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Massimo Pulini – Sola beatitudo
Massimo Pulini torna a Finale Ligure, nella galleria di Mario Valente che agli inizi degli anni Ottanta è stato il suo primo talentscout, torna con una personale in cui affianca al vivace pentagramma cromatico dei recenti dipinti a smalto, ispirati alla termografia, nuove opere vicine al bassorilievo.
Comunicato stampa
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Massimo Pulini torna a Finale Ligure, nella galleria di Mario Valente che agli inizi degli anni Ottanta è stato il suo primo talentscout, torna con una personale in cui affianca al vivace pentagramma cromatico dei recenti dipinti a smalto, ispirati alla termografia, nuove opere vicine al bassorilievo. Le teste variopinte dell’artista, che assomigliano a vaste geografie osservate dall’alto di un satellite, fanno da modello a questi plastici altimetrici dove i lineamenti dei volti ingigantiti creano crateri ed erosioni da canyon disseccati. Il viso composto sia col pennello che per rilievi di resine lavorate a fresa, diviene un paesaggio astratto, un termitaio al microscopio o un sito archeologico in miniatura, con le rovine immerse nella sabbia o nei laghi del colore.
Se per le sue teste a smalto si può pensare a degli arcipelaghi sgargianti fecondati dall’acqua, i suoi bassorilievi ricordano la secchezza sterile della superficie lunare, la crosta spinosa di pianeti inabitabili.
Per questa ragione l’artista ha voluto chiamare questa mostra Sola beatitudo, seconda parte di un motto latino che allude alla solitudine.
Il disegno dei bassorilievi ricomposto soltanto nella visione d’insieme chiama in causa la percezione visiva e ad ognuno di essi è stato dato il nome di una parte strutturale dell’occhio. È ormai costante in Pulini il riferimento ad una nomenclatura scientifica se si pensa che i suoi grandi volti dipinti con tinte caleidoscopiche hanno per titolo quello di altrettanti fiori o farfalle.
Sabrina Foschini
Se per le sue teste a smalto si può pensare a degli arcipelaghi sgargianti fecondati dall’acqua, i suoi bassorilievi ricordano la secchezza sterile della superficie lunare, la crosta spinosa di pianeti inabitabili.
Per questa ragione l’artista ha voluto chiamare questa mostra Sola beatitudo, seconda parte di un motto latino che allude alla solitudine.
Il disegno dei bassorilievi ricomposto soltanto nella visione d’insieme chiama in causa la percezione visiva e ad ognuno di essi è stato dato il nome di una parte strutturale dell’occhio. È ormai costante in Pulini il riferimento ad una nomenclatura scientifica se si pensa che i suoi grandi volti dipinti con tinte caleidoscopiche hanno per titolo quello di altrettanti fiori o farfalle.
Sabrina Foschini
06
luglio 2008
Massimo Pulini – Sola beatitudo
Dal 06 luglio al 10 agosto 2008
arte contemporanea
Location
VALENTE ARTE CONTEMPORANEA
Finale Ligure, Via Anton Giulio Barrili, 12, (Savona)
Finale Ligure, Via Anton Giulio Barrili, 12, (Savona)
Orario di apertura
9.30 – 13.00 / 15.30 – 19.00 tutti i giorni inclusi festivi
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