonia, Austria, Finlandia, Giordania, Emirati Arabi, Brasile, Romania, Ungheria, Slovenia, Croazia, Turchia, Tunisia e Portogallo.
Hanno scritto :
Luca Bandirali, Fabio Bartolini, Andrea Bellini, Marzia Corteggiani, Serena D’Arbela, Raffaele De Grada, Federica Di Castro, Emilio Drudi, Stefano Giancola, Eugenio Giannì, Guglielmo Gigliotti, Leo Guida, Ettore Innocente, Negoiţă Lăptoiu, Enzo Marazzi, Barbara Martusciello, Alessia Muroni, Caterina Nobiloni, Antonella Renzitti, Lucrezia Rubini, Vincenzo Scozzarella, Silvia Sfecola, Boštjan Soklic, Fernando Soria Heredia, Guido Strazza, Leo Strozzieri, Claudia Sugliano, Gian Carlo Torre, Caterina Vicino, Francine Virduzzo, Maurizio Vitiello.
08
agosto 2009
Massimo Pompeo – Ex tabulis maritimarum
Dall'otto al 18 agosto 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA COMUNALE VINCENZO FORESI
Civitanova Marche, Piazza Xx Settembre, (Macerata)
Civitanova Marche, Piazza Xx Settembre, (Macerata)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 18.00 alle ore 20.00
Vernissage
8 Agosto 2009, ore 18
Autore
Curatore